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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-01072014-160050


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
IMPIERI, ELEONORA
URN
etd-01072014-160050
Titolo
Nicolò Franco prosatore e poeta tra innovazione e tradizione
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUA E LETTERATURA ITALIANA
Relatori
relatore Prof. Masi, Giorgio
correlatore Prof.ssa Guidotti, Angela
Parole chiave
  • Nicolò Franco
Data inizio appello
10/02/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Nicolò Franco è un autore la cui vena artistica è immersa in un continuo processo evolutivo; da questa peculiarità deriva la predisposizione a sperimentare nuovi generi e forme letterarie. Ciò consente al beneventano di mettere in risalto la propria conoscenza della tradizione letteraria.
Attraverso questo studio mi propongo di condurre l'analisi degli eventi che contraddistinsero la vita e la produzione di Nicolò Franco, con particolare attenzione al contesto storico in cui egli operò e alla natura dei rapporti che instaurò con altri letterati e personaggi illustri, primo fra tutti Pietro Aretino. Passerò, quindi, all'analisi dei testi, in particolare delle opere in versi; un'analisi che permette di inquadrare Nicolò Franco come un uomo di pensiero aperto alle novità intellettuali del suo tempo, degno esponente di una cultura alternativa in grado di ipotizzare e presagire l'immagine di una società felice.
Un ulteriore aspetto della poetica di questo autore, solitamente descritto solo come dissacratore, è rappresentato dalla parodia e dal grottesco. Questi ultimi, addizionati agli aspetti encomiastici, a quelli di critica sociopolitica, ampliano la possibilità di lettura di questo scrittore apparentemente contraddittorio nelle scelte stilistico-letterarie ma coerente nei fini e negli scopi che intende perseguire. L'aver trovato elementi innovativi che arricchiscono le prospettive di una lettura dell'opera franchiana, però, non mi ha allontanato dalla realtà storico-sociale vissuta dall'autore. Di conseguenza ho approfondito la questione dei plagi evitando di ridurre il discorso a un semplice desiderio di gloria di un personaggio bizzarro, alla ricerca di scorciatoie furbesche e tentando di ribadire l'idea secondo cui Nicolò Franco rimane un autore ben addestrato, con una buona conoscenza del latino, per cui la scelta di ricorrere a un plagio per "sfondare" nella società appare tutt'altro che casuale. Mi sono, dunque, soffermata sull'incapacità di Franco a produrre opere in lode dell'aristocrazia del tempo e ho evidenziato il fatto che gli autori di quell'epoca, coinvolti in un vero e proprio regime di concorrenza, vedevano moltiplicate le loro aspettative e quindi si trovavano costretti anche al furto.
Ho, infine, studiato l'autore alla luce dei rapporti che instaura con i suoi modelli, primo fra tutti Petrarca, ma anche Ariosto, Aretino e Berni. Attraverso esemplificazioni tratte dalle opere ho, inoltre, approfondito le diverse esperienze letterarie che confluiscono nell'opera di Franco, prestando particolare attenzione all'aspetto comico e parodico dell'arte franchiana, in particolare nelle opere in versi.
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