Tesi etd-01082021-163211 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GIANNECCHINI, FEDERICA
URN
etd-01082021-163211
Titolo
Le pievi di Camaiore, Santa Felicita ed Elici nella visita pastorale del 1465/67
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E CIVILTA
Relatori
relatore Prof. Ronzani, Mauro
Parole chiave
- 1467
- Camaiore
- Elici
- pieve
- Santa Felicita
- toscana
- visita pastorale
Data inizio appello
29/01/2021
Consultabilità
Completa
Riassunto
L'organizzazione del territorio di una diocesi in pievi risale al VII-VIII secolo. Con il termine “pieve” indichiamo sia la chiesa come edificio di culto, dotata del fonte battesimale, sia il distretto di pertinenza di essa sulla zona circostante, ovvero sulle ville e i loro abitanti, che vivevano in case isolate o nei piccoli agglomerati sparsi nella campagna. La pieve era la chiesa matrice del distretto ed aveva la superiorità nei confronti delle chiese minori della circoscrizione. A essa spettano, all’interno della circoscrizione, i diritti parrocchiali, sia di carattere sacramentale, come quello di celebrare il battesimo (è infatti dotata del fonte battesimale), la sepoltura e le sacre funzioni, ma anche diritti di carattere economico, come la riscossione della decima. Le cappelle minori, non sono altro che chiese soggette senza diritti. Nei secoli XII-XIII le relazioni tra la pieve e le parrocchie e le cappelle dipendenti cambieranno rispetto a quelle che furono nei secoli precedenti. Se nei secoli VIII-XI il rapporto tra le due parti era un rapporto di mera dipendenza, adesso le seconde diventeranno semi-indipendenti e diventeranno “parrocchie”, perché acquisiranno diritti, tra i quali la concessione del fonte battesimale, la possibilità di celebrare le sacre funzioni, la sepoltura, pur mantenendo doveri nei confronti del plebano e della pieve. L’organizzazione del territorio in pievi caratterizzerà tutto il Medioevo, e la stessa visita pastorale, organizzata per pievi, ne è testimonianza, ma dal XIV secolo il sistema è ormai entrato in una fase di declino. Sarà lo sviluppo dei comuni rurali a incentivare il passaggio da cappelle a parrocchie, dato che ogni comune vorrà una propria chiesa con prerogative e diritti, con conseguente smembramento e perdita di importanza della pieve. L'analisi degli atti della visita pastorale del 1465/67 alle pievi di Camaiore, Santa Felicita ed Elici, compiuta dal domenicano Matteo da Pontremoli per conto del vescovo di Lucca Stefano Trenta, si inserisce in un più generale processo di profonda riforma messo in atto dal presule lucchese fin dal momento della sua nomina e ci testimonia l'evoluzione dell'organizzazione in pievi e la condizione del sistema tra il Basso Medioevo e il Rinascimento. La visita pastorale è una delle più antiche istituzioni della chiesa e ha il fine di conoscere lo stato materiale e spirituale delle chiese e degli edifici religiosi di una diocesi, nonché di verificare l’osservanza delle leggi della chiesa e di esercitare un controllo sul clero. La visita pastorale si divide in due parti: l’analisi dello stato dell’edificio sacro e dei suoi arredi e delle sue rendite e l’analisi della condizione del clero, della loro condotta e dello svolgimento delle loro prerogative.
File
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Tesi_def._pievi.pdf | 4.15 Mb |
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