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Senza alcuna pretesa di completezza, il presente lavoro, analizzando il contesto storico-politico ed economico italiano, si pone l’obiettivo di fornire una panoramica sull’evoluzione del ruolo dello Stato nel comparto industriale, facendo in particolare riferimento all’impianto siderurgico di Taranto. In particolare, il primo capitolo descrive il contesto industriale italiano a partire dagli anni Venti del secolo scorso. Si analizzano le origini dell’intervento pubblico, che in pochi anni è riuscito a permeare l’intero sistema economico, permettendo all’Italia di progredire, specialmente nel settore industriale. Un particolare cenno è destinato alla situazione del Mezzogiorno, culla del colosso tarantino dell’industria siderurgica, specie a partire dagli anni Sessanta, quando l’investimento pubblico ha dato slancio all’economia e all’occupazione. Nel secondo capitolo, ponendo particolare attenzione al ruolo dello Stato durante la stagione delle privatizzazioni, si analizza, con riferimento all’impianto siderurgico di Taranto, il passaggio dell’impresa pubblica alla famiglia Riva. Si tratta di un momento delicato, che ha coinciso con l’avvento delle problematiche ambientali, a cui sarà dedicato ampio spazio. Il terzo ed ultimo capitolo si sofferma sul conflitto tra i poteri dello Stato (governo e magistratura) scaturito al fine di tenere insieme l’interesse al mantenimento dei livelli occupazionali e quello alla tutela dell’ambiente e della salute. Come risulta dalle conclusioni, quella dell’ex-Ilva di Taranto è una questione complessa e tuttora aperta, destinata a non trovare soluzioni ma soltanto compromessi: si tratta di gestire la pesante eredità dello sviluppo industriale italiano in un’ottica di sviluppo sostenibile.