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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01102022-173913


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CABRAS, ALBERTO
URN
etd-01102022-173913
Titolo
STRATEGIA MARITTIMA ITALIANA NEL SETTORE SUBACQUEO: LA SUA EVOLUZIONE AD OGGI E LE PROSPETTIVE PER IL FUTURO
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE MARITTIME E NAVALI
Relatori
relatore Prof. Sberna, Salvatore
Parole chiave
  • ITALIAN SUBMARINES
  • STRATEGIA MARITTIMA
  • SOMMERGIBILI
  • SOTTOMARINI
Data inizio appello
20/01/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
20/01/2062
Riassunto
Per procedere alla stesura di questo elaborato ci si è dati il seguente obiettivo: indagare, seguendo l’evoluzione della dottrina d’impiego dei battelli alla luce della politica nazionale di difesa e delle mosse compiute dagli attori che agiscono nello scacchiere del Mediterraneo, quali siano i fattori e le esigenze che hanno prodotto le scelte tecniche e strategiche che sono, e saranno, alla base dell’assetto della componente subacquea nazionale, influenzando così compiti, procedure e armamento dei Delfini d’Acciaio. Oggi, sono almeno 500 i sottomarini presenti nelle acque di tutto il mondo, ma armati da circa 46 Paesi differenti e stanno aumentando. Nel Mediterraneo, dove la Russia mantiene la presenza sia di sottomarini che di unità antisommergibili fin dall’inizio della crisi in Siria, l’Algeria, l’Egitto e il Marocco hanno commissionato nuovi sottomarini o sono in procinto di farlo. In uno scacchiere in cui la vicina Turchia diverrà una media potenza anche sotto la superficie, Israele ha già proceduto in tale direzione, mantenendo una presenza costante nel Mar Arabico, a cui affiancare un altro battello in caso di escalation nell’area . Anche gli iraniani stanno sviluppando una flotta subacquea optando però su battelli più piccoli. Nella Legge Navale italiana la componente subacquea ha sempre trovato posto nella visione strategica nazionale. La Marina Militare ha quindi dato inizio negli ultimi anni ad un programma di rinnovamento mirato a conferire ai propri battelli capacità missilistiche antinave e d’attacco a terra. L’epoca dei sommergibili è dunque tutt’altro che terminata. Ed è proprio in quanto arma letale che il successo presuppone l’acquisizione e l’applicazione di un articolato, rigoroso e condiviso complesso di conoscenze e procedure, in grado di fornire delle direttive sia sul piano tattico che strategico per la condotta delle operazioni militari. La dottrina d’impiego sarà dunque la modalità d’impiego del mezzo bellico in relazione alle sue caratteristiche e derivante da una strategia definita da precise scelte di politica internazionale.
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