Tesi etd-01072020-160957 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
NAVALESI, CRISTINA
URN
etd-01072020-160957
Titolo
Servizio sociale e amministrazione di sostegno
Specificità del contesto sociosanitario
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E MANAGEMENT DEI SERVIZI SOCIALI
Relatori
relatore Prof.ssa Bargelli, Elena
Parole chiave
- Amministratore di Sostegno
- Assistente Sociale
- Giudice Tutelare
Data inizio appello
27/01/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
27/01/2090
Riassunto
In questo elaborato finale si pone l’attenzione sul ruolo dell’Amministratore di Sostegno (AdS) in quanto figura introdotta nel nostro ordinamento con la Legge 09 Gennaio 2004 n. 6, in superamento dell’ottica cautelare del secondo dopoguerra che preservava la società dalle persone fragili, soprattutto malati mentali, tramite l’emarginazione sociale, nonché delle altre misure di protezione previste quali interdizione e inabilitazione. Si mostra inoltre l’importanza dell’interazione tra questa figura, l’Assistente Sociale (AS) e l’autorità giudiziaria nella figura del Giudice Tutelare (GT).
Dato l’aumento delle difficoltà e delle vulnerabilità, infatti, e vista la complessità multifattoriale dei nuovi disagi, appare imprescindibile trattare le fragilità adottando un approccio integrato che si sviluppi all’interno di un’équipe multidisciplinare costituita da medici, psichiatri, psicologi, educatori, infermieri e assistenti sociali che, cooperando con gli AdS, apportino il loro contributo nella programmazione, esecuzione e valutazione del progetto assistenziale individualizzato (PAI).
Partendo dall’inquadramento teorico e giuridico della legge che dà attuazione a questa misura di protezione, si passa ad approfondire il contesto sociosanitario, riferendosi in particolare alla struttura psichiatrica “Centro Mons. Siro Silvestri” situata a Rocchetta di Vara (SP), facendo un breve excursus delle patologie psichiatriche che usufruiscono dell’AdS e approfondendo due casi complessi dai quali emerge l’importanza della collaborazione tra professioni e servizi diversi, nonché la centralità dell’interazione tra AS e AdS nel procedimento di valutazione dei bisogni e di segnalazione.
Infine, si descrive il rapporto di tali figure con l’autorità giudiziaria e l’importanza che il GT ha assunto in riferimento a questo strumento di tutela, diventando Giudice della Persona.
In conclusione, si vede come per il superamento delle fragilità, la creazione del progetto individualizzato più adatto e il raggiungimento dell’empowerment della persona e del suo reinserimento sociale, l’AdS sia da promuovere in quanto figura che tutela e non limita.
Dato l’aumento delle difficoltà e delle vulnerabilità, infatti, e vista la complessità multifattoriale dei nuovi disagi, appare imprescindibile trattare le fragilità adottando un approccio integrato che si sviluppi all’interno di un’équipe multidisciplinare costituita da medici, psichiatri, psicologi, educatori, infermieri e assistenti sociali che, cooperando con gli AdS, apportino il loro contributo nella programmazione, esecuzione e valutazione del progetto assistenziale individualizzato (PAI).
Partendo dall’inquadramento teorico e giuridico della legge che dà attuazione a questa misura di protezione, si passa ad approfondire il contesto sociosanitario, riferendosi in particolare alla struttura psichiatrica “Centro Mons. Siro Silvestri” situata a Rocchetta di Vara (SP), facendo un breve excursus delle patologie psichiatriche che usufruiscono dell’AdS e approfondendo due casi complessi dai quali emerge l’importanza della collaborazione tra professioni e servizi diversi, nonché la centralità dell’interazione tra AS e AdS nel procedimento di valutazione dei bisogni e di segnalazione.
Infine, si descrive il rapporto di tali figure con l’autorità giudiziaria e l’importanza che il GT ha assunto in riferimento a questo strumento di tutela, diventando Giudice della Persona.
In conclusione, si vede come per il superamento delle fragilità, la creazione del progetto individualizzato più adatto e il raggiungimento dell’empowerment della persona e del suo reinserimento sociale, l’AdS sia da promuovere in quanto figura che tutela e non limita.
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