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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-01122013-111237


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
ANTONELLI, CAMILLA
URN
etd-01122013-111237
Titolo
L'infarto cerebrale in età precoce: risultati in un modello murino
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Cioni, Giovanni
Parole chiave
  • infarto cerebrale precoce
  • Endotelina-1
  • ratti
  • staircase
Data inizio appello
29/01/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
29/01/2053
Riassunto
L’infarto cerebrale arterioso precoce rappresenta oggi un’importante causa di mortalità e di disabilità nella popolazione infantile. Si tende a fare una distinzione tra gli eventi cerebrovascolari insorti in epoca perinatale, quindi entro il ventottesimo giorni di vita e gli eventi insorti in età pediatriche successive al primo mese poiché incidenza, fattori di rischio, quadro clinico e outcome neurologico sono piuttosto diversi. Le conseguenze neurologiche di un danno ischemico focale a livello dell’area motoria vascolarizzata dall’arteria cerebrale media determinano un quadro di compromissione della funzione motoria, che nella maggior parte dei casi coincide con un’emiplegia di grado più o meno grave. Rispetto all’evento ischemico cerebrale dell’adulto, l’insorgenza precoce di un danno ischemico nel bambino, sebbene correli molte volte con quadri clinici gravi, sembra associarsi a migliori capacità di recupero e ad una prognosi meno infausta dal punto di vista funzionale. Questa osservazione è stata messa in relazione alle caratteristiche plastiche del cervello in via di sviluppo e alla possibilità di sfruttare questi meccanismi per garantire un buon livello di riorganizzazione e di outcome motorio. Sarebbe chiaramente difficile studiare tutte le variabili che sono implicate nei meccanismi di plasticità e stabilire la loro significatività con studi sperimentali sull’uomo. Per questo sono stati costruiti modelli animali che riproducono il più fedelmente possibile le caratteristiche della lesione ischemica umana. Gli studi su modelli di infarto cerebrale nell’adulto sono molteplici , ma ancora pochi sono gli studi sui modelli di infarto cerebrale infantile. L’obiettivo del nostro studio è stato quello di caratterizzare dal punto di vista comportamentale un modello murino di infarto cerebrale arterioso precoce, ottenuto mediante l’iniezione intracorticale di un potente vasocostrittore, l’Endotelina-1, che induce una lesione ischemica focale in ratti di 21 giorni. La caratterizzazione è stata fatta con una batteria di test che indagavano sia la motricità generale (forza, coordinazione, velocità) sia la motricità fine (movimenti di grasping e reaching). L’analisi statistica dei risultati ha dimostrato come i soggetti lesionati avessero delle performance peggiori rispetto ai controlli, confermando così dal punto di vista comportamentale l’avvenuta lesione. Il passo successivo è stato quello di utilizzare questo modello per l’applicazione di terapie riabilitative fisiche e terapie farmacologiche per valutare sulla base dei dati comportamentali se fossero in grado di modificare positivamente l’outcome motorio della lesione iscemica precoce. Sia il training motorio precoce con staircase test somministrato all’età di 28 giorni, a sette giorni di distanza dall’induzione della lesione, sia il trattamento con una sostanza ad effetto neuroprotettivo, il 7,8-diidrossiflavone hanno mostrato di migliorare in maniera statisticamente significativa il recupero motorio rispetto ai soggetti di controllo. Il modello messo a punto si candida quindi ad essere uno strumento affidabile e facilmente manipolabile per lo studio di nuovi trattamenti che, sfruttando i meccanismi di plasticità del cervello immaturo, potrebbero portare ad ottenere un recupero massimale a breve e ungo termine.
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