Tesi etd-01092013-113532 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
TANGHERONI INGABIRE, YVONNE
Indirizzo email
yvonnetangheroni@hotmail.it
URN
etd-01092013-113532
Titolo
AIUTI ALLO SVILUPPO E AIUTI D'EMERGENZA: DALLA CONTRAPPOSIZIONE ALLA COMPLEMENTARIETÀ
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
POLITICHE E RELAZIONI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Prof. Vernassa, Maurizio
Parole chiave
- aiuti allo sviluppo
- aiuti d'emergenza
- continuità e contiguità
- echo
- grandi laghi
- RDC
Data inizio appello
28/01/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
28/01/2053
Riassunto
ABSTRACT
Il presente lavoro di tesi dal titolo "Aiuti allo sviluppo e aiuti d’emergenza: dalla contrapposizione alla complementarietà" è incentrata sugli aiuti di sviluppo e aiuti d'emergenza che vengono offerti nel mondo in particolari condizioni. La tesi si divide in quattro capitoli.
Il primo capitolo si concentra sulla storia della cooperazione internazionale. La nascita della cooperazione internazionale avviene in momenti storici particolari allo scopo dare di risposta a squilibri di ogni natura, e come fine ultimo quello di migliorare la qualità della vita delle popolazioni più bisognose.
Essa nasce presumibilmente intorno al 1100, durante le Crociate, quando si creò un forte bisogno di aiuto per le popolazioni coinvolte.
Secondo alcuni studiosi, la cooperazione allo sviluppo è nata a seguito dei mutamenti internazionali, avvenuti alla fine del secondo conflitto mondiale e, in particolare, a seguito del processo di decolonizzazione che determinò la lenta fine dei grandi imperi coloniali e spinse i paesi di nuova indipendenza a cercare assistenza per i loro processi di sviluppo.
Il secondo capitolo riguarda le caratteristiche della cooperazione allo sviluppo. In particolare, si delineano le forme di cooperazione, gli strumenti maggiormente utilizzati, i canali di intervento finora conosciuti e gli attori coinvolti nella cooperazione stessa. L'analisi della cooperazione allo sviluppo viene compiuta tenendo conto degli sviluppi nell'approccio della cooperazione allo sviluppo, basato anche su un'estensione del concetto di sviluppo.
Una data importante in questo percorso di aiuti e di progettazione degli aiuti è rappresentata dall'8 settembre del 2000, giorno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha concluso il “Millenium Summit”, con l’adozione della Dichiarazione del Millennio.
Il terzo capitolo è focalizzato sugli aiuti di emergenza. Si tratta di quegli interventi finalizzati ai soccorsi, all’assistenza e alla protezione di quelle popolazioni vittime di eventi catastrofici. La natura di questi interventi risponde alla logica dell’urgenza assoluta, spesso coincidente con il rischio di sopravvivenza stessa di tali popolazioni.
In questo capitolo si parla anche del dibattito internazionale sulla contrapposizione fra aiuti umanitari, a breve termine e cooperazione allo sviluppo a lungo termine. Progressivamente si è cominciato a pensare di stabilire un nesso tra l’una e l’altra. Dopo, aver ritenuto che esistesse una linearità che conducesse dalla soluzione della crisi, attraverso gli aiuti di emergenza, allo sviluppo, si è poi cominciato a ritenere, sulla base della constatazione dei fatti, che ci fosse una contiguità tra le azioni di emergenza e le azioni di sviluppo. Inoltre, questo capitolo si concentra sugli aiuti umanitari erogati dall’Unione Europea e le attività finora svolte dall’organismo di aiuto ECHO.
In fine, il quarto capitolo tratta della crisi dei paesi dei Grandi Laghi, nello specifico la RDC.
Il presente lavoro di tesi dal titolo "Aiuti allo sviluppo e aiuti d’emergenza: dalla contrapposizione alla complementarietà" è incentrata sugli aiuti di sviluppo e aiuti d'emergenza che vengono offerti nel mondo in particolari condizioni. La tesi si divide in quattro capitoli.
Il primo capitolo si concentra sulla storia della cooperazione internazionale. La nascita della cooperazione internazionale avviene in momenti storici particolari allo scopo dare di risposta a squilibri di ogni natura, e come fine ultimo quello di migliorare la qualità della vita delle popolazioni più bisognose.
Essa nasce presumibilmente intorno al 1100, durante le Crociate, quando si creò un forte bisogno di aiuto per le popolazioni coinvolte.
Secondo alcuni studiosi, la cooperazione allo sviluppo è nata a seguito dei mutamenti internazionali, avvenuti alla fine del secondo conflitto mondiale e, in particolare, a seguito del processo di decolonizzazione che determinò la lenta fine dei grandi imperi coloniali e spinse i paesi di nuova indipendenza a cercare assistenza per i loro processi di sviluppo.
Il secondo capitolo riguarda le caratteristiche della cooperazione allo sviluppo. In particolare, si delineano le forme di cooperazione, gli strumenti maggiormente utilizzati, i canali di intervento finora conosciuti e gli attori coinvolti nella cooperazione stessa. L'analisi della cooperazione allo sviluppo viene compiuta tenendo conto degli sviluppi nell'approccio della cooperazione allo sviluppo, basato anche su un'estensione del concetto di sviluppo.
Una data importante in questo percorso di aiuti e di progettazione degli aiuti è rappresentata dall'8 settembre del 2000, giorno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha concluso il “Millenium Summit”, con l’adozione della Dichiarazione del Millennio.
Il terzo capitolo è focalizzato sugli aiuti di emergenza. Si tratta di quegli interventi finalizzati ai soccorsi, all’assistenza e alla protezione di quelle popolazioni vittime di eventi catastrofici. La natura di questi interventi risponde alla logica dell’urgenza assoluta, spesso coincidente con il rischio di sopravvivenza stessa di tali popolazioni.
In questo capitolo si parla anche del dibattito internazionale sulla contrapposizione fra aiuti umanitari, a breve termine e cooperazione allo sviluppo a lungo termine. Progressivamente si è cominciato a pensare di stabilire un nesso tra l’una e l’altra. Dopo, aver ritenuto che esistesse una linearità che conducesse dalla soluzione della crisi, attraverso gli aiuti di emergenza, allo sviluppo, si è poi cominciato a ritenere, sulla base della constatazione dei fatti, che ci fosse una contiguità tra le azioni di emergenza e le azioni di sviluppo. Inoltre, questo capitolo si concentra sugli aiuti umanitari erogati dall’Unione Europea e le attività finora svolte dall’organismo di aiuto ECHO.
In fine, il quarto capitolo tratta della crisi dei paesi dei Grandi Laghi, nello specifico la RDC.
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