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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-01032015-102143


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
RUSSO, CAROLA
URN
etd-01032015-102143
Titolo
Gender balance on corporate boards in the EU and Italian Framework: an appraisal.
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
STUDI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Prof. Di Filippo, Marcello
Parole chiave
  • positive actions
  • Parità di genere
  • gender quotas
  • gender equality
  • gender balance
  • European Union law
  • diritto dell'Ue
  • decisionmaking positions
  • azioni positive
  • posizioni decisionali
  • quote di genere
Data inizio appello
26/01/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente lavoro di ricerca nasce come spunto di una personale riflessione sul tema della parità di genere nelle posizioni apicali, emersa nel recente dibattito all'interno dell’Unione Europea e di alcuni Stati Membri. Sebbene originariamente l’Unione Europea ambisse a garantire l’uguaglianza di genere tra uomini e donne ricorrendo ad un approccio di Gender Mainstreaming e a strumenti di soft law, dal 2006 in poi, seguendo l’esempio norvegese, lo strumento giuridicamente vincolante è stato ritenuto necessario per aumentare il numero di donne nelle posizioni decisionali. Anche alcuni Stati Membri hanno ritenuto opportuno apprendere dall'esperienza norvegese, introducendo leggi nazionali sulla parità di genere nei Consigli di Amministrazione.
Alla luce di questa situazione, la ricerca è tesa ad analizzare da un punto di vista legislativo e pratico la normativa europea in materia di parità di genere, partendo dalla ristretta definizione di uguaglianza di genere fornita dal Trattato di Roma fino ad arrivare alla recente proposta per una direttiva sulle quote di genere. La stessa analisi viene svolta per uno Stato Membro, l’Italia, il quale è stato scelto in relazione al suo modello di welfare che ha permesso lo sviluppo di una normativa di buona qualità, seguita tuttavia in alcuni casi, da un ridotto livello di effettività. Ad un’analisi del panorama giuridico vigente a livello europeo ed italiano segue una fase di raccolta di alcuni esempi concreti. Viene infatti realizzata una stima dell’attuale situazione italiana, rilevando se dei buoni risultati siano stati ottenuti dalle aziende in un’ottica sia di riconciliazione della vita familiare e professionale, sia in seguito all'introduzione delle quote nei Consigli di Amministrazione.


The present study deals with the current issue of women on boards arisen in last years within the EU context and some Member States. While at a first stage the EU attention was focused on gender equality in terms of Gender Mainstreaming and a soft approach, since 2006 on, following the example of Norway, the legal binding instrument was proposed as the right means to challenge the low number of women in decision-making positions. Some Member States too are eager to learn from Norwegian experience and have already introduced some forms of gender representation regulations.
In the light of such situation, this research is a clear attempt to analyze from a legislative and practical point of view the EU lawmaking from a first narrow definition of gender equality provided by the Treaty of Rome until a proposed directive on gender quotas. The same analysis has been conducted with reference to one Member State, Italy that has been chosen due to its welfare model which has in some cases allowed a well-advanced and good quality normative, even if with some limits on the effectiveness side. Thus, following the focus on EU and Italian legal framework, the practical analysis of the concrete situation is conducted, showing if results and effects have been achieved among Italian companies for what concerns both reconciliation between private and working life and following the introduction of gender quotas on boards.
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