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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01112022-212119


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LENZI, MARTINA
URN
etd-01112022-212119
Titolo
I Lapidari di Philippe de Thaon: nuove ricognizioni sui manoscritti e studio del testo.
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
ITALIANISTICA
Relatori
relatore Prof. Cigni, Fabrizio
correlatore Prof.ssa Cerullo, Speranza
Parole chiave
  • dialetto anglonormanno
  • Philippe de Thaon
  • lapidari
  • antico francese
  • filologia romanza
  • studio linguistico
  • manoscritti
  • XII secolo
Data inizio appello
31/01/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
31/01/2092
Riassunto
L’elaborato consiste nello studio dei manoscritti che contengono l’opera litologica attribuita all’autore anglonormanno Philippe de Thaon. L’opera consiste in due lapidari: quello Alfabetico, nel quale la trattazione delle pietre segue un ordine approssimativamente alfabetico, e quello Apocalittico contenente la descrizione delle dodici pietre dell’Apocalisse o della Gerusalemme celeste. Il Lapidario Alfabetico è riportato integralmente dal MS. Jesus College 44 (QD2, cc.148-158), conservato alla Old Library del Jesus College a Cambridge, e parzialmente (sono presenti solo undici articoli dell’opera) dal MS. Pembroke College 87 (cc.204v-206r), conservato alla University Library di Cambridge. Il Lapidario Apocalittico invece ha come testimoni il già citato MS. Pembroke College 87 (cc.206r-208r), al quale manca però un articolo, e il MS. Longleat, Earl of Bath, 26 (cc.6r-8v), conservato all'archivio di Longleat, nella città di Warminster, che contiene l’opera integralmente e aggiunge ad essa la trattazione di due pietre, non ascrivibili a quelle dell’Apocalisse. Lo scopo di questo elaborato è descrivere la situazione manoscritta in correlazione alle altre opere dell’autore e al panorama letterario litologico del tempo e proporre una trascrizione del testo con apparato e nota al testo, compilati previa consultazione dei testimoni. Alla trascrizione seguirà la traduzione di entrambi i lapidari e il loro studio linguistico.
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