Thesis etd-12212022-175234 |
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Thesis type
Tesi di laurea magistrale
Author
OMETTO, SARA
URN
etd-12212022-175234
Thesis title
Experimental analysis of the effects of multiple anthropogenic disturbances on Sabellaria alveolata bioconstructions
Department
BIOLOGIA
Course of study
BIOLOGIA MARINA
Supervisors
relatore Prof. Bertocci, Iacopo
Keywords
- anthropogenic disturbance
- bioconstructions
- Sabellaria alveolata
Graduation session start date
24/01/2023
Availability
Full
Summary
L’habitat biogenico prodotto dai policheti del genere Sabellaria fornisce importanti servizi ecosistemici grazie alla sua abilità di filtrare grandi volumi d’acqua, stabilizzare i sedimenti e promuovere la biodiversità associata. Ciò, in aggiunta alle numerose minacce di natura antropica a cui è esposto, ha portato alla designazione di tale habitat come area speciale di conservazione secondo la normativa Europea ed alla sua inclusione nella Lista Rossa degli habitat marini europei minacciati. Ciononostante, esistono ancora numerose lacune di conoscenza su questi sistemi in Mediterraneo, tra cui una sostanziale carenza di studi sperimentali atti a valutarne la risposta a eventi di disturbo antropico combinati e simultanei.
Lo scopo della presente tesi è valutare la capacità di biocostruzioni prodotte da Sabellaria alveolata a diverse intensità di danneggiamento della biocostruzione stessa quale quello che normalmente si verifica per l’attività di pescatori ricreativi che cercano al suo interno organismi utilizzabili come esca, combinate con un disturbo meccanico simulante l’impatto di onde durante eventi di tempeste estreme quali quelli previsti dagli attuali modelli di cambiamento climatico. In particolare, a partire da Aprile 2022, è stato condotto un esperimento manipolativo di campo lungo le barriere frangiflutti prospicienti la spiaggia di Marina di San Nicola (alto Lazio, Tirreno Settentrionale). Il disegno multifattoriale ha incluso un totale di 24 porzioni di biocostruzione, tre delle quali sono state assegnate a random a ciascuna combinazione di livelli dei seguenti due trattamenti: (1) Intensità di danneggiamento (4 livelli: controllo naturale non manipolato; asportazione di due porzioni di habitat di diametro crescente estese dalla superficie fino al substrato roccioso sottostante: 3.5 cm, 7 cm, 10 cm); (2) Disturbo meccanico (2 livelli: controllo naturale non manipolato; impatto fisico distribuito sull’intera chiazza sperimentale, prodotto tramite caduta dall’alto di un sacco del peso di 10 kg). La durata totale dell’esperimento è di circa 12 mesi, durante i quali sono ripetuti tre eventi di disturbo (uno ogni 4 mesi), secondo una frequenza calibrata su quella di eventi estremi di mareggiata (onde di altezza superiore a 2.50 m) avvenuti nell’area di studio tra il 2015 ed il 2021, come risultante da dati meteo resi disponibili dal Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare.
Come variabili di risposta, sono state prese in considerazione: (i) valori di copertura percentuale di biocostruzione intatta, relativamente alle porzioni di ciascuna chiazza non sottoposta a danneggiamento sperimentale; (ii) densità e diametro medio dei tubi-dimora di S. alveolata; (iii) variazione nel tempo del diametro delle porzioni danneggiate sperimentalmente all’inizio dello studio. Tali variabili sono state stimate da foto digitalizzate di ciascuna chiazza, raccolte sul campo ogni 45 giorni circa.
I dati raccolti saranno analizzati attraverso tecniche statistiche univariate e multivariate, i cui risultati sono in via di elaborazione al momento della sottomissione del presente riassunto
Lo scopo della presente tesi è valutare la capacità di biocostruzioni prodotte da Sabellaria alveolata a diverse intensità di danneggiamento della biocostruzione stessa quale quello che normalmente si verifica per l’attività di pescatori ricreativi che cercano al suo interno organismi utilizzabili come esca, combinate con un disturbo meccanico simulante l’impatto di onde durante eventi di tempeste estreme quali quelli previsti dagli attuali modelli di cambiamento climatico. In particolare, a partire da Aprile 2022, è stato condotto un esperimento manipolativo di campo lungo le barriere frangiflutti prospicienti la spiaggia di Marina di San Nicola (alto Lazio, Tirreno Settentrionale). Il disegno multifattoriale ha incluso un totale di 24 porzioni di biocostruzione, tre delle quali sono state assegnate a random a ciascuna combinazione di livelli dei seguenti due trattamenti: (1) Intensità di danneggiamento (4 livelli: controllo naturale non manipolato; asportazione di due porzioni di habitat di diametro crescente estese dalla superficie fino al substrato roccioso sottostante: 3.5 cm, 7 cm, 10 cm); (2) Disturbo meccanico (2 livelli: controllo naturale non manipolato; impatto fisico distribuito sull’intera chiazza sperimentale, prodotto tramite caduta dall’alto di un sacco del peso di 10 kg). La durata totale dell’esperimento è di circa 12 mesi, durante i quali sono ripetuti tre eventi di disturbo (uno ogni 4 mesi), secondo una frequenza calibrata su quella di eventi estremi di mareggiata (onde di altezza superiore a 2.50 m) avvenuti nell’area di studio tra il 2015 ed il 2021, come risultante da dati meteo resi disponibili dal Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare.
Come variabili di risposta, sono state prese in considerazione: (i) valori di copertura percentuale di biocostruzione intatta, relativamente alle porzioni di ciascuna chiazza non sottoposta a danneggiamento sperimentale; (ii) densità e diametro medio dei tubi-dimora di S. alveolata; (iii) variazione nel tempo del diametro delle porzioni danneggiate sperimentalmente all’inizio dello studio. Tali variabili sono state stimate da foto digitalizzate di ciascuna chiazza, raccolte sul campo ogni 45 giorni circa.
I dati raccolti saranno analizzati attraverso tecniche statistiche univariate e multivariate, i cui risultati sono in via di elaborazione al momento della sottomissione del presente riassunto
File
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