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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01052024-152729


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MARINARO, GIADA
URN
etd-01052024-152729
Titolo
L’influenza dei social network sulle abitudini alimentari, sull’utilizzo di integratori e prodotti high protein nei giovani sportivi e i disturbi alimentari nello sport (vigoressia).
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Prof. Donzelli, Gabriele
correlatore Dott. Palomba, Giacomo
Parole chiave
  • high protein
  • dismorfismo muscolare
  • sport
  • integratori
  • social network
  • bodybuilding
  • dismorfia corporea
  • body dysmorphia
  • vigoressia
Data inizio appello
24/01/2024
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
L'immagine corporea è un costrutto multidimensionale caratterizzato dalle percezioni e valutazioni dell'individuo del proprio aspetto fisico. Un rapporto disfunzionale e/o distorto con l'immagine corporea è correlato a diverse tipologie di disturbi mentali, che vanno da quelli emotivi, identitari e relazionali fino alle patologie psichiatriche, come disturbi d'ansia, deliri, pensieri suicidi, abuso di sostanze, comportamenti devianti, e sintomi dello spettro ossessivo-compulsivo. Il dismorfismo muscolare, o vigoressia, è una sottocategoria del disturbo di dismorfismo corporeo, noto anche come “Complesso di Adone” in contesti non scientifici (Riccobono et al., 2020). Il dismorfismo muscolare nella sua forma più grave è profondamente angosciante. Alcuni uomini diventano così preoccupati per lo sviluppo muscolare che perdono eventi sociali, perdono il lavoro e continuano persino ad allenarsi dopo un infortunio piuttosto che interrompere il loro programma di fitness (Mosley et al., 2009). Studi di casi clinici suggeriscono che la dismorfia muscolare si riscontra quasi sempre in individui fortemente coinvolti nel bodybuilding piuttosto che nel semplice sollevamento pesi. In un confronto tra una popolazione di bodybuilder (che sollevano pesi per sviluppare un corpo attraente) e powerlifter (che sollevano pesi esclusivamente per aumentare la forza), i bodybuilder avevano molte più probabilità di mostrare caratteristiche di dismorfia muscolare (Mosley et al., 2009). Nel dismorfismo muscolare il fattore dieta è secondario per raggiungere l'obiettivo di riduzione del grasso corporeo; questa è la differenza fondamentale con altri disturbi alimentari, come l’anoressia, in cui mangiare è il comportamento patologico primario. I pazienti che cercano di aumentare la massa muscolare ricorrono probabilmente ad anabolizzanti, diete ad alto contenuto proteico e integratori alimentari. La maggior parte prepara la propria dieta, senza conoscenze nutrizionali specifiche o consigli da parte di professionisti , attraverso la consultazione su Internet, ad amici e compagni di palestra, istruttori o personal trainer, da cui ottengono informazioni sugli alimenti da includere o escludere e sulla tipologia di sostanze ergogeniche che danno risultati rapidi (compresi gli steroidi anabolizzanti) (Martìnez Segura et al., 2015). I social media contengono una grande quantità di informazioni nutrizionali e propongono una piattaforma economicamente vantaggiosa e altamente coinvolgente per fornire informazioni nutrizionali agli atleti. Non solo i professionisti registrati possono "pubblicare", "twittare" o "bloggare" informazioni nutrizionali, ma può farlo anche qualsiasi altro utente, indipendentemente dal suo background o dalla sua esperienza. La grande quantità di informazioni nutrizionali disponibili sui social media rende difficile per il pubblico accertare se le informazioni siano affidabili e, di conseguenza, gli utenti sono potenzialmente esposti a consigli fuorvianti e dannosi (Bourke et al., 2019).
Nel seguente studio, abbiamo indagato sulle abitudini alimentari dei giovani sportivi di fascia d’età tra i 15 e i 28 anni, che praticano sport contro resistenza. Con “sport contro resistenza”, intendiamo quello che in inglese viene definito “resistance training”, ovvero una tipologia di allenamento fisico anaerobico in cui i muscoli esercitano la propria attività contro un carico esterno. Tramite un questionario abbiamo indagato il ruolo dei social network nelle abitudini alimentari dei giovani e come quest’ultimi, le influenzano, con particolare attenzione all’utilizzo degli integratori e prodotti high protein. Inoltre, abbiamo analizzato se nel nostro campione di sportivi sono presenti alcuni comportamenti tipici del dismorfismo muscolare e il livello di preoccupazione e soddisfazione corporea dei giovani sportivi che fanno uso dei social network.
Nel questionario sono state utilizzate 36 domande, di cui 31 domande chiuse a risposta multipla (alcune delle quali recanti in calce uno spazio aperto per argomentare l'opzione scelta o per inoltrare suggerimenti e pareri), 3 domande aperte e 2 domande a scala. Con il seguente studio abbiamo avuto la conferma che i giovani sportivi ritengono molto più importanti le proteine rispetto agli altri macronutrienti, la maggior parte dei partecipanti, infatti, ritiene necessario un quantitativo di proteine nettamente maggiore rispetto a quello realmente necessario per le ore di attività fisica da loro praticate e soprattutto un poiché, come indica la letteratura scientifica, l’integrazione proteica oltre l’assunzione proteica totale di 1,62 g/kg/giorno non ha prodotto ulteriori guadagni nella FFM indotti da RET (Morton et al., 2018). Il potenziale problema con l’elevato apporto proteico molto probabilmente, per la maggior parte degli atleti, è la sostituzione delle proteine con altri macronutrienti, in particolare i carboidrati e a meno che l’apporto energetico non sia molto elevato, l’apporto di carboidrati sarà necessariamente inferiore a quello sufficiente a supportare un allenamento da moderato a intenso, anche con l’apporto proteico che molti considererebbero moderato (Tipton et al., 2011). L’uso diffuso dei social media negli adolescenti e nei giovani adulti potrebbe aumentare l’insoddisfazione corporea e la loro spinta alla magrezza, rendendoli quindi più vulnerabili ai disturbi alimentari (Jiotsa et al., 2021). Nel seguente studio ci siamo domandati se i social network non siano in parte responsabili di un’alterata percezione del quantitativo proteico necessario, del consumo di integratori e di alcuni comportamenti disfunzionali legati alla percezione corporea, presenti nei giovani sportivi. Pertanto, una parte del questionario è stata riservata ad indagare riguardo all’utilizzo dei social network per scopi nutrizionali, pratica eseguita dal 74% dei giovani sportivi. La tipologia di social network utilizzati, cambia con la fascia d’età: i più giovani tendono ad utilizzare tiktok, in cui si trovano i contenuti forse più fuorvianti riguardo all’alimentazione. Un fenomeno descritto in questo studio sono i video dei “Fit-influencer” presenti sui social network, ovvero video di persone che praticano attività sportiva che condividono dettagli riguardo alla loro nutrizione, integrazione e al loro allenamento. È noto che gli influencer del fitness commercializzano prodotti nutrizionali, in particolare integratori, per guadagnare reddito (Pfender et al., 2023).Pubblicando post sponsorizzati sugli integratori, gli influencer comunicano il loro sostegno all'uso degli integratori. Questo messaggio può essere preoccupante perché la ricerca consiglia alle persone di consultare il proprio medico prima di utilizzare gli integratori (Pfender et al., 2023). È stata trovata un’associazione significativa tra chi guarda video di fit-influencer e chi prende integratori (P= 0.001) e tra chi utilizza i social network come fonte d’informazione nutrizionale e l’utilizzo di integratori (P= 0.025). Ciò conferma l’ipotesi iniziale che i giovani sono influenzati da ciò che vedono nei Social Network. Poiché gli integratori sono largamente consumati da parte di fit-influencer sui Social Network, gli spettatori potrebbero pensare che, assumendo integratori, possono raggiungere una determinata condizione fisica e, soprattutto, vedendo altre persone a cui si ispirano prenderli, si possono sentire legittimati nell’assumerli senza indicazione alcuna (Pfender et al., 2023). È stata trovata anche un’associazione tra chi utilizza i social come canale d’informazione nutrizionale e chi consuma prodotti high protein, come i dessert proteici (P= 0.001). Infine, per quanto riguarda l’immagine corporea, è stata trovata un’associazione significativa tra coloro che eseguivano un check del proprio fisico allo specchio con frequenza maggiore di 4 volte al giorno e coloro che provavano ansia e paura nel perdere i risultati fisici ottenuti, se non si allenavano con costanza (P=0.021), comportamenti tipici del dismorfismo corporeo. Inoltre, come dimostrato da diversi studi la sovra rappresentazione di particolari tipologie corporee (fenomeno presente sui social network) serve a confondere erroneamente la forma fisica con la magrezza (o la muscolosità), suggerendo che non è possibile raggiungere una forma fisica adeguata a meno che non si abbia anche un certo aspetto. Ciò può portare le persone a adottare comportamenti disfunzionali legati alla dieta o all’esercizio fisico al fine di raggiungere la figura ideale, pur essendo in forma e sani (Tiggemann et al., 2016).
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