Tesi etd-01092018-220707 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
CARLUCCI, SILVIA
URN
etd-01092018-220707
Titolo
Differenze di genere nella relazione tra valori pressori e fattori psicosociali in una popolazione ipertesa
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Taddei, Stefano
correlatore Dott.ssa Bruno, Rosa Maria
correlatore Dott.ssa Bruno, Rosa Maria
Parole chiave
- fattori psicosociali
- genere
- ipertensione
Data inizio appello
30/01/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
Scopo dello studio - Negli ultimi decenni, diversi studi hanno dimostrato che i fattori psicosociali hanno un ruolo importante sulla morbilità e sulla mortalità cardiovascolare. Tuttavia, il ruolo dei fattori psicosociali sulla pressione arteriosa sia nell’uomo che nella donna è ancora fonte di dibattito. Lo scopo di questo studio è di verificare l’ipotesi che i fattori psicosociali possano influenzare in maniera diversa la componente pulsatile e statica della pressione arteriosa e di esplorare eventuali differenze di genere.
Metodi - 194 pazienti ipertesi sono stati reclutati tra i pazienti afferenti al percorso ambulatoriale complesso volto alla diagnosi e al trattamento dell’ipertensione arteriosa. È stata raccolta l’anamnesi di ogni paziente ed è stata misurata la pressione arteriosa. Ai pazienti è stato chiesto di compilare dei questionari standardizzati sullo stress cronico e sui disordini dell’umore (Depression, Anxiety and Stress Scale – DASS 21) e sulla salute globale nella sua componente fisica e mentale (MCS e PCS). Inoltre, è stato valutato lo stato socioeconomico.
Risultati - 194 pazienti sono stati inclusi (44,8% donne, con età media 59,5 ± 12,9 anni, 9,6 % con precedenti eventi cardiovascolari, 13,3% con diabete, 91,8% in trattamento antipertensivo).
Le donne presentavano un’età maggiore rispetto agli uomini (59,5 ± 12,9 vs 55,9 ± 12,6 anni p=0,05), un BMI più basso (25,0 ± 5,1 kg/m2 vs 26,7 ± 4,3 kg/m2, p=0,006), una pressione arteriosa sistolica simile e una pressione diastolica più bassa rispetto agli uomini (139±19/81±9 vs 142±16/85±9 mmHg, p=0,29 e p<0,001 rispettivamente). Rispetto agli uomini, le donne mostravano punteggi più bassi di salute fisica globale (PCS 49,8 ± 12,5 vs 53,9 ± 7,5, p<0,001) e simili punteggi per quanto riguarda la salute mentale (MCS 48,5 ± 21,7 vs 51,4 ± 17,2 p=0,414). I punteggi riguardanti l’ansia e lo stress erano tuttavia più alti nelle donne (8 ± 11,5 vs 4 ± 6, p=0,001; 10±14 vs 10±10, p=0,070).
L’analisi di regressione multipla eseguita nella popolazione ha evidenziato che nelle donne, elevati livelli di stress cronico sono associati ad elevati valori di pressione arteriosa pulsatoria (beta=0,085, p=0,012, r2=0,05). Lo stato coniugale costituiva un fattore protettivo per queste donne (beta= -0,107, p=0,05, r2=0,03).
Negli uomini, invece, un reddito più basso era associato ad un valore più alto della pressione arteriosa pulsatoria (beta= -0,08, p=0,04, r2=0,04). Inoltre, nelle donne, l’ansia era un determinante significativo della pressione arteriosa media (beta= 4.61, p=0.03, r2=0.10), mentre negli uomini nessuno dei fattori psicosociali considerati erano associati con la pressione arteriosa media.
Conclusione - In una popolazione ipertesa, i fattori psicosociali influiscono significativamente sulla pressione arteriosa pulsatoria. Questo suggerisce un loro ruolo nell’accelerazione dell’invecchiamento vascolare. I fattori associati ai valori più alti di pressione arteriosa pulsatoria erano lo stress cronico nella donna e il basso reddito nell’uomo.
Metodi - 194 pazienti ipertesi sono stati reclutati tra i pazienti afferenti al percorso ambulatoriale complesso volto alla diagnosi e al trattamento dell’ipertensione arteriosa. È stata raccolta l’anamnesi di ogni paziente ed è stata misurata la pressione arteriosa. Ai pazienti è stato chiesto di compilare dei questionari standardizzati sullo stress cronico e sui disordini dell’umore (Depression, Anxiety and Stress Scale – DASS 21) e sulla salute globale nella sua componente fisica e mentale (MCS e PCS). Inoltre, è stato valutato lo stato socioeconomico.
Risultati - 194 pazienti sono stati inclusi (44,8% donne, con età media 59,5 ± 12,9 anni, 9,6 % con precedenti eventi cardiovascolari, 13,3% con diabete, 91,8% in trattamento antipertensivo).
Le donne presentavano un’età maggiore rispetto agli uomini (59,5 ± 12,9 vs 55,9 ± 12,6 anni p=0,05), un BMI più basso (25,0 ± 5,1 kg/m2 vs 26,7 ± 4,3 kg/m2, p=0,006), una pressione arteriosa sistolica simile e una pressione diastolica più bassa rispetto agli uomini (139±19/81±9 vs 142±16/85±9 mmHg, p=0,29 e p<0,001 rispettivamente). Rispetto agli uomini, le donne mostravano punteggi più bassi di salute fisica globale (PCS 49,8 ± 12,5 vs 53,9 ± 7,5, p<0,001) e simili punteggi per quanto riguarda la salute mentale (MCS 48,5 ± 21,7 vs 51,4 ± 17,2 p=0,414). I punteggi riguardanti l’ansia e lo stress erano tuttavia più alti nelle donne (8 ± 11,5 vs 4 ± 6, p=0,001; 10±14 vs 10±10, p=0,070).
L’analisi di regressione multipla eseguita nella popolazione ha evidenziato che nelle donne, elevati livelli di stress cronico sono associati ad elevati valori di pressione arteriosa pulsatoria (beta=0,085, p=0,012, r2=0,05). Lo stato coniugale costituiva un fattore protettivo per queste donne (beta= -0,107, p=0,05, r2=0,03).
Negli uomini, invece, un reddito più basso era associato ad un valore più alto della pressione arteriosa pulsatoria (beta= -0,08, p=0,04, r2=0,04). Inoltre, nelle donne, l’ansia era un determinante significativo della pressione arteriosa media (beta= 4.61, p=0.03, r2=0.10), mentre negli uomini nessuno dei fattori psicosociali considerati erano associati con la pressione arteriosa media.
Conclusione - In una popolazione ipertesa, i fattori psicosociali influiscono significativamente sulla pressione arteriosa pulsatoria. Questo suggerisce un loro ruolo nell’accelerazione dell’invecchiamento vascolare. I fattori associati ai valori più alti di pressione arteriosa pulsatoria erano lo stress cronico nella donna e il basso reddito nell’uomo.
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