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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01082021-103110


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
BARSOCCHI, ANDREA
URN
etd-01082021-103110
Titolo
Sling con fascia dei muscoli retti nel trattamento dell'incontinenza urinaria femminile: una soluzione attuale per un problema sociale
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Zucchi, Alessandro
Parole chiave
  • sling autologa
  • incontinenza urinaria da sforzo
  • fascia dei muscoli retti
Data inizio appello
26/01/2021
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’incontinenza urinaria rappresenta una problematica sociale importante, a causa degli elevati costi di gestione della paziente nel lungo termine e per il forte impatto della patologia sulla qualità della vita, per cui il trattamento chirurgico rappresenta una scelta non solo risolutiva per la paziente stessa, ma anche conveniente per il sistema sanitario. Negli ultimi anni l’interesse per la sling autologa con fascia dei retti (AFS) come trattamento chirurgico dell’incontinenza urinaria da stress (SUI) sta vivendo una nuova fase di crescita, soprattutto come procedura di salvataggio per il fallimento del posizionamento di sling sintetica o a seguito di complicanze anche a lungo termine. L’obiettivo dello studio è verificare l’efficacia a lungo termine della AFS nel trattamento della SUI, i suoi possibili effetti avversi e la soddisfazione della paziente.
Abbiamo condotto uno studio retrospettivo includendo inizialmente 63 pazienti che sono state sottoposte all’intervento di AFS tra il 2000 ed il 2019. Di queste, tredici erano decedute; altre diciassette non è stato possibile raggiungerle telefonicamente; trentatré hanno fornito dati completi e sono state selezionate per lo studio. Dalle cartelle cliniche abbiamo recuperato informazioni sull’età, sul tipo di incontinenza (da stress o incontinenza urinaria mista), su eventuali precedenti interventi per SUI e sull’impatto dell’incontinenza sulla qualità della vita. Al momento della raccolta dei dati, abbiamo contattato telefonicamente le pazienti per ottenere informazioni sulla persistenza di SUI, sull’insorgenza di incontinenza da urgenza, sulla ritenzione urinaria, infezioni delle basse vie urinarie ed altre complicanze. Sono stati utilizzati due questionari validati (International Consultation on Incontinence Questionnaire - Urinary Incontinence Short Form - ICIQ-SF e Patient Global Impression of Improvement - PGI-I) per valutare la gravità dell’incontinenza prima e dopo l’intervento e la soddisfazione della paziente a seguito del trattamento. Le variabili continue sono espresse come media ± deviazione standard, mentre le variabili nominali sono espresse come percentuali.
L’età media era di 58,06 ± 9,50 anni al momento dell’intervento, il follow up medio di 14,53 ± 5,18 anni. Il punteggio medio del PGI-I era 2,36 ± 1,64 mentre quello dell’ICIQ-SF era 15,73 ± 4,26 prima dell’operazione e 5,64 ± 6,90 dopo (p<0,001). Delle pazienti selezionate, otto erano già state sottoposte ad intervento per SUI.
Per quanto riguarda l’incontinenza, 26 donne (78,8%) riferiscono cura o miglioramento della sintomatologia. Delle 23 donne con incontinenza urinaria mista (MUI), 11 hanno riportato persistenza della componente di urgenza, 4 persistenza di MUI e 8 completa cura.
Riguardo le complicanze postoperatorie, 5 donne hanno riportato l’insorgenza de novo di incontinenza da urgenza, 4 residuo post-minzionale cronico, che ha richiesto cateterizzazione in 2 di esse. Infine, 16 donne hanno riportato uno o più episodi di cistite dopo l’intervento. Non si sono riscontrate differenze significative tra le pazienti sottoposte ad AFS come trattamento primario, e donne sottoposte a trattamento secondario, sul miglioramento della SUI e sull’incidenza degli eventi avversi.
Allo stato attuale, questo studio riporta il più lungo follow-up di pazienti trattate con AFS. I risultati postoperatori hanno confermato il mantenimento dell’efficacia dell’intervento nel tempo. Nell’era delle mesh sintetiche in polipropilene, questa tecnica rappresenta un’arma valida nel trattamento della SUI persistente e ricorrente. L’AFS garantisce un alto tasso di successo, ed è gravata da un tasso di complicanze accettabile.
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