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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-01022014-153437


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
MEONI, EMANUELE
URN
etd-01022014-153437
Titolo
Televisione e comunita. Il caso di TV Prato - Strutture, risorse, professionalita di una TV locale
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
CINEMA TEATRO PRODUZIONE MULTIMEDIALE
Relatori
relatore Prof.ssa Lischi, Alessandra
Parole chiave
  • Televisione privata locale
Data inizio appello
10/02/2014
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
10/02/2084
Riassunto
Dagli anni Cinquanta del Novecento ad oggi la TV ha assunto un'importanza crescente, sia nella vita degli adulti sia in quella dei bambini, cosicché oggi le abitudini e lo stile di vita della maggior parte degli italiani risentono fortemente della presenza di questo oggetto quasi vivo. Oggigiorno la televisione, insieme al computer e ad internet, è per molti il più importante dispensatore d'informazione, di notizie e di cultura, e spesso rappresenta una delle poche fonti di conoscenza del mondo vicino e lontano. Si ha un gran consumo, che si accompagna ad una altrettanto grande offerta di programmi; offerta che è ulteriormente aumentata con l'affermarsi della televisione digitale terrestre. Lo sviluppo tecnologico ha reso accessibili gli strumenti necessari a fare TV, sia dal punto di vista economico, sia da quello dell'uso. Fare televisione oggi è molto più semplice che in passato, quando telecamere e videoregistratori erano pesanti ed estremamente costosi ed erano indispensabili salette dedicate e attrezzate con videoregistratori, apparecchi di mixaggio, monitor e altri marchingegni ingombranti e difficili da usare. Oggi non è più così. Con poche migliaia di euro si possono acquistare camcorder digitali e computer adatti a produzioni di qualità per il mercato televisivo; il problema non è più, quindi, la difficoltà di utilizzo degli strumenti o il costo proibitivo, bensì le forme del contenuto e le capacità espressive.
Tradizionalmente, soprattutto a livello nazionale, esiste una separazione tra chi produce cultura, spettacolo e informazione e chi ne fruisce. La maggior parte delle persone sono fruitori di televisione, giornali e radio, ma non hanno la possibilità di accedere ai canali comunicativi per far sentire la propria voce, attraverso mediazioni, informazione e comunicazione. Il risultato è che il mondo rappresentato dai mass media nazionali è molto diverso dal mondo reale: una visione distorta, lontana, utilizzata talvolta per finalità distanti dall’interesse comune.
E’ necessario, quindi, avvicinare la televisione al proprio pubblico, affinché la popolazione abbia più voce, gusti ed esigenze diverse trovino più spazio, ma soprattutto i cittadini, attraverso una partecipazione mediata, ricoprano un ruolo più importante, partendo dalle comunità locali.
Ecco quindi che diventano indispensabili le Tv locali, che possono essere chiamate a tutti gli effetti le “televisioni della comunità”, incentrate sul territorio e sull’area urbana, caratterizzate da un palinsesto fortemente orientato verso il territorio e le giovani generazioni, molto diverso da quello delle TV nazionali.
Una TV locale che si differenzia nettamente dall’indistinto rumore di fondo delle altre emittenti, con le proprie produzioni di qualità, con ampi spazi aperti al pubblico che diventa protagonista, con collegamenti in diretta, con un'informazione capillare e una veste grafica molto caratterizzante.
Ma purtroppo, fin dalla loro nascita, le televisioni locali hanno avuto vita dura e oggi più che mai sono in grande difficoltà, soprattutto quelle più strutturate e a carattere regionale, che cercano con le poche forze a loro disposizione, di produrre programmi di attualità, informazione e cultura.
Nel 2004 il noto scrittore e critico televisivo Aldo Grasso affermava: <<Qualche anno fa la parabola dell'emittenza locale pareva seriamente in discesa: costi di gestione sempre più onerosi, scarsità di introiti pubblicitari, spietatezza dei grandi network nell'acquisire frequenze. Poi è successo qualcosa di imprevedibile: nonostante l'avvento della tv satellitare facesse prevedere il peggio, le tv locali sono rifiorite, quasi per contrasto, per una diffusa paura della globalizzazione. Anzi è capitato qualcosa di ancora più significativo: mentre la tv generalista vive in una fase di stagnazione, l'emittenza locale, nel giro di un decennio, ha più che raddoppiato il suo fatturato pubblicitario, ha lanciato nell'etere curiose proposte e ha creato vere e proprie comunità virtuali1>>
Ovviamente, non tutte le piccole televisioni private hanno seguito lo stesso percorso di vita: alcune sono riuscite a crearsi un loro equilibrio, tra alti e bassi, e a stabilizzarsi nel panorama economico locale; molte invece hanno dovuto far fronte alla crisi e ad oggi il 90% delle Tv locali ricorre alla cassa integrazione, o ha fatto domanda per aprirne la procedura2.
Il passaggio delle regioni dal segnale analogico a quello digitale, iniziato in Sardegna nel 2008 e conclusosi con la Sicilia il 4 luglio 2012, ha comportato per le imprese televisive locali investimenti tecnologici per circa 800 milioni, che per ora non producono ritorni, complice la grave crisi economica generale, che ha generato una continua corsa al ribasso delle tariffe pubblicitarie e il crollo dei fatturati3.
Visto lo sciame di piccole reti sparse sul territorio è difficile quantificare con precisione il fenomeno, ma una cosa è certa: il ruolo dell’informazione locale, inteso come pluralismo e palestra per giovani professionisti, sta passando un periodo veramente nero ed ha bisogno di rialzarsi al più presto.
Da simili presupposti nasce questo lavoro, che si dedicherà all’ambito locale dell'emittenza televisiva, attraverso l’esperienza di una Tv locale di Prato, Tv Prato, nata nel 1975. L’importanza della dimensione locale di una Tv, rispetto a quella nazionale, dipende dal fatto che si crea con i telespettatori un senso di appartenenza molto forte, in cui il mezzo televisivo viene riconosciuto come proprio: il luogo fisico in cui si trova la Tv e il conduttore sono noti al pubblico. Questo è uno dei motivi per cui le Tv locali possono contare su una forte fedeltà di ascolto e le Tv nazionali cercano di mantenere il contatto con la dimensione locale attraverso syndication4.
Alla base del progetto di questa tesi vi è un’esperienza iniziale di stage culminata con una proficua e duratura collaborazione con Tv Prato, in cui sono rimasto affascinato dal mondo della Tv, anche se in ambito locale, soprattutto per la passione che le persone impiegano, nonostante la crisi economica, nel fornire un prodotto sempre migliore al proprio pubblico. Nel corso del tempo, ho potuto notare come il linguaggio della Tv sia completamente diverso da quello della carta stampata e dalla radio e grazie alla storia di Tv Prato, degna di rientrare nella storia generale delle Tv private italiane degli anni '70, ho scoperto davvero una fetta del mondo della comunicazione di cui ignoravo la bellezza, forse per il fatto che della Tv locale tra i ragazzi si parla poco.
Questa tesi vuole fare una panoramica della storia e delle attività dell’emittente pratese Tv Prato e dimostrare attraverso un esempio concreto, appunto, come l'emittenza televisiva privata sia cambiata nel tempo per vari motivi proponendo sempre nuovi linguaggi e servizi al suo pubblico. Ad oggi la televisione locale non è morta, come molti profetizzavano, ma è semplicemente cambiata rimanendo comunque un medium importantissimo dal punto di vista sociale e di informazione, forse uno dei pochi media che riesce continuamente, ma soprattutto rapidamente, ad adeguarsi al progresso e alla mentalità dei tempi, rimanendo sempre vicino ai cittadini.
L’elaborato è diviso in sei capitoli, che prendono ad esame sia le televisioni locali in generale che l'esempio specifico di Tv Prato.
Il primo capitolo analizza la realtà dell’emittenza locale in Italia: qui, partendo dallo studio del passaggio dalla paleotelevisione alla neotelevisione, si analizza la storia delle televisioni locali, dalla lotta contro il monopoli della Rai ai giorni nostri. La tesi procede poi con un capitolo incentrato sul settore dell'emittenza televisiva in generale in cui, più nello specifico, si analizzano i vari tipi di emittenti locali messe in riferimento con la specifica normativa con la quale si sono evolute.
Con il terzo capitolo si entra più nello specifico di questo elaborato e si va a concentrarsi sull'emittente televisiva Tv Prato, partendo dall'analisi della sua storia, per arrivare a comprenderne i meccanismi interni di organizzazione e progettazione del palinsesto. Si andrà così a prendere ad esame il mutamento avvenuto negli anni da questa emittente, i vari programmi trasmessi negli anni, il tipo di audience che la caratterizza e il suo rapporto con la città e i cittadini.
Il quarto capitolo, invece, si incentra tutto sulla disamina dello studio televisivo locale, dalla sua struttura alla sua organizzazione, spiegandone le varie sezioni e le strumentazioni presenti, per passare poi ad un'analisi più dettagliata dello studio televisivo dell'emittente pratese.
Il quinto capito, forte di una mia esperienza diretta, si concentra sulla produzione televisiva e sui vari reparti che compongono una televisione locale, dalla redazione giornalistica, alla regia, passando per il reparto produzioni. Anche in questo capitolo, dopo una esposizione generale sulla televisione locale, si passa ad analizzare l'esempio di Tv Prato e le varie professionalità che ne compongono i reparti interni.
La tesi si conclude con una disamina riassuntiva sull'emittenza televisiva locale, traendo delle considerazioni sul suo operato e la sua importanza sul territorio.
Il testo, infine, è supportato da interviste ai vari capo-reparti dell'emittente pratese, che con la loro esperienza sono in grado di darci un quadro preciso di come funziona una televisione locale.
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