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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01112023-170529


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
RASTELLI, AMELIA
URN
etd-01112023-170529
Titolo
L’Abuso di Posizione Dominante nei Mercati Digitali dall’Art. 102 TFUE al Digital Markets Act
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Kutufà, Ilaria
Parole chiave
  • abuso di posizione dominante
  • art. 102 TFUE
  • digital markets act
  • pratiche leganti
  • self-preferencing
Data inizio appello
01/02/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
01/02/2093
Riassunto
Il presente lavoro si occupa del rapporto tra l’abuso di posizione dominante e lo sviluppo dei mercati digitali, proponendosi, come suo primo obiettivo, quello di comprendere come la fattispecie prevista dall’art. 102 TFUE sia stata sfruttata per intervenire su questo fenomeno.
A tal fine, esso muove dall’esame della fattispecie, partendo da un inquadramento della figura nell’ambito più generale del diritto della concorrenza. Vengono poi presentati gli elementi essenziali della disposizione, dalla nozione di impresa, passando per quelle di posizione dominante e di sfruttamento abusivo, fino alle cause di giustificazione ammesse dal dettato normativo.
A questa descrizione, che si potrebbe definire “statica”, ne viene aggiunta una dinamica, e cioè relativa agli aspetti applicativi della norma. Quest’ultima presuppone a sua volta la definizione del sistema di enforcement del diritto antitrust europeo, e dei relativi operatori e procedimenti. Viene quindi anche esaminato come questi ultimi hanno condotto nel corso del tempo all’evoluzione della figura, tentando di comprendere quali siano state le maggiori difficoltà applicative.
Ciò che emerge da quest’indagine, collocata nel primo capitolo, costituisce il punto di partenza da cui sarà possibile capire come la nascita e lo sviluppo dei mercati digitali abbia portato ad un’evoluzione della fattispecie.
Il secondo capitolo della tesi è dedicato appunto ai mercati digitali, e all’applicazione dell’art. 102 nei casi di diritto antitrust che si ricollegano a questo fenomeno. Esso muove da un’imprescindibile descrizione di questi mercati e delle loro caratteristiche, nella quale sono evidenziate in particolar modo le differenze tra la posizione dominante di un’impresa in un mercato di questo tipo, e quelle di un’impresa in un mercato c.d. analogico. Viene poi spiegato come tali differenze incidono sul piano concreto, sia nella misura in cui danno spazio alla nascita di nuove tipologie di condotte abusive e dannose per il mercato, sia nella misura in cui rendono più complicata l’applicazione della fattispecie.
A tal proposito sono presentati alcuni esempi tratti dalla giurisprudenza, scelti specialmente in virtù del rilievo che ad essi è stato attribuito dalla dottrina, ma anche e soprattutto perché costituiscono tasselli fondamentali, se si vuole fornire un quadro completo del fenomeno in esame. Il primo tra questi è il caso Facebook Germany, che ha avuto estrema risonanza, in quanto fattispecie che per prima ha messo in evidenza una strategia tipica delle imprese nell’economia digitale, ossia lo sfruttamento dei dati raccolti grazie alle attività dell’impresa, per ottenere vantaggi concorrenziali.
Seguono il caso Microsoft I, che costituisce il primo esempio dell’applicazione al settore digitale di una fattispecie abusiva formulata nell’ambito del diritto antitrust “tradizionale”, e al caso Google Android, che rappresenta una più controversa evoluzione del medesimo filone giurisprudenziale.
Ultimo, ma non certo per importanza, è il caso Google Shopping, che ha condotto alla formulazione di una nuova ipotesi di abuso di posizione dominante, l’esame della quale è utile per comprendere sia fino a che punto è possibile estendere i limiti di questa fattispecie, sia quali sono le problematiche a cui si va incontro praticando una siffatta estensione.
Il terzo ed ultimo capitolo è dedicato al Digital Markets Act, nuova normativa europea volta a regolare la condotta, all’interno dei mercati digitali, di imprese che godono di una particolare posizione nel mercato, i c.d. gatekeepers.
A questo tema si collega una seconda domanda di ricerca, oltre a quella presentata in precedenza, volta a determinare il rapporto tra le due discipline, facendo particolare riferimento allo spazio di residua applicazione dell’art. 102 nei mercati digitali e alle relative implicazioni. Tale tematica è affrontata effettuando un’approfondita analisi del testo della normativa. Ad essa segue il confronto tra le condotte prese in considerazione dal Digital Markets Act e quelle che integrano l’art. 102 TFUE
Un ultimo importante elemento che viene preso in considerazione è il fatto che l’approccio europeo al diritto della concorrenza e all’abuso di posizione dominante non è universalmente condiviso. Per questo motivo nella tesi sono presenti elementi di comparazione. In particolare, emergono nel lavoro diversi riferimenti all’ordinamento statunitense, selezionato in quanto a tale ordinamento appartiene la legislazione organica di diritto antitrust da cui storicamente molte altre hanno preso spunto. In più, l’orientamento statunitense all’abuso di posizione dominante diverge per alcuni tratti significativi da quello europeo, rendendo particolarmente interessante e significativo il confronto con un sistema differente dal nostro.
Ciò rileva sia per quanto riguarda l’esame della fattispecie di riferimento nell’ordinamento statunitense, (il paragrafo 2 dello Sherman Act), sia con riferimento allo studio della proposta di riforma del settore dei mercati digitali negli Stati Uniti (American Innovation and Choice Online Act)

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