Tesi etd-01122016-102438 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
CORRENTI, CLAUDIO
URN
etd-01122016-102438
Titolo
LA SOCIETA' TRA PROFESSIONISTI E LA SOCIETA' TRA AVVOCATI.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Teti, Raffaele
Parole chiave
- avvocati
- professionisti
- società
- società
Data inizio appello
22/02/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’esigenza di realizzare un esercizio societario di una professione intellettuale è di lungo tempo, così come per lungo tempo non vi è stata un’omogeneità di disciplina, e se in un dato momento lo schema giuridico delle società non ostava alla sua utilizzazione da parte dei professionisti intellettuali, le nuove sistemazioni normative, ma anche le nuove elaborazioni dottrinali e giurisprudenziali hanno mutato i termini delle questioni.
La problematica, come ben si osserva, non è solo dovuta alle conseguenze dello sviluppo tecnologico e organizzativo del giorno d’oggi, ma le mutazioni sono il frutto anche di progressivi sviluppi della vita economica e sociale lungo il corso del tempo.
Si pensi alle modificazioni che l’ordinamento societario ha subito, dalla prima codificazione del 1865 all’epoca della codificazione del 1942, con la scomparsa della società civile e alla nuova disciplina che lo depurava dai riferimenti alla dottrina romanistica che lo riconduceva a una trama di rapporti, obbligatori privi di rilevanza verso l’esterno.
Le ricerche e le riflessioni susseguitesi negli anni, così come il presente lavoro, vogliono considerare la “ società tra professionisti”, quella società che abbia come oggetto sociale l’esercizio in comune della professione e che all’esterno appaia come il professionista, partendo dalla legge 23 novembre 1939 n. 1815. Con la Legge di Stabilità (Legge n. 183 del 12 novembre 2011) il legislatore ha delineato la disciplina delle “nuove” società tra professionisti. La stesura della nuova normativa è merito anche della lettera “riservata” inviata dalla BCE al Governo italiano il 5 agosto 2011, nella quale si legge che una delle sfide principali riguarda l’aumento della concorrenza, particolarmente nei servizi, “ una complessiva, radicale e credibile strategia di riforme, inclusa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali”.
Il tema in esame non è nuovo; già da anni emergeva l’esigenza di adottare misure idonee a liberalizzare il settore delle libere professioni.
Già molti anni fa Francesco Galgano osservava che l’ordinamento normativo delle libere professioni non trovava alcuna giustificazione nella natura della prestazione e che l’ordinamento normativo delle libere professioni rispetto all’impresa, in tema di diritto al compenso e sottrazione al fallimento, era il frutto soltanto di privilegi accordati alla classe professionale per via della sua storica vicinanza al potere.
Nonostante ciò, la“ lunga marcia” verso le società tra professionisti non sembra avere fine.
La legge n.183/2011 ha introdotto un’importante novità nel panorama delle professioni intellettuali protette poiché ha disposto la possibilità che esser siano esercitate in forma d’impresa.
Nei prossimi capitoli scorreremo le varie tappe che hanno portato alla situazione normativa attuale, prestando particolare attenzione al modello della “società tra avvocati”, che ha sicuramente rappresentato un punto di riferimento fondamentale anche per la stesura della nuova disciplina sulle S.T.P., e al nuovo modello della società tra professionisti introdotto dalla Legge di stabilità.
La problematica, come ben si osserva, non è solo dovuta alle conseguenze dello sviluppo tecnologico e organizzativo del giorno d’oggi, ma le mutazioni sono il frutto anche di progressivi sviluppi della vita economica e sociale lungo il corso del tempo.
Si pensi alle modificazioni che l’ordinamento societario ha subito, dalla prima codificazione del 1865 all’epoca della codificazione del 1942, con la scomparsa della società civile e alla nuova disciplina che lo depurava dai riferimenti alla dottrina romanistica che lo riconduceva a una trama di rapporti, obbligatori privi di rilevanza verso l’esterno.
Le ricerche e le riflessioni susseguitesi negli anni, così come il presente lavoro, vogliono considerare la “ società tra professionisti”, quella società che abbia come oggetto sociale l’esercizio in comune della professione e che all’esterno appaia come il professionista, partendo dalla legge 23 novembre 1939 n. 1815. Con la Legge di Stabilità (Legge n. 183 del 12 novembre 2011) il legislatore ha delineato la disciplina delle “nuove” società tra professionisti. La stesura della nuova normativa è merito anche della lettera “riservata” inviata dalla BCE al Governo italiano il 5 agosto 2011, nella quale si legge che una delle sfide principali riguarda l’aumento della concorrenza, particolarmente nei servizi, “ una complessiva, radicale e credibile strategia di riforme, inclusa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali”.
Il tema in esame non è nuovo; già da anni emergeva l’esigenza di adottare misure idonee a liberalizzare il settore delle libere professioni.
Già molti anni fa Francesco Galgano osservava che l’ordinamento normativo delle libere professioni non trovava alcuna giustificazione nella natura della prestazione e che l’ordinamento normativo delle libere professioni rispetto all’impresa, in tema di diritto al compenso e sottrazione al fallimento, era il frutto soltanto di privilegi accordati alla classe professionale per via della sua storica vicinanza al potere.
Nonostante ciò, la“ lunga marcia” verso le società tra professionisti non sembra avere fine.
La legge n.183/2011 ha introdotto un’importante novità nel panorama delle professioni intellettuali protette poiché ha disposto la possibilità che esser siano esercitate in forma d’impresa.
Nei prossimi capitoli scorreremo le varie tappe che hanno portato alla situazione normativa attuale, prestando particolare attenzione al modello della “società tra avvocati”, che ha sicuramente rappresentato un punto di riferimento fondamentale anche per la stesura della nuova disciplina sulle S.T.P., e al nuovo modello della società tra professionisti introdotto dalla Legge di stabilità.
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