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Jean-Luc Nancy rappresenta una delle figure più originali nel panorama filosofico contemporaneo. L'idea fondante della sua ontologia è che questa debba essere in grado di costituire una pista etica, politica, estetica. A quest'ultima ho dedicato il mio sforzo interpretativo. L'estetica diviene, per Nancy, paradigma del fatto che l'uomo non può sottrarsi alla sua costitutiva dimensione politica, feconda e carnale. La piega plurale dell'origine, la nostra originaria esposizione gli uni agli altri, il tratto che ci unisce ed al contempo ci distingue gli uni dagli altri, la nostra originaria apertura. Tutto ciò trova, sul piano speculativo, il proprio riferimento teorico nella radicalizzazione del Mitsein heideggeriano. Si tratterà allora di vedere in che termini, a partire dal corpo, si rivela ontologicamente esplicitato, in direzione estetica, il tema cardine che sta al cuore della riflessione estetica di Nancy, l'esposizione corporea. L'autore sviluppa una ontologia della corporeità che risulta allora cedersi, concedersi, solo tramite un'estetica che faccia dell'esposizione il suo centro argomentativo privilegiato.