Tesi etd-01092021-175602 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
MANCINI, SILVIA
URN
etd-01092021-175602
Titolo
Il ruolo della TC nel rischio cardiovascolare
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Morrone, Doralisa
correlatore Romei, Chiara
correlatore De Caterina, Raffaele
correlatore Romei, Chiara
correlatore De Caterina, Raffaele
Parole chiave
- CAC score
- cardio TC
- rischio cardiovascolare
Data inizio appello
26/01/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
26/01/2091
Riassunto
BACKGROUND: Le malattie cardiovascolari sono una delle prime cause di morte al mondo ed in particolare la cardiopatia ischemica riveste un ruolo cruciale. La TC coronarica è uno strumento diagnostico non invasivo che ci permette di identificare e quantificare le placche aterosclerotiche, una delle cause responsabili di eventi cardiovascolari. Il Coronary Artery Calcium (CAC) score, un biomarker di imaging della patologia cardiovascolare (CV) aterosclerotica misurato alla TC senza mezzo di contrasto, costituisce un marker diretto della presenza di aterosclerosi. Esso si configura come uno score più informativo rispetto agli score di rischio tradizionali, con un robusto valore predittivo di eventi futuri. Ad oggi l’utilizzo della TC coronarica è riservato ad un particolare gruppo di pazienti che possiamo definire ischemici o sospetti ischemici.
SCOPO DELLO STUDIO: Il nostro studio si propone di studiare il ruolo della TC in pazienti non ischemici, ma sottoposti a TC a bassa dose (LDTC) come screening per il tumore al polmone; inoltre si propone di correlare i riscontri TC con gli eventi avversi cardiovascolari.
MATERIALI E METODI: I pazienti tra i 55 ed i 69 anni residenti in Pisa con storia di tabagismo da almeno 10 anni e con almeno 20 sigarette/die, sono stati arruolati e randomizzati in un gruppo attivo (gruppo sottoposto a TC annuale per 4 anni) ed in un gruppo di controllo non sottoposto a controllo radiologico. I risultati della TC, che includevano la segnalazione dell’eventuale presenza di calcificazioni coronariche, sono stati inviati al medico curante ed ai pazienti. In entrambi i gruppi sono stati inoltre registrati fattori di rischio, modifiche nell'abitudine tabagica, uso di farmaci CV, frequenza delle procedure vascolari dopo la randomizzazione. In modo retrospettivo è stato calcolato il CAC score nei soggetti sottoposti a screening suddividendoli infine in quattro classi: CAC=0, CAC≤400, 401˂CAC˂999, CAC≥1000.
RISULTATI: A 2 anni del follow-up si è registrata una significativa diminuzione della mortalità CV nei soggetti del gruppo attivo rispetto al gruppo di controllo. Nessuno dei fattori che abbiamo considerato differiva in modo significativo tra il gruppo attivo e il gruppo di controllo. Tuttavia, i soggetti con CAC score più elevato, hanno mostrato un uso significativamente più elevato di farmaci CV e di procedure vascolari rispetto agli altri soggetti.
CONCLUSIONI: I risultati del nostro studio suggeriscono che l'inclusione di informazioni sulla presenza di calcificazioni coronariche nel referto TC possa aver influito sulla adozione di misure preventive più decisive, spiegando così una riduzione della mortalità cardiovascolare nei pazienti sottoposti a screening. Ulteriori studi sono necessari al fine di meglio identificare l’approccio diagnostico-terapeutico ottimale per il singolo paziente.
SCOPO DELLO STUDIO: Il nostro studio si propone di studiare il ruolo della TC in pazienti non ischemici, ma sottoposti a TC a bassa dose (LDTC) come screening per il tumore al polmone; inoltre si propone di correlare i riscontri TC con gli eventi avversi cardiovascolari.
MATERIALI E METODI: I pazienti tra i 55 ed i 69 anni residenti in Pisa con storia di tabagismo da almeno 10 anni e con almeno 20 sigarette/die, sono stati arruolati e randomizzati in un gruppo attivo (gruppo sottoposto a TC annuale per 4 anni) ed in un gruppo di controllo non sottoposto a controllo radiologico. I risultati della TC, che includevano la segnalazione dell’eventuale presenza di calcificazioni coronariche, sono stati inviati al medico curante ed ai pazienti. In entrambi i gruppi sono stati inoltre registrati fattori di rischio, modifiche nell'abitudine tabagica, uso di farmaci CV, frequenza delle procedure vascolari dopo la randomizzazione. In modo retrospettivo è stato calcolato il CAC score nei soggetti sottoposti a screening suddividendoli infine in quattro classi: CAC=0, CAC≤400, 401˂CAC˂999, CAC≥1000.
RISULTATI: A 2 anni del follow-up si è registrata una significativa diminuzione della mortalità CV nei soggetti del gruppo attivo rispetto al gruppo di controllo. Nessuno dei fattori che abbiamo considerato differiva in modo significativo tra il gruppo attivo e il gruppo di controllo. Tuttavia, i soggetti con CAC score più elevato, hanno mostrato un uso significativamente più elevato di farmaci CV e di procedure vascolari rispetto agli altri soggetti.
CONCLUSIONI: I risultati del nostro studio suggeriscono che l'inclusione di informazioni sulla presenza di calcificazioni coronariche nel referto TC possa aver influito sulla adozione di misure preventive più decisive, spiegando così una riduzione della mortalità cardiovascolare nei pazienti sottoposti a screening. Ulteriori studi sono necessari al fine di meglio identificare l’approccio diagnostico-terapeutico ottimale per il singolo paziente.
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