Tesi etd-01102022-182036 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
CECCHI, MATTEO
URN
etd-01102022-182036
Titolo
Influenza del trattamento cosmetico su matrice cheratinica nell'accertamento Tossicologico
Forense: ricerca di eventuali marcatori d'uso
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Prof. Chericoni, Silvio
correlatore Dott. Stefanelli, Fabio
correlatore Dott. Stefanelli, Fabio
Parole chiave
- capelli
- droghe d'abuso
- markers
- trattamenti cosmetici
Data inizio appello
26/01/2022
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il trattamento cosmetico del capello può comportare un’alterazione quantitativa, ma in alcuni casi anche qualitativa, dell’esito dell’accertamento con finalità tossicologico-forense, alla quale consegue un risultato non corrispondente alla reale situazione del consumatore.
L’obiettivo dello studio è stato quindi quello di individuare eventuali indicatori specifici in grado di evidenziare in modo inconfutabile l’effettivo trattamento cosmetico del materiale cheratinico da parte del soggetto, anche nei casi in cui questo non sia esteticamente apprezzabile. A tale fine sono stati analizzati diversi campioni di capelli mediante spettroscopia (UV, visibile) e spettrometria di massa (GC-MS, LC-MS). Mentre la prima tecnica è risultata inadeguata nel discriminare i capelli trattati rispetto ai non trattati, in quanto non aggiunge informazioni rilevanti rispetto alla valutazione visiva del campione, le analisi condotte in LC-MS, hanno invece permesso di identificare vari marcatori (p-fenilendiammina, p-amminofenolo, 2,4-diamminotoluene e i suoi isomeri), che, essendo presenti nel prodotto cosmetico, vengono trasferiti nella struttura cheratinica.
Successivamente è stato valutato il grado di abbattimento delle concentrazioni di cocaina in campioni reali a seguito del trattamento cosmetico (con varie modalità e prodotti). Un caso molto particolare si è rivelato essere quello del trattamento parziale (senza lo step ossidativo responsabile dello sviluppo della colorazione), il quale, pur non palesando variazioni di colore della soluzione di estrazione, si è dimostrato comunque capace di ridurre significativamente le concentrazioni di cocaina e del suo metabolita presenti nel capello. Tali campioni, apparentemente non trattati, sono stati facilmente classificati come adulterati grazie alla presenza di alcuni dei marcatori presi in esame nel seguente studio.
In seguito ai risultati ottenuti e considerando l’elevato numero di prodotti commerciali utilizzabili per il trattamento del capello, sarebbero utili ulteriori studi per poter ampliare quanto più possibile il numero di indicatori da ricercare per stabilire con certezza l’avvenuto trattamento cosmetico e di conseguenza l’inadeguatezza del campione cheratinico per analisi con finalità tossicologico-forense.
L’obiettivo dello studio è stato quindi quello di individuare eventuali indicatori specifici in grado di evidenziare in modo inconfutabile l’effettivo trattamento cosmetico del materiale cheratinico da parte del soggetto, anche nei casi in cui questo non sia esteticamente apprezzabile. A tale fine sono stati analizzati diversi campioni di capelli mediante spettroscopia (UV, visibile) e spettrometria di massa (GC-MS, LC-MS). Mentre la prima tecnica è risultata inadeguata nel discriminare i capelli trattati rispetto ai non trattati, in quanto non aggiunge informazioni rilevanti rispetto alla valutazione visiva del campione, le analisi condotte in LC-MS, hanno invece permesso di identificare vari marcatori (p-fenilendiammina, p-amminofenolo, 2,4-diamminotoluene e i suoi isomeri), che, essendo presenti nel prodotto cosmetico, vengono trasferiti nella struttura cheratinica.
Successivamente è stato valutato il grado di abbattimento delle concentrazioni di cocaina in campioni reali a seguito del trattamento cosmetico (con varie modalità e prodotti). Un caso molto particolare si è rivelato essere quello del trattamento parziale (senza lo step ossidativo responsabile dello sviluppo della colorazione), il quale, pur non palesando variazioni di colore della soluzione di estrazione, si è dimostrato comunque capace di ridurre significativamente le concentrazioni di cocaina e del suo metabolita presenti nel capello. Tali campioni, apparentemente non trattati, sono stati facilmente classificati come adulterati grazie alla presenza di alcuni dei marcatori presi in esame nel seguente studio.
In seguito ai risultati ottenuti e considerando l’elevato numero di prodotti commerciali utilizzabili per il trattamento del capello, sarebbero utili ulteriori studi per poter ampliare quanto più possibile il numero di indicatori da ricercare per stabilire con certezza l’avvenuto trattamento cosmetico e di conseguenza l’inadeguatezza del campione cheratinico per analisi con finalità tossicologico-forense.
File
Nome file | Dimensione |
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FrontespizioTesi.pdf | 400.14 Kb |
Tesi_Mat...inale.pdf | 2.96 Mb |
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