Tesi etd-01112017-175709 |
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Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
BENEDUCE, CHIARA
URN
etd-01112017-175709
Titolo
Natural Philosophy and Medicine in John Buridan. With an Edition of Buridan's 'Quaestiones de secretis mulierum'
Settore scientifico disciplinare
M-FIL/08
Corso di studi
FILOSOFIA
Relatori
tutor Prof. Perfetti, Stefano
tutor Prof. Bakker, Paul J.J.M.
tutor Prof. Bakker, Paul J.J.M.
Parole chiave
- De secretis mulierum
- John Buridan
- medicine
- natural philosophy
Data inizio appello
26/01/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
26/01/2026
Riassunto
Questo lavoro considera la relazione tra filosofia naturale e medicina nelle opere di Giovanni Buridano (†1361 ca.), soprattutto nei suoi commenti al “De anima”, al “De generatione et corruptione”, ai “Parva naturalia” (in particolare, il “De longitudine et brevitate vitae” e il “De morte et vita”), e al “De secretis mulierum”, di cui presenta, in appendice, la prima edizione critica. Prendendo in esame testi poco studiati, o parzialmente inediti, questa ricerca getta luce su aspetti sconosciuti del pensiero di Buridano: la descrizione biologica del corpo umano nei suoi processi e stati di sensazione, nutrizione, generazione, salute e malattia, invecchiamento e morte. Mostro come il maestro parigino, nel descrivere l’organismo vivente, si riferisca ampiamente ad idee mediche. Questo uso del pensiero medico da parte di Buridano ci invita a valutare in che misura la sua biologia dipenda o si distanzi dal modello teorico aristotelico di riferimento.
Capitolo 1 - In questo capitolo, ripercorro le tappe della “scholarship” su Buridano dagli studi sulla teoria dell’“impetus” ai giorni nostri. Mostro come la filosofia naturale buridaniana abbia progressivamente acquisito un ruolo di rilievo. Negli ultimi decenni, infatti, diverse opere buridaniane di filosofia naturale sono state edite per la prima volta e questo settore del pensiero di Buridano ha particolarmente attratto l’attenzione degli studiosi, soprattutto per quanto riguarda la teoria sull’anima. Più di recente, inoltre, anche il corpus dei “Parva naturalia” ha cominciato ad essere esaminato. In continuità con questa tendenza, apro una nuova area di ricerca sulla filosofia buridaniana della natura che miri a considerare la relazione tra questa e la medicina nei testi di filosofia naturale. Questa ricerca prova a rispondere alla domanda se, come e in che misura Buridano abbia incluso fonti e dottrine mediche, sia tradizionali che del suo tempo, nel suo insegnamento di filosofia naturale e nella sua descrizione biologica del corpo. La linea di ricerca che propongo è particolarmente rilevante: Buridano può essere infatti considerato un filosofo naturale ‘genuino’, perché attivo in un contesto istituzionale, quello dell’Università parigina, in cui Arti e Medicina erano ben distinte.
Capitolo 2 - In questa sezione, digressiva rispetto alla linea argomentativa principale della tesi ma altresì necessaria al mio studio, porto prove addizionali e definitiva conferma dell’attribuzione a Buridano di un commento allo pseudo-albertino “De secretis mulierum” contenuto nel manoscritto Erfurt, Universitätsbibliothek, Dep. Erf., CA Q.299. Da un confronto tra la prima “quaestio” del manoscritto di Erfurt con una quaestio del “De generatione et corruptione” di Buridano emerge infatti che i due testi presentano chiare somiglianze e sovrapposizioni nella struttura, nella formulazione e nei contenuti. Inoltre, escludo la paternità buridaniana di un’opera sui segreti delle donne contenuta nel manoscritto Paris, Bibliothèque Nationale de France, Ms. lat. 8513 e dimostro che si tratta, invece, di una versione del “De secretis mulierum” dello pseudo-Alberto Magno.
Capitolo 3 - I capitoli centrali del lavoro sono dedicati all’analisi del rapporto tra filosofia naturale e medicina in Buridano. Per rispondere alla domanda che guida questa ricerca, ho selezionato quattro casi di studio: due di questi, il problema dell’organo egemone del corpo e dei ruoli maschile e femminile nella riproduzione, appartengono alla cosiddetta ‘controversia tra medici e filosofi’; gli altri due sono basati su concetti medici, la ‘complexio’ e l’‘umido radicale’, che ebbero un grande impatto nella descrizione medievale dei fenomeni e dei processi corporei. Il capitolo 3 ha come oggetto i primi due casi di studio. Guardando ai commenti al “De anima” e ai “Parva naturalia”, descrivo innanzitutto la soluzione buridaniana ai problemi della localizzazione corporea del “sensus communis” e dell’origine delle vene e del sangue. Esploro poi la teoria di Buridano sulla generazione umana come emerge dal commento al “De secretis mulierum”. Il modo in cui il maestro parigino affronta gli argomenti controversi dell’organo egemone e dei ruoli dei sessi nella riproduzione mostra che egli non cercasse semplicemente una concordia tra le opinioni contrarie (quella filosofica e quella medica) ma che considerasse i temi controversiali come l’occasione per fornire una personale ed elaborata descrizione dei fenomeni biologici, inclusiva di idee mediche.
Capitolo 4 - In questo capitolo analizzo i concetti di ‘complexio’ e di ‘umido radicale’ nei commenti buridaniani al “De generatione et corruptione”, ai “Parva naturalia” e al “De secretis mulierum”. Buridano incluse l’idea medica di un bilanciamento delle qualità corporee e degli umori sia nella sua discussione sulla possibilità di una “mixtio” corporea perfettamente temperata, sia nella sua trattazione dei temi della longevità e delle fasi mestruali femminili. In tutti questi casi, ma in maniera più evidente e radicale nei “Parva naturalia”, Buridano mostra di cogliere l’accezione relativizzante e comparativa della concezione medica della “complexio”, accezione tipica della tradizione medica ma anche dei testi di medicina teorica a lui contemporanei. Il concetto di ‘umido radicale’, assieme al suo gemello ‘umido nutrimentale’, è inserito da Buridano nella discussione sul processo di invecchiamento e morte dell’organismo. Nei “Parva naturalia”, il maestro parigino dimostra una certa familiarità sia con i precedenti risultati dei dibattiti sulle umidità corporee ereditati da Arnaldo da Villanova e Pietro d’Abano, sia con i dibattiti sull’umido corporeo a lui contemporanei, basati sulla coppia concettuale di ‘humidum fluens’ e ‘humidum consolidatum’.
Capitolo 5 - La sezione conclusiva ripercorre l’analisi tracciata nei capitoli precedenti e offre ulteriori considerazioni, sia metodologiche, sia teoriche, sul contributo di questa tesi alla “scholarship” buridaniana. Sottolineo il risultato centrale della ricerca: l’interesse di Buridano verso il sapere medico e la sua volontà di immetterlo nel corpus della filosofia naturale per raffinare la propria descrizione della biologia del corpo. Metto poi in rilievo che l’orizzonte teoretico ed epistemologico in cui Buridano si muove nel formare la sua visione del corpo rimase aristotelico, fatto che non dovrebbe destare sorpresa. Il ruolo istituzionale di Buridano, infatti, era quello di commentare la filosofia (naturale) aristotelica. Allo stesso tempo, ed è questo l’aspetto più cogente su cui invece soffermarsi, all’atto di costruire la teoria biologica dell’organismo, l’aristotelismo buridaniano viene integrato con un’altra fonte di sapere, quello medico.
Nelle conclusioni, evidenzio poi che il presente lavoro costituisce il punto iniziale per future ricerche in cui la relazione tra filosofia naturale e medicina sia indagata, in maniera più ampia, in altri maestri delle Arti parigini prima e dopo Buridano. Infatti, se questo argomento ha già una buona tradizione di studi per il versante italiano, è invece rimasto pressoché inesplorato per il milieu d’oltralpe. Queste future ricerche dovranno soprattutto considerare più da vicino la tradizione dei commenti ai “Parva naturalia”. In ultimo, da un punto di vista metodologico generale, sottolineo il vantaggio e la necessità di studiare il corpus buridaniano nei suoi termini propri e in relazione al proprio orizzonte spazio-temporale. Solo questo criterio, infatti, consente di rivolgersi ad aspetti nuovi e sottovalutati della filosofia buridaniana. La presente ricerca, condotta sulla base di quel criterio, conferma la multidisciplinarietà con cui Buridano costruisce la propria filosofia, cercando un’ermeneutica delle fonti d’autorità che miri ad una descrizione veritativa e comprensiva della realtà.
Capitolo 1 - In questo capitolo, ripercorro le tappe della “scholarship” su Buridano dagli studi sulla teoria dell’“impetus” ai giorni nostri. Mostro come la filosofia naturale buridaniana abbia progressivamente acquisito un ruolo di rilievo. Negli ultimi decenni, infatti, diverse opere buridaniane di filosofia naturale sono state edite per la prima volta e questo settore del pensiero di Buridano ha particolarmente attratto l’attenzione degli studiosi, soprattutto per quanto riguarda la teoria sull’anima. Più di recente, inoltre, anche il corpus dei “Parva naturalia” ha cominciato ad essere esaminato. In continuità con questa tendenza, apro una nuova area di ricerca sulla filosofia buridaniana della natura che miri a considerare la relazione tra questa e la medicina nei testi di filosofia naturale. Questa ricerca prova a rispondere alla domanda se, come e in che misura Buridano abbia incluso fonti e dottrine mediche, sia tradizionali che del suo tempo, nel suo insegnamento di filosofia naturale e nella sua descrizione biologica del corpo. La linea di ricerca che propongo è particolarmente rilevante: Buridano può essere infatti considerato un filosofo naturale ‘genuino’, perché attivo in un contesto istituzionale, quello dell’Università parigina, in cui Arti e Medicina erano ben distinte.
Capitolo 2 - In questa sezione, digressiva rispetto alla linea argomentativa principale della tesi ma altresì necessaria al mio studio, porto prove addizionali e definitiva conferma dell’attribuzione a Buridano di un commento allo pseudo-albertino “De secretis mulierum” contenuto nel manoscritto Erfurt, Universitätsbibliothek, Dep. Erf., CA Q.299. Da un confronto tra la prima “quaestio” del manoscritto di Erfurt con una quaestio del “De generatione et corruptione” di Buridano emerge infatti che i due testi presentano chiare somiglianze e sovrapposizioni nella struttura, nella formulazione e nei contenuti. Inoltre, escludo la paternità buridaniana di un’opera sui segreti delle donne contenuta nel manoscritto Paris, Bibliothèque Nationale de France, Ms. lat. 8513 e dimostro che si tratta, invece, di una versione del “De secretis mulierum” dello pseudo-Alberto Magno.
Capitolo 3 - I capitoli centrali del lavoro sono dedicati all’analisi del rapporto tra filosofia naturale e medicina in Buridano. Per rispondere alla domanda che guida questa ricerca, ho selezionato quattro casi di studio: due di questi, il problema dell’organo egemone del corpo e dei ruoli maschile e femminile nella riproduzione, appartengono alla cosiddetta ‘controversia tra medici e filosofi’; gli altri due sono basati su concetti medici, la ‘complexio’ e l’‘umido radicale’, che ebbero un grande impatto nella descrizione medievale dei fenomeni e dei processi corporei. Il capitolo 3 ha come oggetto i primi due casi di studio. Guardando ai commenti al “De anima” e ai “Parva naturalia”, descrivo innanzitutto la soluzione buridaniana ai problemi della localizzazione corporea del “sensus communis” e dell’origine delle vene e del sangue. Esploro poi la teoria di Buridano sulla generazione umana come emerge dal commento al “De secretis mulierum”. Il modo in cui il maestro parigino affronta gli argomenti controversi dell’organo egemone e dei ruoli dei sessi nella riproduzione mostra che egli non cercasse semplicemente una concordia tra le opinioni contrarie (quella filosofica e quella medica) ma che considerasse i temi controversiali come l’occasione per fornire una personale ed elaborata descrizione dei fenomeni biologici, inclusiva di idee mediche.
Capitolo 4 - In questo capitolo analizzo i concetti di ‘complexio’ e di ‘umido radicale’ nei commenti buridaniani al “De generatione et corruptione”, ai “Parva naturalia” e al “De secretis mulierum”. Buridano incluse l’idea medica di un bilanciamento delle qualità corporee e degli umori sia nella sua discussione sulla possibilità di una “mixtio” corporea perfettamente temperata, sia nella sua trattazione dei temi della longevità e delle fasi mestruali femminili. In tutti questi casi, ma in maniera più evidente e radicale nei “Parva naturalia”, Buridano mostra di cogliere l’accezione relativizzante e comparativa della concezione medica della “complexio”, accezione tipica della tradizione medica ma anche dei testi di medicina teorica a lui contemporanei. Il concetto di ‘umido radicale’, assieme al suo gemello ‘umido nutrimentale’, è inserito da Buridano nella discussione sul processo di invecchiamento e morte dell’organismo. Nei “Parva naturalia”, il maestro parigino dimostra una certa familiarità sia con i precedenti risultati dei dibattiti sulle umidità corporee ereditati da Arnaldo da Villanova e Pietro d’Abano, sia con i dibattiti sull’umido corporeo a lui contemporanei, basati sulla coppia concettuale di ‘humidum fluens’ e ‘humidum consolidatum’.
Capitolo 5 - La sezione conclusiva ripercorre l’analisi tracciata nei capitoli precedenti e offre ulteriori considerazioni, sia metodologiche, sia teoriche, sul contributo di questa tesi alla “scholarship” buridaniana. Sottolineo il risultato centrale della ricerca: l’interesse di Buridano verso il sapere medico e la sua volontà di immetterlo nel corpus della filosofia naturale per raffinare la propria descrizione della biologia del corpo. Metto poi in rilievo che l’orizzonte teoretico ed epistemologico in cui Buridano si muove nel formare la sua visione del corpo rimase aristotelico, fatto che non dovrebbe destare sorpresa. Il ruolo istituzionale di Buridano, infatti, era quello di commentare la filosofia (naturale) aristotelica. Allo stesso tempo, ed è questo l’aspetto più cogente su cui invece soffermarsi, all’atto di costruire la teoria biologica dell’organismo, l’aristotelismo buridaniano viene integrato con un’altra fonte di sapere, quello medico.
Nelle conclusioni, evidenzio poi che il presente lavoro costituisce il punto iniziale per future ricerche in cui la relazione tra filosofia naturale e medicina sia indagata, in maniera più ampia, in altri maestri delle Arti parigini prima e dopo Buridano. Infatti, se questo argomento ha già una buona tradizione di studi per il versante italiano, è invece rimasto pressoché inesplorato per il milieu d’oltralpe. Queste future ricerche dovranno soprattutto considerare più da vicino la tradizione dei commenti ai “Parva naturalia”. In ultimo, da un punto di vista metodologico generale, sottolineo il vantaggio e la necessità di studiare il corpus buridaniano nei suoi termini propri e in relazione al proprio orizzonte spazio-temporale. Solo questo criterio, infatti, consente di rivolgersi ad aspetti nuovi e sottovalutati della filosofia buridaniana. La presente ricerca, condotta sulla base di quel criterio, conferma la multidisciplinarietà con cui Buridano costruisce la propria filosofia, cercando un’ermeneutica delle fonti d’autorità che miri ad una descrizione veritativa e comprensiva della realtà.
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