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L’intenzione di questo lavoro è presentare e analizzare criticamente la riforma che ha condotto alla trasformazione della Commissione dei Diritti Umani delle Nazioni Unite nell’attuale Consiglio dei Diritti Umani. Si è quindi ripercorsa la storia di tale evoluzione, esaminando i cambiamenti che l’hanno caratterizzata, oltre che i primi esiti della revisione delle procedure, dei meccanismi, in particolare l’Esame Periodico Universale, e dei metodi di lavoro del Consiglio. Il fine ultimo è vagliare gli sviluppi a livello strutturale e procedurale e interrogarsi, alla vigilia della revisione quinquennale, sul futuro di quest’organo.

In una prima parte, che si potrebbe definire introduttiva, si è presentato un accenno storico dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, indicando inoltre i principali trattati sui diritti umani prodotti nel corso degli anni con i relativi comitati che ne sorvegliano l’applicazione. Particolare attenzione è stata posta allo studio della storia e delle difficoltà della Commissione sui Diritti Umani, organo che per sei decenni si è occupato di esaminare le situazioni delle violazioni di questi diritti su scala globale, attraverso le varie procedure di denuncia e le sue procedure speciali di esperti indipendenti. A seguire si è studiata la riforma dell’organizzazione, presentando le varie proposte segnalate nei rapporti richiesti agli esperti e concludendo con l’analisi delle risoluzioni che hanno portato all’istituzione e al funzionamento del Consiglio dei Diritti Umani. Nell’ultima parte dell’elaborato si è tentato di individuare alcuni punti di criticità dell’attuale Consiglio. Punti che saranno certamente al centro delle discussioni che si terranno in occasione della revisione del 2011, presentando inoltre, attraverso lo strumento dell’intervista, il parere di due esperti che lavorano nell’organo e che hanno vissuto la transizione degli ultimi anni.