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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01072013-133134


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CALVANESE, ALEXANDRE
URN
etd-01072013-133134
Titolo
Modelli, rivali e persecutori: figure del desiderio mimetico nel mondo romanzesco di Ahmadou Kourouma
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUE E LETTERATURE MODERNE EUROAMERICANE
Relatori
relatore Sommovigo, Barbara
Parole chiave
  • Ahmadou Kourouma
  • desiderio mimetico
  • mediatori del desiderio
  • paradigma persecutorio
  • René Girard
  • rivalità mimetica
Data inizio appello
11/02/2013
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
11/02/2053
Riassunto
Il nostro studio sul mondo romanzesco di Ahmadou Kourouma ha sviluppato un’ipotesi di lettura del testo letterario, ovvero di un prodotto che per definizione non può essere considerato una copia identica della realtà ma sempre e solo una sua rappresentazione più o meno deformata. Il nostro percorso di analisi si è perciò configurato come una ricerca, nell’opera di Kourouma, di alcune figure e schemi ricorrenti con la prospettiva di considerarli secondo una traccia, la teoria mimetica di René Girard, che permettesse di formulare ipotesi coerenti sulle sue modalità di interpretazione e trasfigurazione della realtà.
Come ogni grande scrittore – e il nostro è certamente un grande scrittore, senza bisogno di ulteriori aggettivi che volendo precisare un contesto finiscono per ridurre l’autore ad un’espressione storica, geografica, culturale o politica – Ahmadou Kourouma ci dice attraverso i suoi romanzi qualcosa di essenziale che riguarda l’uomo nella sua dimensione ontologica e sociale, ovvero nel suo modo di essere, di rappresentarsi il mondo e di entrare in relazione con l’altro.
Che si tratti dell’epoca coloniale, di quella immediatamente successiva all’indipendenza, della stagione delle dittature e dei colpi di stato o di quella delle guerre civili sul finire del secolo, Kourouma ci invita a leggere la storia del novecento africano attraverso lo sguardo di personaggi profondamente mimetici che modellano la propria identità e sviluppano il loro rapporto con l’altro e con la società sul canale dell’emulazione – quella che potremmo definire la tonalità emotiva fondamentale dell’essere secondo Girard. Da essa scaturiscono l’ammirazione, l’ambizione, la gelosia, il senso di appartenenza o di esclusione, l’agonismo, il risentimento e l’odio: tutti sentimenti che possono a buon diritto essere considerati il motore primario di qualsiasi trama narrativa realista – cioè capace di rappresentare la complessità delle dinamiche psicologiche dei singoli personaggi e di dar conto delle diverse prospettive, inevitabilmente contrapposte data la convergenza verso lo stesso oggetto del desiderio, presenti in campo.
Il primo capitolo della tesi costituisce una prima ricognizione nell’opera di Kourouma tra i vari livelli di quella che Girard definisce mediazione del desiderio, con particolare riferimento al fondamentale slittamento con cui lo sguardo dello scrittore passa dalla mediazione esterna (quella in cui il modello è troppo distante per diventare ostacolo e rivale) alla mediazione interna (in cui la distanza tra gli elementi della relazione – il soggetto, il mediatore e l’oggetto – si è contratta a tal punto da trasformare l’emulazione in antagonismo).
Lo stesso itinerario verso le regioni più interne della spirale mimetica è stato seguito anche nei tre capitoli successivi, ognuno dei quali è dedicato all’analisi di alcuni casi esemplari di desiderio mimetico inteso come fonte di emulazione, rivalità e persecuzione. Quest’ultimo capitolo, attraverso un originale metodo di analisi col quale sono stati messi in evidenza gli stereotipi caratteristici di un paradigma persecutorio, ha permesso di situare meglio la prospettiva dell’autore circa quel fenomeno, definito da Girard “meccanismo di capro espiatorio”, per cui le maggioranze ritengono le minoranze responsabili di qualsiasi evento negativo accada in una determinata comunità.
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