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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09052014-104804


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
ACCORRONI, ALICE
URN
etd-09052014-104804
Titolo
P.E.T. CON 18-FLUORODESOSSIGLUCOSIO NEI PARKINSONISMI: CORRELATI CLINICO-FUNZIONALI E IMPLICAZIONI DIAGNOSTICHE
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Bonuccelli, Ubaldo
Parole chiave
  • diagnosi differenziale
  • PET
  • parkinsonismo
Data inizio appello
23/09/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
I parkinsonismi rappresentano un gruppo di patologie neurodegenerative che condividono un insieme di caratteristiche cliniche rappresentate da bradicinesia, tremore, rigidità e instabilità posturale. Oltre alla Malattia di Parkinson (MP), che rappresenta la forma più frequente di parkinsonismo, sono state definite con maggior dettaglio sindromi neurologiche definite parkinsonismi atipici (PA) o, dagli autori anglosassoni, parkinson-plus. Esse comprendono l’Atrofia Multi Sistemica, la Paralisi Sopranucleare Progressiva, la Degenerazione Cortico-Basale e la Demenza a Corpi di Lewy. La diagnosi differenziale all’interno dei parkinsonismi rappresenta uno tra gli aspetti più complessi e controversi del settore dei disordini del movimento. Nonostante siano disponibili da tempo criteri operativi per la diagnosi di ogni patologia, la distinzione delle varie forme nelle fasi iniziali risulta ancora problematica.
Si rende quindi necessaria la definizione di metodiche ancillari alla clinica che consentano la diagnosi differenziale tra le varie forme in fase precoce. L’importanza della diagnosi differenziale in fase precoce di malattia è triplice: (1) la prognosi differisce sostanzialmente tra la MP e i PA e i familiari devono essere informati di questo dato per la definizione della gestione del paziente, (2) alcuni dei trattamenti efficaci nella MP non solo non sono efficaci in alcuni PA ma possono provocare un peggioramento del quadro clinico, (3) un’accurata diagnosi è di fondamentale importanza per garantire una precisa valutazione di farmaci in grado di modificare il decorso della malattia.
A questo scopo da alcuni anni è suggerita l’importanza della PET cerebrale con 18fluorodesossiglucosio nella diagnosi differenziale dei parkinsonismi in fase precoce. Questa metodica consente la valutazione del metabolismo del glucosio a livello cerebrale e riflette perciò l’attività neuronale e sinaptica. La presenza di ipometabolismo cerebrale in specifiche aree è una caratteristica propria delle sedi nelle quali è presente neurodegenerazione.
Per il presente studio sono stati reclutati 101 pazienti seguiti per parkinsonismo presso l’ambulatorio dei disordini del movimento della Clinica Neurologica di Pisa. I pazienti selezionati hanno effettuato, entro 2 anni dalla comparsa dei sintomi parkinsoniani, una PET cerebrale con 18Fluoro-desossiglucosio. Gli obiettivi dello studio sono rappresentati da: (1) valutare attraverso l’utilizzo di SPM8 le alterazioni del metabolismo cerebrale nei parkinsonismi degenerativi; (2) valutare l’accuratezza delle lettura visiva delle mappe generate con pneuro©, effettuata da un neurologo e un medico di medicina
nucleare, nella diagnosi differenziale tra MP e parkinsonismi atipici e tra i diversi parkinsonismi atipici su base individuale; (3) esplorare le differenze dei pattern metabolici tra le forme cliniche con più alta incertezza diagnostica; (4) esplorare il correlato metabolico della presenza di allucinazioni nella DCL e nella PSP.
I risultati ottenuti dall’analisi delle immagini PET con il programma SPM ci hanno consentito di identificare un pattern metabolico specifico per ogni forma di parkinsonismo. I pattern da noi identificati confermano i dati già presenti in letteratura e riflettono lo specifico interessamento anatomo-patologico proprio delle diverse forme di parkinsonismo. La lettura visiva delle immagini generate con il programma pneuro si è dimostrata accurata nella diagnosi differenziale tra i parkinsonismi su base individuale con valori di sensibilità e specificità compresi tra 70 e 94% e tra 75 e 97% rispettivamente. L’esplorazione delle differenze metaboliche tra le forme cliniche con più alta incertezza diagnostica ci ha fornito dei pattern specifici che rappresentano un utile strumento per la diagnosi differenziale. Inoltre, è stato possibile identificare uno specifico interessamento delle vie visive nei sottogruppi di pazienti con paralisi sopranucleare e demenza a corpi di Lewy e allucinazioni.
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