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ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01092023-155430


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GESSAGA, STEFANO
URN
etd-01092023-155430
Titolo
DUAL-USE DI UN VEICOLO AUTONOMO SUBACQUEO DI GRANDI DIMENSIONI DERIVANTE DA UN SILURO PESANTE
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE MARITTIME E NAVALI
Relatori
relatore Carrieri, Marco
Parole chiave
  • SILURO
  • ROV
  • AUV
  • UUV
Data inizio appello
12/01/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/01/2093
Riassunto
“La ricerca scientifica, unitamente all’innovazione tecnologica che ne deriva, definisce il livello del progresso sociale ed economico dell’intero sistema Paese, influenzando in maniera significativa il benessere e la qualità della vita dell’intera collettività nazionale” .

Il tema dell’innovazione tecnologica è oramai da anni al centro degli interessi nazionali di tutti i Paesi in ogni suo campo di applicazione, questo ha consentito e consente l’acquisizione di nuove conoscenze e capacità in svariati settori di importanza cruciale per l’amministrazione della difesa.

Alla base di questa nuova visione c'è un alto livello di globalizzazione dell'economia e il ritmo dello sviluppo scientifico, che, soprattutto in campo militare, ha permesso la maturazione delle tecnologie utilizzate in settori specifici e l'affermarsi di nuovi e più sofisticati sistemi d'arma.

In questo contesto, è necessario concentrare gli sforzi per agire in sinergia con tutti gli attori (pubblici e/o privati) attivi nel campo dell'innovazione tecnologica; occorre infatti aumentare il bagaglio di conoscenze nei settori ad alta tecnologia per consentire l'attuazione dei futuri programmi di sviluppo e per aumentare la competitività delle nostre Forze Armate.
Le attività della Marina Militare non fanno eccezione, ovviamente, questi equipaggiamenti avanzati sono in grado di svolgere operazioni militari di diversa natura e quasi in ogni contesto utilizzando attrezzature ad alta tecnologia che supportano efficacemente il controllo della dimensione marittima.

Negli ultimi anni, i grandi progressi della robotica hanno portato allo sviluppo di nuovi e sofisticati sistemi militari; il settore indubbiamente in crescita è quello dei droni (chiamati tecnicamente “Vehicles”) ovvero i mezzi costruiti per essere utilizzati, a seconda del tipo, in particolari teatri operativi militari e non e nei diversi domini (terra, aria, acqua) non necessitando della presenza fisica dell’equipaggio.
È chiaro che la robotica e l'automazione oggi consentono di lavorare anche sott'acqua, utilizzare veicoli telecomandati e sistemi autonomi avanzati in grado di prendere e gestire decisioni senza l'aiuto umano.

La ricerca scientifica e l'innovazione tecnologica consentono l'utilizzo degli UUV (Unmanned Underwater Vehicles) in uno spettro sempre più ampio di ambiti, migliorandone l’efficienza e i parametri tecnici. Fino a poco tempo fa, gli UUV venivano utilizzati per un numero limitato di attività in virtù della tecnologia disponibile. Con lo sviluppo di capacità di elaborazione più avanzate e potenti alimentatori, ora vengono utilizzati in un numero crescente di attività con ruoli e missioni in continua evoluzione.

Oggi, queste innovazioni preannunciano una nuova era della tecnologica in cui l'uomo non è più l'eroe assoluto dell'azione ed è sempre più assistito da dispositivi ad alta tecnologia che gli consentono di sfuggire a situazioni in cui la sua sicurezza potrebbe non essere garantita e quindi di svolgere in sicurezza compiti di importanza strategica e militare.

Tale drone dovrà necessariamente rispettare determinati requisiti operativi riportati all’interno de “Visione e direttive strategiche della Marina Militare per il contrasto della minaccia nel dominio underwater” . Questo documento afferma che tutti i sistemi un-manned, oltre a essere difficilmente tracciabile da nemico (ottica/acustica/radar), deve possedere un’elevata autonomia (sarà necessario passare dalle grandi velocità raggiungi-bili BSA a velocità inferiori per garantire una maggiore autonomia) ed essere in grado di esprimere potenzialità operative tali da supportare tutto lo spettro delle missioni asse-gnabili alla Squadra Navale, dovranno perseguire nel loro sviluppo, un’estrema versatilità operativa, attraverso una progettualità di tipo modulare, basato su role kit attagliati su ogni specifica missione/capacità da esprimere.





In aggiunta, considerata la peculiarità dell’ambiente operativo di riferimento, sia in ambi-to militare che civile, nel documento appena citato si sostiene che l’aspetto della compa-tibilità intrinseca dei sistemi sarà fondamentale. In particolare:
• con le condizioni ambientali tipiche del dominio underwater;
• con l’impiego operativo dei mezzi tradizionali in termini di procedure per la Prevention of Mutual Interferences;
• con le caratteristiche logistiche delle unità aeronavali attraverso una spiccata modularità ed un sistema di supporto flessibile e proiettabile;
• con il prevedibile impiego in contesti NATO/UE e le relative necessità di compliance in termini di standard e procedure d’impiego;
• con le tecnologie di tipo aperto al fine di garantire la piena compatibilità con tutti gli standard più diffusi in ambito civile ed industriale per mutuarne even-tuali benefit o integrare applicazioni o tecnologie duali;
• con le possibilità d’impiego in ambienti hostile in ragione dell’intrinseca ca-pacità di contrastare e/o sopprimere la minaccia;
• con l’attuale normativa internazionale e di sicurezza e le loro possibili evolu-zioni future.

L’impiego degli unmanned dovrà andare ad integrarsi all’interno di un sistema netcentri-co
subacqueo, una Underwater Network adattiva ed aperta nella quale questi oggetti andran-no a costituire l’infrastruttura nodale di rete che consentirà agli assetti convenzionali l’accesso e l’impiego della rete. Questi nodi pertanto, fissi, semi-fissi ovvero mobili che possano essere, saranno in grado di processare i dati sia singolarmente che come parte di una architettura di tipo cloud, nonché adattarsi alle necessità operative del dispositivo navale diventandone una vera e propria estensione.
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