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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01062015-142404


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MIRABELLI, PIETRO
URN
etd-01062015-142404
Titolo
Impatto ed evoluzione della crisi finanziaria in America Latina (2008-2013)
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
STUDI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Prof. Cini, Marco
Parole chiave
  • America Latina
  • Cile
  • commercio
  • crisi
Data inizio appello
26/01/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
La grave crisi economico-finanziaria che ha scosso l’economia mondiale a partire dal settembre 2008 si è manifestata con durezza anche nei Paesi dell’America Latina. La crisi è arrivata nella Regione dopo sei anni consecutivi di crescita, a partire dal 2003, che hanno consentito all’America Latina di sperimentare un forte dinamismo dell’attività economica e una riduzione della vulnerabilità esterna. Questo ha permesso ai Paesi latinoamericani di resistere meglio alla crisi rispetto ad altri episodi di turbolenza internazionale. La differenza sta principalmente in due fattori: il primo, concerne la genesi dello shock esterno, sorto nel settore finanziario delle economie avanzate e non in quelle emergenti; il secondo, la riduzione del debito durante il periodo di “auge” ha aumentato i margini di manovra dei governi per stabilizzare i mercati. Inoltre, la decisione delle banche centrali di aumentare i livelli di riserva in valuta straniera ha permesso di “difendere” il tasso di cambio a differenza di quanto era successo nelle crisi delle tigri asiatiche (1997) e russa (1998).
La trasmissione della crisi alla Regione è avvenuta principalmente attraverso il canale commerciale. Lo shock della domanda esterna, in seguito alle criticità internazionali e alle difficoltà delle economie globali, ha ridotto la richiesta di beni esportati dall’America Latina ed ha generato due effetti. Da un lato, la brusca riduzione delle esportazioni, non solo nei volumi ma anche nel prezzo e, dall’altro, un peggioramento delle ragioni di scambio a causa della riduzione del prezzo delle materie prime, specialmente quello dei prodotti minerari. L’analisi svolta ha portato a considerare che i miglioramenti ottenuti in tutti gli indicatori economici, nella fase antecedente la crisi, sono stati il riflesso della maggiore rapidità e minore vulnerabilità con cui i Paesi latinoamericani hanno affrontato e sono usciti dalla crisi, con l’apporto di una politica fiscale anticiclica efficace che ha permesso di finanziare i programmi di stimolo economico senza necessità di ricorrere all’indebitamento. Oltre all’impulso fiscale sulla domanda interna, alla ripresa hanno contribuito anche le misure adottate dalle banche centrali e gli stimoli per far ripartire il commercio e l’attività produttiva. Nonostante la rapida e vigorosa ripresa, dal 2012 ad oggi la Regione sta mostrando un profilo di moderazione dell’attività economica. Questo accadimento si è tradotto per la Regione in una continuità nella variabilità dei prezzi delle esportazioni, pressioni sul tasso di cambio e prospettive decrescenti della crescita economica.
Nell’ambito di questa trattazione si è cercato di delineare quelle che sono state le diverse fasi e l’influenza della crisi su diversi ambiti dell’economia della Regione. L’obiettivo del primo capitolo è quello di spiegare come la crisi di un settore relativamente piccolo (il mercato dei mutui subprime degli Stati Uniti) abbia avuto un effetto sistemico per l’economia sia dei Paesi sviluppati che per quella dei mercati emergenti. Nel secondo capitolo si delineano gli effetti della crisi sull’economia latinoamericana ponendo l’attenzione sui cambiamenti osservati nel periodo 2003-2008, l’andamento dell’economia nella fase successiva e le evoluzioni della politica commerciale, fiscale e monetaria. Infine, il terzo capitolo ci porta ad approfondire l’esperienza cilena; come si è evoluta la crisi in Cile e quali sono state le politiche di risposta.
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