Tesi etd-01112018-232710 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
LEMMI, BIANCA
URN
etd-01112018-232710
Titolo
Nutrizione, accrescimento e outcome in neonati gemelli di età gestazionale inferiore alle 34 settimane: effetti dei progressi nell'assistenza ostetrica e neonatologica e della nutrizione
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Ghirri, Paolo
Parole chiave
- gemelli
- nutrizione
- outcome
- patologie
- pretermine
Data inizio appello
30/01/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’incidenza delle gravidanze gemellari è aumentata negli ultimi anni, soprattutto per l’aumento dell’età materna e per il ricorso a tecniche di fecondazione assistita.
La condizione di gemellarità è correlata ad un maggior rischio di parto pretermine rispetto alle gravidanze singole; inoltre nel caso di gravidanze gemellari è aumentato il rischio di patologie ostetriche, e nei neonati c’è un maggior rischio di sviluppare complicanze.
L’obiettivo di questo studio è stato di valutare l’outcome di gravidanze gemellari con nascita di neonati di età gestazionale inferiore alle 34 settimane, in relazione anche ai progressi dell’assistenza ostetrica e neonatologica, e della nutrizione neonatale nel corso degli anni.
Abbiamo incluso nel nostro studio di tipo retrospettivo i nati da gravidanze gemellari di età gestazionale < 34 settimane nel periodo compreso tra il 01/01/2009 e il 31/12/2010 (gruppo 1) e i nati da gravidanze gemellari nel periodo compreso tra il 01/07/2015 e il 30/06/2017 (gruppo 2), in modo da valutare in entrambi i casi i nati nel corso di 2 anni. Sono stati esclusi dal campionamento i nati morti, mentre sono stati inclusi i neonati il cui gemello era nato morto.
Il gruppo 1 è composto da 69 neonati, con età gestazionale media di 31 settimane e peso alla nascita medio di 1.504,84 g. Nel gruppo 2 abbiamo invece 43 neonati con età gestazionale media di 29,5 settimane e peso medio alla nascita di 1.280,20 g.
Abbiamo valutato l’incidenza di patologie ostetriche nei due gruppi, in particolare del distacco di placenta, pre-eclampsia, rottura prematura delle membrane (PROM) e diabete gestazionale. Abbiamo valutato poi le differenze nell’età gestazionale e nei parametri di crescita dei neonati (peso, lunghezza e circonferenza cranica) e la diversa incidenza nei due gruppi di condizione di SGA, IUGR e altre patologie neonatali (sepsi, NEC, distress respiratorio, BPD, IVH, persistenza della pervietà del dotto di Botallo, malformazioni, retinopatia del pretermine, anemia). Nei due gruppi abbiamo studiato come è cambiato l’apporto nutrizionale, valutando l’apporto calorico, proteico e lipidico medio ricevuto dai neonati durante le prime due settimane di vita. Per valutare l’outcome dei neonati sono stati presi in considerazione nei due gruppi: il peso, la lunghezza e la circonferenza cranica alla dimissione, l’EUGR statico e dinamico del peso, della lunghezza e della circonferenza cranica alla dimissione.
Nel gruppo 2 si è avuto un approccio nutrizionale più aggressivo rispetto al gruppo 1, con maggior apporto calorico (p=0,000), proteico (p=0,0000) e lipidico (p=0,0000).
I nati del gruppo 1 presentano età gestazionale maggiore (p=0,0005) e maggiore peso alla nascita (p=0,0119) rispetto al gruppo 2. Per valutare un gruppo più omogeneo per età gestazionale e peso alla nascita, abbiamo confrontato i gemelli con età gestazionale ≤30 settimane e i VLBW all’interno del nostro campione. Nei nati nel 2015-2017 di età gestazionale ≤30 settimane si è avuto una minor incidenza di sepsi (p=0,002), durata minore di ventilazione meccanica (p=0,023) e durata di degenza minore (p=0,001). Si è avuto inoltre un miglioramento dei parametri di outcome alla dimissione, con minore incidenza di EUGR statico del peso (p=0,038), lunghezza (p=0,009), e circonferenza cranica alla dimissione (p=0,05).
I progressi nelle strategie di alimentazione e di ventilazione sembrano dunque in grado di migliorare l’outcome neonatale e l’accrescimento post-natale in neonati gemelli pretermine di età gestazionale ≤30 settimane.
La condizione di gemellarità è correlata ad un maggior rischio di parto pretermine rispetto alle gravidanze singole; inoltre nel caso di gravidanze gemellari è aumentato il rischio di patologie ostetriche, e nei neonati c’è un maggior rischio di sviluppare complicanze.
L’obiettivo di questo studio è stato di valutare l’outcome di gravidanze gemellari con nascita di neonati di età gestazionale inferiore alle 34 settimane, in relazione anche ai progressi dell’assistenza ostetrica e neonatologica, e della nutrizione neonatale nel corso degli anni.
Abbiamo incluso nel nostro studio di tipo retrospettivo i nati da gravidanze gemellari di età gestazionale < 34 settimane nel periodo compreso tra il 01/01/2009 e il 31/12/2010 (gruppo 1) e i nati da gravidanze gemellari nel periodo compreso tra il 01/07/2015 e il 30/06/2017 (gruppo 2), in modo da valutare in entrambi i casi i nati nel corso di 2 anni. Sono stati esclusi dal campionamento i nati morti, mentre sono stati inclusi i neonati il cui gemello era nato morto.
Il gruppo 1 è composto da 69 neonati, con età gestazionale media di 31 settimane e peso alla nascita medio di 1.504,84 g. Nel gruppo 2 abbiamo invece 43 neonati con età gestazionale media di 29,5 settimane e peso medio alla nascita di 1.280,20 g.
Abbiamo valutato l’incidenza di patologie ostetriche nei due gruppi, in particolare del distacco di placenta, pre-eclampsia, rottura prematura delle membrane (PROM) e diabete gestazionale. Abbiamo valutato poi le differenze nell’età gestazionale e nei parametri di crescita dei neonati (peso, lunghezza e circonferenza cranica) e la diversa incidenza nei due gruppi di condizione di SGA, IUGR e altre patologie neonatali (sepsi, NEC, distress respiratorio, BPD, IVH, persistenza della pervietà del dotto di Botallo, malformazioni, retinopatia del pretermine, anemia). Nei due gruppi abbiamo studiato come è cambiato l’apporto nutrizionale, valutando l’apporto calorico, proteico e lipidico medio ricevuto dai neonati durante le prime due settimane di vita. Per valutare l’outcome dei neonati sono stati presi in considerazione nei due gruppi: il peso, la lunghezza e la circonferenza cranica alla dimissione, l’EUGR statico e dinamico del peso, della lunghezza e della circonferenza cranica alla dimissione.
Nel gruppo 2 si è avuto un approccio nutrizionale più aggressivo rispetto al gruppo 1, con maggior apporto calorico (p=0,000), proteico (p=0,0000) e lipidico (p=0,0000).
I nati del gruppo 1 presentano età gestazionale maggiore (p=0,0005) e maggiore peso alla nascita (p=0,0119) rispetto al gruppo 2. Per valutare un gruppo più omogeneo per età gestazionale e peso alla nascita, abbiamo confrontato i gemelli con età gestazionale ≤30 settimane e i VLBW all’interno del nostro campione. Nei nati nel 2015-2017 di età gestazionale ≤30 settimane si è avuto una minor incidenza di sepsi (p=0,002), durata minore di ventilazione meccanica (p=0,023) e durata di degenza minore (p=0,001). Si è avuto inoltre un miglioramento dei parametri di outcome alla dimissione, con minore incidenza di EUGR statico del peso (p=0,038), lunghezza (p=0,009), e circonferenza cranica alla dimissione (p=0,05).
I progressi nelle strategie di alimentazione e di ventilazione sembrano dunque in grado di migliorare l’outcome neonatale e l’accrescimento post-natale in neonati gemelli pretermine di età gestazionale ≤30 settimane.
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