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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01112021-150721


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
DRAGONI, MARTINA
Indirizzo email
m.dragoni@studenti.unipi.it, martina.dragoni.91@gmail.com
URN
etd-01112021-150721
Titolo
Valutazione del microbiota intestinale nel paziente canino colestatico
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof.ssa Marchetti, Veronica
correlatore Dott.ssa Silvi, Stefania
Parole chiave
  • acidi biliari
  • asse intestino-fegato
  • batteri intestinali
  • bile
  • bile
  • bile acids
  • cane
  • cholestasis
  • colestasi
  • disbiosi
  • dog
  • dysbiosis
  • gut-liver axis
  • intestinal bacteria.
  • microbiome
  • microbiota
  • real-time PCR
  • Real-time PCR
Data inizio appello
12/02/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/02/2091
Riassunto
Fegato ed intestino sono anatomicamente e funzionalmente collegati, e si parla comunemente di “Liver-Gut Axis”. La bile prodotta dal fegato e condotta nell’intestino da tutto il sistema biliare, va a influire sugli enterociti e sul microbiota in modo importante e, viceversa, tutte le attività intestinali si riflettono per continuità o per via ematogena direttamente sul fegato. Gli elementi di congiunzione fra intestino e fegato sono quindi essenzialmente gli acidi biliari ed il microbiota che si condizionano reciprocamente e sono coinvolti nel mantenimento della normale omeostasi dell’organismo che della patogenesi di patologie epatiche. L’obbiettivo del nostro studio è stato quello di valutare la composizione di determinati gruppi batterici, in campioni fecali di cani colestatici e sani. Sono stati inclusi in modo prospettico 10 cani con patologia colestatica che presentassero almeno 3 parametri aumentati tra ALP, GGT, ALT, colesterolo totale e bilirubina totale e che avessero alterazioni ecografiche riferibili a epatopatia colestatica. Tale gruppo è stato messo a confronto con un controllo costituito da 10 cani sani.
Seppur la statistica non abbia evidenziato nessuna differenza significativa tra i gruppi, si rileva la tendenza ad una proporzione diversa tra alcuni gruppi batterici. La percentuale preponderante è data dai Firmicutes (74% nei colestatici, 69% nei sani), seguita dal gruppo Bacteroidetes (25% nei colestatici, 30% nei sani). I Proteobacteria hanno raggiunto valori piuttosto ridotti (0,51% nei colestatici e 0,17% nei sani), seguiti dagli Actinobacteria (0,007% nei colestatici e 0,003% nei sani). Effettuando un confronto tra le percentuali dei malati e quelle dei sani si rileva nei primi una tendenza alla riduzione nel phylum Bacteroidetes e ad un aumento dei Firmicutes, degli Actinobacteria e dei Proteobacteria.
Per quanto questo dato sia estremamente preliminare e sia necessario condurre lavori con una casistica più ampia, il nostro studio apre a nostro avviso la strada a interessanti prospettive di ricerca.

Liver and intestine are anatomically and functionally connected and is commonly referred to as the "Liver-Gut Axis". The bile produced by the liver and carried into the intestine by the entire biliary system affects enterocytes and the microbiota in an important way and, vice versa, all intestinal activities are reflected directly on the liver by continuity or by haematogenous route. The connecting elements between the intestine and the liver are, therefore, the bile acids and the microbiota, which condition each other and are involved in maintaining the normal homeostasis of the organism and the pathogenesis of liver diseases. The goal of our study was to evaluate the composition of the fecal microbiota, in terms of selected bacterial groups, in fecal samples from cholestatic and healthy dogs.
Prospectively were included 10 dogs with cholestatic disease, who had at least 3 elevated parameters between ALP, GGT, ALT, total cholesterol and total bilirubin and who had ultrasound examination referable to cholestatic liver disease. This group was compared with a control consisting of 10 healthy dogs.
Although the statistics did not show any significant difference between the groups, there was a tendency to a different proportion among some bacterial groups. The preponderant percentage is given by Firmicutes (74% in cholestatics, 69% in healthy), followed by the Bacteroidetes group (25% in cholestatics, 30% in healthy). Proteobacteria reached rather low values (0.51% in cholestatic and 0.17% in healthy), followed by Actinobacteria (0.007% in cholestatic and 0.003% in healthy). By making a comparison between the percentages of the sick and those of the healthy, a tendency towards a reduction in the phylum Bacteroidetes and an increase in Firmicutes, Actinobacteria and Proteobacteria is registered.
Although this data is extremely preliminary and it is necessary to carry out work with a wider case study, our study opens the way to interesting research perspectives.
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