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Il morbo di Alzheimer (AD) rimane uno dei problemi sanitari più impegnativi per la nostra società e sta diventando sempre più diffuso, soprattutto nei paesi sviluppati, a causa dell’innalzamento dell’aspettativa di vita, oltre a rappresentare un onere economico considerevole a livello mondiale. Gli sforzi degli ultimi decenni per la scoperta di nuove soluzioni diagnostiche e di strumenti terapeutici hanno avuto esiti negativi, lasciando l’AD una malattia incurabile e sottolineando la necessità di nuovi approcci. Negli ultimi anni gli agenti teranostici sono emersi come strategia interessante. Sono molecole in grado di fornire contemporaneamente informazioni diagnostiche e svolgere attività terapeutica, consentendo la valutazione dell'attività della molecola, della risposta dell'organismo e della farmacocinetica. Ciò rende questi composti promettenti per razionalizzare la ricerca sui farmaci per l’AD e per la loro applicazione nella medicina personalizzata. Esaminiamo qui il campo degli agenti teranostici a piccole molecole come strumenti promettenti per lo sviluppo di nuove risorse diagnostiche e terapeutiche contro l’AD, evidenziando l’impatto positivo e significativo che ci si può aspettare che la teranostica possa avere nel prossimo futuro della pratica clinica.