• Cyberspazio
• Meteorologia

Saper prevedere ciò che accade nei cieli, dalle precipitazioni al soffiare dei venti, dai
cambiamenti stagionali a quelli regionali, è una forma di conoscenza che l’uomo ha sempre
cercato di possedere. Questo perché sugli eventi atmosferici e meteorologici ha dovuto
regolare la maggior parte delle sue attività di sostentamento e sociali: dall’allevamento
all’agricoltura, dalla costruzione di insediamenti alla navigazione, dal commercio alle
guerre. Nella visione prometeica di uomo dominatore degli eventi meteorologici si cela,
probabilmente, anche la visione di uomo dominatore del globo.
Possiamo asserire con fermezza che le condizioni dell’atmosfera e idrosfera hanno recitato
un ruolo da co – protagonista sul palco delle azioni belliche succedutesi da quando ne
abbiamo memoria sino ad ora. I movimenti tattici e strategici sulla terra, sull’acqua e
nell’aria attendono il benestare della natura, che in questa partita si erge a sommo giudice
della storia dell’umanità. I presuntuosi e i velleitari tentativi di aggirarla sono rimasti bloccati
nei pantani delle piogge torrenziali e annegati nelle acque più agitate.
Nel mondo militare, le invenzioni più brillanti consegnano da sempre le chiavi della
supremazia a chi ne fa il miglior uso. La polvere da sparo elesse a vincitori coloro che meglio
la impiegarono, permettendogli di dominare il secolo in cui venne scoperta. La bomba
nucleare, con cui si pose fine al secondo conflitto mondiale, mise gli americani a capo di un
nuovo ordine mondiale. Forti di questi accadimenti, pare che il primo che riesca a entrare in
possesso della miglior tecnologia cyber possa avere tra le mani il dominio del secolo
corrente. La centralità degli eventi meteorologici in questo nuovo dominio della
conflittualità non è stata scardinata. Il cyberspazio deve necessariamente riadattarsi ai nuovi
scenari geopolitici e bellici che si sono profilati.
Infine, l’uomo gioca ancora un ruolo pivotale nell’ambito militare e difficilmente verrà
sostituito dalla tecnologia di cui egli è creatore. La sua preparazione e formazione deve
ottemperare alle leggi della natura, che non possono essere infrante, pena il fallimento e la
disfatta.