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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01102023-114149


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CANNIZZO, DAVIDE
URN
etd-01102023-114149
Titolo
LA RICERCA SUBACQUEA: STORIA DELL’ARCHEOLOGIA SUBACQUEA, METODI E STRUMENTI PER L’INDAGINE DEI FONDALI E IL RECUPERO DEI RELITTI.
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE MARITTIME E NAVALI
Relatori
relatore C.F. (AN) Carrieri, Marco
Parole chiave
  • subacquea
Data inizio appello
12/01/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/01/2093
Riassunto
Il presente lavoro pone l’attenzione sulle metodologie, sulle tecniche e i dispositivi elettronici subacquei utilizzati nella ricognizione dei fondali marini, strumenti applicati alla ricerca e al recupero dei relitti ed impiegati, grazie all’apporto della Marina Militare Italiana, anche nel campo dell’archeologia subacquea.
Nella prima parte dell’elaborato si tratterà quindi dell’archeologia subacquea, con un breve excursus sui compiti, le finalità e la storia della suddetta disciplina, la cui nascita segue lo sviluppo nel tempo delle tecniche e delle strumentazioni di immersione.
Si passerà dunque ad esaminare i rapporti tra gli Enti preposti alla tutela del patrimonio culturale e il Ministero della Difesa e, in particolare, gli apporti e i contributi della Marina Militare alla ricerca sottomarina a seguito di specifiche convenzioni.
Seguirà una parte tecnica in cui, incentrando l’attenzione sulla ricerca e il recupero dei relitti, si esamineranno le metodologie, le tecniche e i diversi tipi di unità subacquee utilizzati ai fini della prospezione, mappatura e ricognizione dei fondali.
La trattazione centrale dell’elaborato, infatti, sarà costituita da una parte tecnica, che costituisce il corpo del lavoro. Partendo dall’ indagine batimetrica che, con l'impiego di strumenti come il MBES, permette di rappresentare la forma del fondo marino si passerà all'indagine magnetometrica che, attraverso l'utilizzo dei magnetometri consente di rilevare la presenza di masse ferrose nonché la ricerca e individuazione di eventuali ordigni bellici nelle aree di intervento. Si vedrà come, nel caso di anomalie magnetiche, si proceda all'analisi di queste ultime attraverso l'utilizzo di Side Scanner Sonar e all' eventuale identificazione visiva grazie all'impiego della robotica subacquea. Si darà ampio spazio alla descrizione di tutte le apparecchiature impiegate per la ricerca subacquea analizzandone le caratteristiche in maniera dettagliata, riportando tabelle con dati e numeri.

Successivamente verranno trattati alcuni casi di recupero di relitti eseguiti attenendosi alle procedure descritte nella parte tecnica dell’elaborato. Sarà analizzato l’impiego delle suddette procedure ed i risultati che queste sono in grado di fornire: grafici, immagini dei relitti, batimetrie ecc., materiale che supporta il ricercatore subacqueo ad avere una chiara idea riguardo la localizzazione, la posizione rispetto al fondale e le condizioni del relitto ancor prima dell’identificazione visiva vera e propria.
Si concluderà con una riflessione sull’importanza di proseguire ininterrottamente la ricerca scientifica per l’aggiornamento continuo di strumentazioni e metodi, in modo da renderle sempre più efficaci e all’avanguardia, su quanto sia vantaggiosa la collaborazione tra gli Enti civili e la Forza Armata. In ultimo ma non perché meno importante, verrà costatato che la ricerca archeologica occupa uno spazio molto ridotto all’interno del ventaglio dei compiti che la nostra Forza Armata assolve, cosa abbastanza giusta, ma che si può auspicare, con il tempo e con le dovute riforme, un giorno si vedrà rimodulato magari a vantaggio del mondo dei tesori sommersi dato l’intrinseco valore storico culturale e identitario che essi presentano!
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