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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01072014-185443


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
SENSI, ROBERTO
Indirizzo email
roberto.sensi@gmail.com
URN
etd-01072014-185443
Titolo
I nuovi padroni della terra: mercati, diritti e politiche alimentari
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
POLITICHE E RELAZIONI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Prof.ssa Dundovich, Elena
Parole chiave
  • sicurezza alimentare
  • land grabbing
Data inizio appello
27/01/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente lavoro ha l’obiettivo di realizzare una ricognizione sul recente fenomeno delle acquisizioni su larga scala di terra. A partire dalla crisi alimentare del 2007-2008, conseguenza di un aumento della volatilità e del livello dei prezzi delle più importanti commodity agricole sui mercati internazionali, investitori tradizionali del agribusiness e nuovi attori del settore finanziario ed energetico hanno cominciato ad acquisire il controllo su singificative porzioni di terra nei paesi in via di sviluppo, con l’obiettivo prevalente di realizzare coltivazioni agricole. Il rinnovato interesse verso la produzione agricola è il risultato di importanti cambiamenti avvenuti nei mercati negli ultimi anni. Ci riferiamo, in particolare, alla crescente domanda di prodotti agricoli per realizzare biocombustibili, guidata dalle politiche energetiche e ambientali di importanti paesi come gli Stati Uniti e quelli europei, e al ruolo sempre più importante svolto dalla finanza internazionale alla ricerca di nuovi asset su cui investire e attirata dalle previsioni al rialzo sui prezzi agricoli nei prossimi anni. La domanda a cui si è cercato di rispondere è se questi nuovi investimenti esteri in agricoltura rappresentino o meno un’opportunità per lo sviluppo dei Paesi poveri. A tal fine si è analizzata la complessa e contraddittoria relazione esistente tra la produzione di commodity e lo sviluppo nei Paesi poveri a partire dal secondo dopo guerra. Questa prospettiva storica ci ha permesso di comprendere le cause profonde della crisi alimentare del 2007-2008 e, soprattutto, gli elementi di novità e di cogliere alcune tracce di possibili scenari futuri nelle dinamiche dei sistemi agricoli e alimentari. Coerentemente con questa impostazione abbiamo deciso di analizzare il fenomeno della nuova corsa alla terra sia nelle conseguenze che produce nel breve periodo, ricorrendo alla letteratura che ne analizza gli impatti di sviluppo, che nelle sue implicazioni di medio e lungo periodo, analizzando il dibattito teorico che si è sviluppato sul tema. Ne emerso un quadro molto articolato, che ha evidenziato sia i limiti della ricerca svolta negli ultimi anni, a livello teorico nei casi studio specifici, ma anche i significativi risultati raggiunti, in particolare nel numero di evidenze raccolte che hanno mostrato gli impatti negativi di questo tipo di investimenti non a caso definiti come “land grabbing”. L’analisi della nuova corsa alla terra ha fatto emergere in modo evidente i limiti di carattere qualitativo, legati agli impatti negativi che producono (land grabbing), e quantitativo, rappresentando in realtà una quota ridotta del totale degli investimenti in agricoltura, di questo tipo di investimenti, nonché le sfide che pone la loro governance. Inizialmente accolti positivamente dalla Comunità internazionale in quanto forieri di un’inversione del trend storico decrescente registrato negli ultimi decenni nei paesi in via di sviluppo, quest investimenti non rappresentano una risposta efficace a gli enormi problemi di sicurezza alimentare che vive una quota singificativa della popolazione mondiale. In conclusione del presente lavoro possiamo affermare che per rispondere alla sfida di sfamare il mondo non servono più investimenti di land grabbing ma è necessario ripensare il ruolo dei mercati, gli obiettivi delle politiche pubbliche e ridare centralità ai diritti, ripartendo dalla piccola agricoltura contadina, la spina dorsale della produzione alimentare globale.
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