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Senza un’inversione delle tendenze attuali si stima che oltre un miliardo di persone moriranno di malattie cardiovascolari nella prima metà del XXI secolo (www.who.int). Alla luce di questi dati, la ricerca di trattamenti mirati alla prevenzione e alla cura delle MCV risulta di primaria importanza. Lo studio del microbiota può rappresentare una strategia promettente per meglio comprendere i meccanismi che regolano l’insorgenza delle MCV e a ottimizzare l’efficacia dei trattamenti nutraceutici mirati alla prevenzione in soggetti a rischio.
Tra i nutraceutici, i polifenoli alimentari hanno dato risultati incoraggianti nella riduzione del rischio cardiovascolare, ma i benefici per la salute a livello sistemico non possono essere spiegati in modo soddisfacente dalla loro biodisponibilità orale. Il microbiota sembra quindi svolgere un ruolo chiave nel metabolismo dei composti fitochimici e nella formazione di prodotti metabolici attivi, pur con grande variazione interindividuale.
Evidenze sperimentali dimostrano come i polifenoli alimentari ed i loro metaboliti favoriscano la salute intestinale agendo come prebiotico. La loro assunzione modula positivamente la composizione microbica intestinale, inibendo la crescita dei microbi patogeni in favore di quelli benefici.