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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01102013-102331


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BOTRUGNO, ILENIA
URN
etd-01102013-102331
Titolo
Tutela del minore e ruolo dell’assistente sociale: il problema dell’ “oggettività” in merito alla valutazione connessa all’indagine sociale
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI
Relatori
relatore Prof. Mazza, Roberto
Parole chiave
  • tutela dei minori
  • valutazione
  • indagine sociale
  • tribunale per i minorenni
  • pregiudizio
  • funzione valutativa
Data inizio appello
28/01/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
28/01/2053
Riassunto
In questo elaborato viene effettuata un’analisi inerente il tema della valutazione nel servizio sociale messa in atto nell’area della tutela dei minori, sia da un punto di vista teorico, attraverso la normativa e la letteratura di riferimento, che empirico, attraverso la presentazione di un’indagine realizzata per mezzo di un questionario.
Nell’attuale fase di sviluppo della professione, all’assistente sociale vengono sempre di più attribuite responsabilità programmatorie, di coordinamento, di costruzione di reti, in ciascuna delle quali assume un’importanza determinante le funzione valutativa. L’oggetto di tale funzione può essere scomposto in tre ambiti fondamentali. Il servizio sociale valuta gli interventi sui singoli casi. In un’ottica più generale ed allargata vengono valutati i servizi che compongono il sistema integrato di assistenza. In ambito istituzionale, oggetto di valutazione sono le politiche sociali.
In questo elaborato ci si è concentrati sul primo di questi ambiti e nello specifico si è trattata ed approfondita la funzione valutativa che l’assistente sociale assume nella protezione e tutela dei minori quando ha come interfaccia giuridico il Tribunale per i Minorenni. Nell’ambito dei procedimenti civili minorili, infatti, accade spesso che il giudice minorile incarichi i servizi sociali di effettuare un’indagine sociale per verificare la sussistenza o meno di situazioni di pregiudizio o di condotte pregiudizievoli dei genitori nei confronti dei figli.
Il presupposto da cui si è partiti per la stesura di questo elaborato riguarda una certa fragilità della posizione professionale degli assistenti sociali, in quanto spesso la funzione valutativa di cui sono investiti è poco riconosciuta, sia nei contesti di lavoro, che nel confronto con le altre figure professionali. Quindi in questo percorso si è voluto riflettere su come una maggiore consapevolezza dei criteri utilizzati, un incremento del rigore metodologico e dell’oggettività delle procedure possa favorire il rafforzamento del ruolo professionale di valutazione.
Uno dei principali obiettivi di questa tesi è presentare quelli che si possono considerare come un insieme di elementi a supporto del problema dell’oggettività, intesa nel senso di necessità per gli assistenti sociali di dotarsi di metodi e strumenti il più possibile rigorosi. Per raggiungere tale obiettivo si è fatto riferimento ad una serie di riflessioni e contributi teorici di autori che hanno trattato il tema della valutazione nell’accezione considerata in questo lavoro: espressione di un parere professionale in merito alla sussistenza o meno di condizioni di grave pregiudizio o di condotte gravemente pregiudizievoli da parte dei genitori nei confronti dei figli.
Attraverso la somministrazione del questionario invece si è voluta analizzare la percezione e/o opinione di oggettività e di rigore metodologico che gli intervistati hanno in riferimento alla loro funzione valutativa connessa allo strumento indagine sociale.

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