logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01112022-165853


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
BINI, IRENE
URN
etd-01112022-165853
Titolo
Il cyberbullismo: un dissidio tra prevenzione e repressione
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Passaglia, Paolo
Parole chiave
  • cyberbullismo
Data inizio appello
01/02/2022
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Alla base di questo studio vi è un’analisi comparata della disciplina del cyberbullismo.
Il cyberbullismo è un fenomeno che, nei tempi odierni, con l’evoluzione tecnologica, si sta diffondendo sempre di più e che io, in quanto frutto della nuova generazione, riesco a percepire direttamente con i miei occhi.
L’obiettivo di questa tesi è, quindi, quello di fornire un’analisi approfondita della disciplina del cyberbullismo nell’ordinamento italiano, con particolare riferimento alla legge n. 71/2017, volgendo, però, lo sguardo anche verso i paesi stranieri, nello specifico mi riferisco alla Spagna, al Canada, all’Australia e agli Stati Uniti d’America. Analizzando le varie discipline mi concentrerò soprattutto su un dissidio costante tra un approccio basato su strumenti di prevenzione e un approccio, invece, basato sulla repressione post factum. Le carenze della legge n. 71/2017 e la diffusione sempre più celere del fenomeno, necessitano, come descritto nell’ultimo capitolo, di strumenti concreti che siano adeguati al suo contrasto.
La tesi è articolata in sei capitoli.
Il primo capitolo tratta del fenomeno del cyberbullismo sottolineando i vari modi di manifestazione del fenomeno e analizzando gli interventi precedenti alla legge n. 71/2017 che hanno portato alla sua approvazione, con particolare riferimento all’input dato dal caso Google v. Vividown.
Il secondo capitolo va ad analizzare nello specifico la legge n. 71/2017 partendo dalla definizione di cyberbullismo, passando per gli aspetti penalistici, la definizione di gestore della rete internet, l’informativa alle famiglie da parte del dirigente scolastico e le sanzioni disciplinari, la procedura di oscuramento, di rimozione o blocco, la procedura di ammonimento del questore e, infine, analizzando il sindacato di legittimità di tali disposizioni.
Il terzo capitolo si concentra sulla responsabilità per gli atti di cyberbullismo cercando di definire i confini tra responsabilità dei minori, dei genitori, dei gestori e degli insegnanti.
Il quarto capitolo volge uno sguardo alla disciplina eurounitaria con riferimento al regolamento generale UE sulla protezione dei dati, alla co-regulation, ai codici di condotta e al ruolo delle Authority.
Il quinto capitolo dà un’infarinatura generale sulla regolamentazione del fenomeno nei paesi stranieri, concentrandosi, però, in modo particolare sulla disciplina della Spagna, degli Stati Uniti d’America, del Canada e dell’Australia.
Infine, il capitolo sesto va a constatare la mancanza di strumenti concreti per lottare contro tale fenomeno sottolineando l’importanza di un approccio multidisciplinare ma, soprattutto, della scuola e dei genitori nella prevenzione e nel contrasto del cyberbullismo.
File