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L’elaborato di tesi si propone di indagare in che modo l’ambiente alimentare locale possa essere misurato per orientare le politiche alimentari affinché possano contribuire a realizzare la loro transizione verso contesti sani e sostenibili, affrontando un caso studio incentrato su Capannori.
La rilevanza dell’argomento scaturisce dalle problematiche legate alla sicurezza alimentare, dall’importanza di intervenire sull’alimentazione per migliorare la salute umana e anche per gli impatti ambientali che determina.
Emerge l’importanza ruolo dell’ambiente alimentare, in quanto le scelte alimentari degli individui avvengono in questo contesto: l’ambiente alimentare è l’interfaccia tra il consumatore e il sistema alimentare. L’ambiente alimentare rappresenta un buon focus di intervento delle politiche per attuare interventi a sostegno di diete sane e sostenibili. Queste vengono definite “politiche alimentari” e possono utilizzare diversi strumenti di policy (regolamentazione diretta, strumenti basati sul mercato, strumenti relativi alla conoscenza, governance e strumenti strategici) e possono rivolgersi a diversi ambiti riguardanti l’ambiente alimentare (composizione degli alimenti, etichettatura, promozione, prezzi, ecc…). Il concetto di “politica alimentare” ha subito un cambiamento significativo nel corso del tempo, passando dalla focalizzazione sulla produzione di cibo a una prospettiva più ampia che considera aspetti di sicurezza alimentare, sostenibilità e impatto sociale. In particolare, le politiche alimentari urbane, diventano rilevanti per affrontare le sfide legate all’alimentazione nei contesti urbani, coinvolgendo attivamente i cittadini.
Il caso studio presentato si concentra su Capannori, un comune coinvolto nel progetto europeo FoodCLIC e nella Piana del Cibo.
La piana del Cibo è una preesistente politica alimentare locale con una struttura di governance specifica, mentre FoodCLIC è un progetto europeo che, nel periodo temporale della mia tesi, si è proposto di mappare l’ambiente alimentare di Capannori, facendo da cornice al mio lavoro di ricerca sia in termini metodologici sia di risorse.
La metodologia utilizzata per rispondere al quesito di ricerca si basa su una mappatura dell’ambiente alimentare, realizzata tramite la raccolta di dati secondati, partecipazione a eventi sul territorio, focus groups, un questionario e delle interviste agli attori politici coinvolti nella politica alimentare locale. Mappare l’ambiente alimentare presenta diverse sfide, soprattutto a livello locale, perché non esistono metodologie standardizzate adatte a tutti i contesti, ma l’approccio partecipativo permette di coinvolgere direttamente le esperienze e le percezioni dei cittadini circa il loro ambiente alimentare affrontando più a fondo le dinamiche locali. Inoltre, l’approccio partecipativo non solo fornisce informazioni utili per la ricerca, ma crea anche legami tra i partecipanti contribuendo alla formazione di policy maker locali.