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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01072010-105815


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
GRASSI, STEFANO
URN
etd-01072010-105815
Titolo
Il ruolo delle colture di copertura nel sequestro del carbonio nel suolo
Dipartimento
AGRARIA
Corso di studi
GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE AGRO-FORESTALE
Relatori
relatore Prof. Mazzoncini, Marco
Parole chiave
  • colture di copertura
  • cover crops
  • effetto serra
  • SOC
Data inizio appello
25/01/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/01/2050
Riassunto
Oramai sappiamo e stiamo direttamente constatando il rapido cambiamento associato al clima mondiale. Il riscaldamento globale causato dall’effetto serra rischia seriamente di alterare diverse situazioni a livello planetario: l’innalzamento delle temperature ed il conseguente scioglimento delle superfici ghiacciate sono solo le più evidenti conseguenze di una situazione che costituisce un pericolo serio e tangibile per milioni di persone.
Le principali cause di tutto ciò sono attribuibili all’uomo, che nel suo processo di evoluzione tecnologica ha finito per immettere a livello atmosferico grandi quantità di sostanze climalteranti. Solamente negli ultimi anni però la comunità scientifica internazionale è scesa in campo per combattere il fenomeno del global warming. Grazie ad incontri e tavole rotonde tra i diversi Paesi industrializzati e non, si sta incominciando a muovere i primi difficili passi verso una cooperazione internazionale finalizzata alla risoluzione del problema.
Questi tentativi di risoluzione passano principalmente attraverso il corretto utilizzo dei processi industriali e la tutela del patrimonio forestale. Comunque anche la corretta gestione dei sistemi agricoli può avere un considerevole e benefico impatto per la soluzione del problema.
Nello specifico le colture di copertura (assieme ad una corretta gestione dei sistemi agricoli) possono, attraverso il processo fotosintetico, sequestrare anidride carbonica nella loro biomassa. Questa biomassa, grazie all’utilizzo delle diverse tecniche colturali (come ad esempio il sovescio), va a finire nel terreno, incrementandone il pool stabile di sostanza organica e quindi di carbonio organico (SOC). In questo modo si riesce quindi (in maniera indiretta) a diminuire la quantità di CO2 a livello atmosferico.
La mia esperienza di tesi (inserita in una più vasta ricerca di lungo termine portata avanti da 15 anni nei terreni dell’Università) non ha fatto altro che mettere a confronto l’effetto che nel tempo hanno avuto alcuni tipi di colture di copertura (associate a due tecniche di lavorazione ed a quattro diversi input azotati) sulla variazione del pool di carbonio organico e di altri significativi parametri chimico fisici del suolo.
Si è visto quindi dall’analisi dei dati raccolti come, con l’utilizzo delle colture di copertura (chiamate anche cover crops), il pool di SOC nel terreno aumenti, dopo 15 anni, in maniera assai considerevole. In questo modo si è quindi dimostrato come la corretta gestione dell’agroecosistema possa costituire una possibile alternativa alla soluzione del global warming.
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