Tesi etd-01112023-225434 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
POLIZZI, GIUSEPPE ANDREA
URN
etd-01112023-225434
Titolo
La disciplina UE degli aiuti di Stato, strumento per una politica industriale europea?
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Favaro, Tamara
Parole chiave
- aiuti di stato
- Commissione
- comune interesse europeo
- Corte di giustizia
- politica industriale
Data inizio appello
01/02/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
01/02/2063
Riassunto
La tesi ambisce a fornire un'analisi critica delle tendenze di lungo periodo e più recenti nell'applicazione del divieto europeo in materia di aiuti di Stato. L'autore analizza materiale di archivio, pubblicazioni ufficiali e giurisprudenza per dimostrare se, con quali accorgimenti tecnici e a quali fini la Commissione europea abbia nel tempo funzionalizzato il controllo degli aiuti, tanto da strutturare una vera e propria politica in tale ambito.
A partire dai precedenti approcci regolatori e dai negoziati per i trattati di Parigi e Roma, proseguendo con la prassi applicativa e la giurisprudenza di quasi settanta anni di attività, l'elaborato analizza il contesto e i presupposti teorici e pratici per un controllo europeo degli aiuti di Stato, per poi illustrare come in concreto l'applicazione del divieto di aiuti si sia fatta progressivamente una prospettiva realistica ed effettivamente praticabile da parte della Commissione.
Consolidata l'effettività del divieto, il testo affronta gli aspetti di più squisita rilevanza tecnica per quanto concerne la discrezionalità riconosciuta dai trattati alla Commissione per la dichiarazione di compatibilità dei singoli progetti di aiuto, vero strumento della politica europea in materia.
Alla luce dei principi ispiratori della stagione della modernizzazione della disciplina degli aiuti e malgrado alcune consistenti riserve da parte della giurisprudenza, la tesi affronta, in conclusione, gli scenari dischiusi dalle gestioni delle crisi recenti (soprattutto quella pandemica) e si interroga circa la compatibilità di fondo tra la ratio del controllo degli aiuti e l'ambizione della Commissione di realizzare, attraverso di esso, una forma di coordinamento di singole misure nazionali in vista di un "comune interesse"(industriale, ambientale, commerciale che sia).
A partire dai precedenti approcci regolatori e dai negoziati per i trattati di Parigi e Roma, proseguendo con la prassi applicativa e la giurisprudenza di quasi settanta anni di attività, l'elaborato analizza il contesto e i presupposti teorici e pratici per un controllo europeo degli aiuti di Stato, per poi illustrare come in concreto l'applicazione del divieto di aiuti si sia fatta progressivamente una prospettiva realistica ed effettivamente praticabile da parte della Commissione.
Consolidata l'effettività del divieto, il testo affronta gli aspetti di più squisita rilevanza tecnica per quanto concerne la discrezionalità riconosciuta dai trattati alla Commissione per la dichiarazione di compatibilità dei singoli progetti di aiuto, vero strumento della politica europea in materia.
Alla luce dei principi ispiratori della stagione della modernizzazione della disciplina degli aiuti e malgrado alcune consistenti riserve da parte della giurisprudenza, la tesi affronta, in conclusione, gli scenari dischiusi dalle gestioni delle crisi recenti (soprattutto quella pandemica) e si interroga circa la compatibilità di fondo tra la ratio del controllo degli aiuti e l'ambizione della Commissione di realizzare, attraverso di esso, una forma di coordinamento di singole misure nazionali in vista di un "comune interesse"(industriale, ambientale, commerciale che sia).
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