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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01102013-165224


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
BARCELLINI, AMELIA
URN
etd-01102013-165224
Titolo
Terapia adiuvante nel carcinoma endometriale in stadio iniziale ad alto rischio
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Gadducci, Angiolo
Parole chiave
  • carcinoma endometriale
  • chemioterapia
  • radioterapia
  • terapia adiuvante
Data inizio appello
29/01/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
29/01/2053
Riassunto
Il tumore endometriale è il tumore ginecologico più comune nei paesi industrializzati.
Lo stadio tumorale, l'età della paziente alla diagnosi, l'istotipo, il grado citologico, l'invasione miometriale, l'infiltrazione degli spazi vascolo-linfatici e lo stato linfonodale sono significative variabili prognostiche. La chirurgia standard prevede laparotomia, washing peritoneale, isterectomia extrafasciale totale e salpingo-ovariectomia bilaterale con o senza linfadenectomia, sebbene l'approccio mini-invasivo (laparoscopia o robot) rappresenta un approccio chirurgico sicuro in mani esperte. Il ruolo della terapia adiuvante è stato a lungo discusso. La radioterapia esterna pelvica riduce le recidive locoregionali senza aumentare la sopravvivenza globale e sembra offrire un beneficio in termini di outcome clinico solo nei tumori scarsamente differenziati G3 e con un'invasione profonda del miometrio.Gli studi recenti suggeriscono un possibile ruolo della chemioterapia adiuvante a base di platino associata alla radioterapia per i tumori ad altro rischio.
Lo scopo di questo studio retrospettivo è stato analizzare le recidive e valutare il ruolo della terapia adiuvante nel carcinoma endometrioide dell’endometrio in stadio iniziale (Ib-II) ad alto rischio di ricaduta. Dall’analisi dei dati sembra emergere che le pazienti sottoposte a chemioterapia seguita da radioterapia abbiano un trend ad una migliore sopravvivenza libera da progressione (a 2 anni 93.7%) e globale a 2 anni (100%) rispetto a quelle che non hanno ricevuto alcun trattamento adiuvante (82% sia per PFS che per OS) e a quelle sottoposte a radioterapia con o senza brachiterapia (85,1% PFS, 94,10% OS). Tuttavia tale trend non è più evidenziabile al quinto anno.
Va, tuttavia, fatto presente che il trattamento chemio-radioterapico è stato introdotto solo negli ultimi anni e che pertanto non abbiamo sufficienti dati di follow-up a lungo termine.
Ne viene che studi su un numero maggiore di pazienti sono necessari per chiarire questo quesito.
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