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Marchantia polymorpha è divenuto un ottimo organismo modello nello studio dell'evoluzione della percezione dell'ossigeno in quanto è filogeneticamente considerata la specie terrestre più antica ad aver conquistato le terre emerse. Questa caratteristica la rende adatta nello studio della percezione dell'ossigeno in quanto le prime nicchie ecologiche colonizzate da organismi erano presumibilmente predisposte a fenomeni di allagamento; ciò comporta un'alta fluttuazione della disponibilità di ossigeno.
Marchantia è stata sottoposta a sommersione per diversi intervalli temporali, durante i quali è stata identificata la tolleranza di questo organismo a tale condizione, riscontrando una tolleranza che non supera le 48 ore. Tuttavia, Marchantia posta in regime di sommersione continua a consumare ossigeno, sottraendolo dall'acqua in cui è sommersa e generando un gradiente di ossigeno nell'acqua usata per la sommersione. La velocità con cui Marchantia sottrae l'ossigeno disciolto nell'acqua si attesta ad un valore di circa 3,2 nmol O2/s*g FW. Inoltre, è stata valutata la dinamica con cui Marchantia utilizza ossigeno quando posta in sommersione ed è stato identificato un intervallo temporale, di circa 22 ore, in cui sembra che raggiunga un equilibrio tra la velocità del consumo di ossigeno e la velocità con cui quest'ultimo diffonde nell'acqua.
Successivamente, partendo da precedenti lavori aventi ad oggetto l'identificazione della risposta molecolare all'ipossia in Marchantia e utilizzando linee di sovraespressori di Fattori di trascrizione indotti da trattamenti ipossici in Marchantia precedentemente generate, è stato valutato se la sovraespressione di taluni fattori di trascrizione influenzasse la trascrizione dei geni normalmente indotti in ipossia. In tal modo, è stato riscontrato che la trascrizione di alcuni geni è repressa nelle linee dei sovraespressori in ipossia.