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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01082015-092709


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
ROMBOLI, ANDREA
URN
etd-01082015-092709
Titolo
Trattamento chirurgico del cancro ovarico avanzato mediante resezione colorettale. Analisi delle strategie chirurgiche e dei risultati short-term
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Chiarugi, Massimo
Parole chiave
  • advanced ovarian cancer
  • anastomosi primaria
  • carcinoma ovarico avanzato
  • chirurgia
  • colorectal primary anastomosis
  • debulking
  • intervento secondo hartmann
  • resezione retto- sigmoidea anteriore
  • surgery
Data inizio appello
27/01/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il principale fattore che influenza la prognosi del carcinoma ovarico epiteliale in stadio avanzato è il residuo macroscopico di malattia dopo la chirurgia citoriduttiva. Lo scopo dell'intervento è quindi quello di ottenere la più estesa citoriduzione possibile.
Negli stadi avanzati del carcinoma ovarico il colon retto-sigmoideo risulta frequentemente coinvolto dalla malattia in seguito alla vicinanza anatomica delle strutture. In questi casi viene eseguita la resezione intestinale con anastomosi colo-rettale o in alternativa dalla creazione di una colostomia prossimale con affondamento del retto distale. Qualora venga eseguita la ricostruzione anastomotica è possibile proteggere l'anastomosi con un'ileostomia laterale.
Lo scopo di questa tesi è stato quello di analizzare l'impatto della chirugia retto-sigmoidea in una casistica retrospettiva di 43 pazienti con diagnosi di carcinoma ovarico primario o recidivo in stadio avanzato (FIGO IIIB, IIIC, IV). Le pazienti sono state trattate da una equipe di Ginecologi Oncologi e Chirurghi specializzati che collaborano da molto tempo. Oltre alle caratteristiche cliniche basali delle pazienti, al residuo di malattia ed ai dati istologici e stadiativi sono state prese in considerazione la mortalità e le complicanze perioperatorie, il numero delle pazienti che sono andate incontro a chiusura della stomia, il numero di giornate di degenza relative alla chirurgia intestinale e quello totale (cioè comprensivo delle giornate di degenza per la chiusura della stomia), i giorni totali di stomia e la sopravvivenza media in mesi dall'intervento. Le variabili d'interesse sono state analizzate in relazione al tipo di strategia chirurgica eseguita.
I risultati ottenuti mostrano che nelle pazienti con carcinoma ovarico avanzato è possibile ottenere una citoriduzione ottimale (<2 cm) in oltre il 76,74% dei casi. Non è stata riscontrata nessuna mortalità perioperatoria, e la morbilità è risultata accettabile, con una incidenza di complicanze chirurgiche del 7% ed una percentuale di reinterventi del 7%. La grande maggioranza delle pazienti sono andate incontro a chiusura della stomia. La sopravvivenza media attuale è di 40 mesi (range 3-140).
Le pazienti sottoposte a resezione retto-sigmoidea anteriore sono state 32 (74,42%). A parità di età, condizioni cliniche, residuo di malattia, tipo istologico e stadio tumorale, queste pazienti mostrano un numero di complicanze peri-operatorie sovrapponibile a quello delle pazienti che hanno eseguito resezione secondo Hartmann. La deiscenza dell'anastomosi con necessità di reintervento si è verificata in un solo caso. Anche il numero di giornate di ricovero dopo la chirurgia intestinale ed il numero di giorni di stomia sono risultati sovrapponibili nei due gruppi. Il numero totale di giornate di ricovero è invece significativamente inferiore nelle pazienti con resezione anteriore (18 vs 12 giorni, p<0.05).
Questo studio conferma pertanto il dato della letteratura secondo cui nelle pazienti con carcinoma ovarico avanzato è possibile ottenere una citoriduzione adeguata, migliorando di conseguenza la sopravvivenza, applicando le tecniche di resezione retto-sigmoidea. La procedura di resezione anteriore con anastomosi immediata è da preferire in quanto, a fronte di risultati analoghi in termini di residuo di malattia e con un numero comparabile di complicanze peri-operatorie, consente la ricostituzione immediata della continuità intestinale, con un notevole vantaggio per la qualità di vita della paziente. Inoltre, non necessitando nella maggior parte dei casi di un ricovero successivo per la chiusura della stomia, questo approccio consente di ridurre il numero totale delle giornate di ricovero, contribuendo perciò al contenimento dei costi.
E' da sottolineare che il raggiungimento di un buon risultato dipende dalla specializzazione e dall'esperienza dell'equipe chirurgica.
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