Tesi etd-01062012-171139 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
D'ANTONIO, FRANCESCA
URN
etd-01062012-171139
Titolo
Donne e femminismi nella Spagna del Novecento. Dalla Guerra Civile alla Transición Democrática
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
POLITICHE E RELAZIONI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Prof.ssa Aglietti, Marcella
Parole chiave
- femminismo
- franchismo
- guerra civile
- Spagna
- Storia delle donne
- transición democrática
Data inizio appello
23/01/2012
Consultabilità
Completa
Riassunto
L'obiettivo che mi sono prefissata nello svolgimento di questa tesi è di ricostruire e illustrare l'evoluzione della storia politica delle donne nella Spagna del Novecento.
Nel primo capitolo ho sintetizzato le tappe fondamentali della storiografia di genere e delle donne in Spagna, evidenziando il valore di impegno politico e sociale assunto dalle storiche spagnole nell'approccio alla materia e i differenti contributi metodologici recepiti dagli Women's Studies nel campo degli studi storici delle due correnti più significative: quella francese e quella statunitense. A conclusione di questo primo capitolo introduttivo ho delineato l'approccio metodologico e le principali fonti bibliografiche utilizzate nella realizzazione della mia ricerca.
Il secondo capitolo si apre con una riflessione sulla cultura politica e di genere nell’epoca immediatamente precedente la nascita della II Repubblica, sviluppando poi una riflessione sui concetti di genere e di cittadinanza in tale fase storica. Procedendo secondo una analisi cronologica degli eventi e del dibattito politico, l'attenzione si focalizza sul principio di uguaglianza elaborato dalle riforme democratiche e inserito all'interno della Costituzione democratica della II Repubblica, e sulla partecipazione femminile nelle elezioni politiche del 1933 e del 1936. Il capitolo si conclude con la fine dell'esperienza repubblicana e la nascita delle prime organizzazioni femminili antifasciste sorte durante i tumultuosi anni della guerra civile.
Il terzo capitolo è dedicato alla nascita ed evoluzione della principale struttura femminile degli anni del franchismo, la Sección Femenina de la Falange. Questa organizzazione indissolubilmente legata al nome della sua fondatrice, Pilar Primo de Rivera, svolse per quarant'anni il compito di educare e plasmare la popolazione femminile secondo l'ideale cattolico-conservatore promosso dal regime. Si mettono in luce anche le contraddizioni che la SF stessa presentava al suo interno tra il modello proposto e lo stile di vita delle sue dirigenti, e le aperture attuate a partire dalla metà degli anni Cinquanta, in particolar modo con il contributo alla promulgazione della Ley del 22 luglio 1961 volta alla promoziono dell'ingresso delle donne nel mercato del lavoro. L'analisi del periodo franchista continua affrontando il tema delle carceri che rappresentavano lo strumento più drammatico di repressione nei confronti di quelle che rifiutavano il modello politico e culturale imposto. Le recluse crearono vincoli di solidarietà umani e politici, così come fecero all'esterno le mujeres de preso. Chiude il capitolo una panoramica sui primi collettivi e associazioni di donne nati prima del 1975 e che traggono origine anche dall'esperienza di queste donne.
Il quarto capitolo, che si avvia con una proposta di periodizzazione della fase storica denominata transición democrática, ne analizza i primissimi anni, fino alle prime elezioni democratiche e la nascita della Subdirección de la Condición Femenina. Questo periodo è caratterizzato da una intensa attività politica femminile, dalla costituzione di numerosi gruppi femministi e da un acceso dibattito interno al cosiddetto Movimiento de Liberación de la Mujer, in particolare tra le femministe radicali e le sostenitrici della doppia militanza. All'interno del capitolo è approfondita l'analisi dei principali differenti soggetti politici femministi che parteciparono al progetto del Movimiento de Liberación de la Mujer.
Il quinto e ultimo capitolo conclude l'analisi dell'influenza dei movimenti femministi nella costruzione democratica della Spagna post-franchista partendo dal dibattito scaturito intorno alla stesura e approvazione del testo costituzionale del 1978, ponendo particolare attenzione alle critiche mosse al testo da parte del movimento femminista stesso. Sono poi ricostruite le due battaglie principali portate avanti dalle donne negli anni immediatamente successivi all'approvazione della nuova Costituzione: quella per il diritto all'aborto e quella per il diritto al divorzio. Con la vittoria del PSOE alle elezioni del 1982 e la nascita dell'Instituto de la Mujer come organo del governo rivolto alla promozione dell'uguaglianza e della parità, si conclude la transición democrática e una pagina particolarmente rilevante della storia politica delle donne in Spagna.
Nel primo capitolo ho sintetizzato le tappe fondamentali della storiografia di genere e delle donne in Spagna, evidenziando il valore di impegno politico e sociale assunto dalle storiche spagnole nell'approccio alla materia e i differenti contributi metodologici recepiti dagli Women's Studies nel campo degli studi storici delle due correnti più significative: quella francese e quella statunitense. A conclusione di questo primo capitolo introduttivo ho delineato l'approccio metodologico e le principali fonti bibliografiche utilizzate nella realizzazione della mia ricerca.
Il secondo capitolo si apre con una riflessione sulla cultura politica e di genere nell’epoca immediatamente precedente la nascita della II Repubblica, sviluppando poi una riflessione sui concetti di genere e di cittadinanza in tale fase storica. Procedendo secondo una analisi cronologica degli eventi e del dibattito politico, l'attenzione si focalizza sul principio di uguaglianza elaborato dalle riforme democratiche e inserito all'interno della Costituzione democratica della II Repubblica, e sulla partecipazione femminile nelle elezioni politiche del 1933 e del 1936. Il capitolo si conclude con la fine dell'esperienza repubblicana e la nascita delle prime organizzazioni femminili antifasciste sorte durante i tumultuosi anni della guerra civile.
Il terzo capitolo è dedicato alla nascita ed evoluzione della principale struttura femminile degli anni del franchismo, la Sección Femenina de la Falange. Questa organizzazione indissolubilmente legata al nome della sua fondatrice, Pilar Primo de Rivera, svolse per quarant'anni il compito di educare e plasmare la popolazione femminile secondo l'ideale cattolico-conservatore promosso dal regime. Si mettono in luce anche le contraddizioni che la SF stessa presentava al suo interno tra il modello proposto e lo stile di vita delle sue dirigenti, e le aperture attuate a partire dalla metà degli anni Cinquanta, in particolar modo con il contributo alla promulgazione della Ley del 22 luglio 1961 volta alla promoziono dell'ingresso delle donne nel mercato del lavoro. L'analisi del periodo franchista continua affrontando il tema delle carceri che rappresentavano lo strumento più drammatico di repressione nei confronti di quelle che rifiutavano il modello politico e culturale imposto. Le recluse crearono vincoli di solidarietà umani e politici, così come fecero all'esterno le mujeres de preso. Chiude il capitolo una panoramica sui primi collettivi e associazioni di donne nati prima del 1975 e che traggono origine anche dall'esperienza di queste donne.
Il quarto capitolo, che si avvia con una proposta di periodizzazione della fase storica denominata transición democrática, ne analizza i primissimi anni, fino alle prime elezioni democratiche e la nascita della Subdirección de la Condición Femenina. Questo periodo è caratterizzato da una intensa attività politica femminile, dalla costituzione di numerosi gruppi femministi e da un acceso dibattito interno al cosiddetto Movimiento de Liberación de la Mujer, in particolare tra le femministe radicali e le sostenitrici della doppia militanza. All'interno del capitolo è approfondita l'analisi dei principali differenti soggetti politici femministi che parteciparono al progetto del Movimiento de Liberación de la Mujer.
Il quinto e ultimo capitolo conclude l'analisi dell'influenza dei movimenti femministi nella costruzione democratica della Spagna post-franchista partendo dal dibattito scaturito intorno alla stesura e approvazione del testo costituzionale del 1978, ponendo particolare attenzione alle critiche mosse al testo da parte del movimento femminista stesso. Sono poi ricostruite le due battaglie principali portate avanti dalle donne negli anni immediatamente successivi all'approvazione della nuova Costituzione: quella per il diritto all'aborto e quella per il diritto al divorzio. Con la vittoria del PSOE alle elezioni del 1982 e la nascita dell'Instituto de la Mujer come organo del governo rivolto alla promozione dell'uguaglianza e della parità, si conclude la transición democrática e una pagina particolarmente rilevante della storia politica delle donne in Spagna.
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