Thesis etd-10152020-181613 |
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Thesis type
Tesi di laurea magistrale
Author
BERTOCCHINI, ELENA
URN
etd-10152020-181613
Thesis title
Animali reali e fantastici. Un itinerario di immagini
Department
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Course of study
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Supervisors
relatore Prof. Tosi, Alessandro
Keywords
- animali
Graduation session start date
16/11/2020
Availability
Withheld
Release date
16/11/2090
Summary
Un viaggio alla scoperta della magia che lega il mondo degli animali reali e fantastici all’uomo attraverso le opere degli artisti di tutti i tempi, con una particolare attenzione all’età moderna.
Dalla preistoria ad oggi gli animali hanno sempre attratto l’uomo che li ha ammirati per le loro qualità, temuti per la loro aggressività, utilizzati come forza-lavoro e amati per la loro fedele amicizia.
I nostri antenati, che vivevano a stretto contatto con la natura spesso assegnarono ad essi significati simbolici e li identificarono come incarnazioni di divinità o demoni.
Gli egizi furono devoti a divinità con sembianze di animali e crearono utensili con forme di animali e dipinsero gli animali sul loro vasellame.
Una ricca produzione di vasi con eleganti raffigurazioni di scene di caccia sono un documento importante del mondo arcaico greco. I miti e le leggende che narrano dell’affollato Olimpo degli dei greci ha fornito alla fantasia degli artisti di tutti i tempi un campionario di animali fantastici e persino incroci fra esseri umani ed animali: minotauri, centauri, sirene e animali mostruosi come Scilla, la chimera e il grifone.
Gli stessi dei amavano trasformarsi in animali; Giove per primo usava stratagemmi e travestimenti per conquistare le donne di cui si invaghiva: si era trasformato in uccellino tremante per intenerire Era e farla sua sposa, aveva preso le sembianze di un meraviglioso cigno bianco per ammaliare Leda.
Affreschi e mosaici arrivati ai nostri giorni testimoniano l’assidua presenza degli animali accanto all’uomo sia nel mondo greco che in quello romano.
Nel Medioevo l’uso allegorico del mondo animale era un mezzo di comunicazione importante; le immagini dei bestiari riccamente miniati, degli affreschi, dei dipinti riuscivano ad arrivare dove le parole non riuscivano. Alle immagini veniva attribuito un ruolo educativo per istruire coloro che non sapevano leggere o scrivere e quindi potevano imparare da esse come dai libri i valori morali e cristiani.
Con l’avvento dell’età Moderna, l’approccio al mondo animale diventa puramente scientifico; lo studioso indaga sulla diversa natura dell’uomo e quella degli animali; le nuove specie provenienti dal Nuovo Mondo aprono nuove frontiere alla conoscenza e alla collezione di queste rarità.
Ma l’arte è sempre andata oltre alla realtà; la fantasia umana ha continuato a produrre creature immaginarie capaci di stupire, spaventare o divertire l’osservatore.
Le vicende di tante creature immaginarie sono narrate a partire dalla mitologia greca, nei poemi omerici, nelle Storie di Erodoto, di Plutarco, nell’Eneide di Virgilio, nelle Metamorfosi di Ovidio e fuori dal mondo mitologico inteso in senso stretto, una fauna multiforme anima le pagine degli storici, dei filosofi e dei naturalisti greci e romani come Aristotele, Claudio Eliano, Plinio il Vecchio. Incredibili incroci fra diverse specie si trovano negli elaborati fogli dei Bestiari medievali, nei versi della Divina Commedia di Dante Alighieri, dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto fino alla letteratura dedicata al mondo medievale di Umberto Eco e nelle opere del genere Fantasy.
Rispetto alla letteratura, le arti visive e il cinema consentono che l’immagine interna, la fantasia, l’emozione non venga soltanto descritta mediante le parole, ma venga direttamente rappresentata; così lo stupore, la meraviglia, la paura, l’orrore prendono vita dal pennello o di volta in volta dallo strumento che usa l’artista.
Un viaggio dunque attraverso le opere di artisti famosi, esplorando le wunderkammern cinquecentesche, i serragli delle corti, i giardini 'eccentrici', fino alla letteratura fantasy, al cinema, per finire con la pittura poetica di Antonio Possenti, inventore di un bestiario multicolore che animava i suoi dipinti.
Dalla preistoria ad oggi gli animali hanno sempre attratto l’uomo che li ha ammirati per le loro qualità, temuti per la loro aggressività, utilizzati come forza-lavoro e amati per la loro fedele amicizia.
I nostri antenati, che vivevano a stretto contatto con la natura spesso assegnarono ad essi significati simbolici e li identificarono come incarnazioni di divinità o demoni.
Gli egizi furono devoti a divinità con sembianze di animali e crearono utensili con forme di animali e dipinsero gli animali sul loro vasellame.
Una ricca produzione di vasi con eleganti raffigurazioni di scene di caccia sono un documento importante del mondo arcaico greco. I miti e le leggende che narrano dell’affollato Olimpo degli dei greci ha fornito alla fantasia degli artisti di tutti i tempi un campionario di animali fantastici e persino incroci fra esseri umani ed animali: minotauri, centauri, sirene e animali mostruosi come Scilla, la chimera e il grifone.
Gli stessi dei amavano trasformarsi in animali; Giove per primo usava stratagemmi e travestimenti per conquistare le donne di cui si invaghiva: si era trasformato in uccellino tremante per intenerire Era e farla sua sposa, aveva preso le sembianze di un meraviglioso cigno bianco per ammaliare Leda.
Affreschi e mosaici arrivati ai nostri giorni testimoniano l’assidua presenza degli animali accanto all’uomo sia nel mondo greco che in quello romano.
Nel Medioevo l’uso allegorico del mondo animale era un mezzo di comunicazione importante; le immagini dei bestiari riccamente miniati, degli affreschi, dei dipinti riuscivano ad arrivare dove le parole non riuscivano. Alle immagini veniva attribuito un ruolo educativo per istruire coloro che non sapevano leggere o scrivere e quindi potevano imparare da esse come dai libri i valori morali e cristiani.
Con l’avvento dell’età Moderna, l’approccio al mondo animale diventa puramente scientifico; lo studioso indaga sulla diversa natura dell’uomo e quella degli animali; le nuove specie provenienti dal Nuovo Mondo aprono nuove frontiere alla conoscenza e alla collezione di queste rarità.
Ma l’arte è sempre andata oltre alla realtà; la fantasia umana ha continuato a produrre creature immaginarie capaci di stupire, spaventare o divertire l’osservatore.
Le vicende di tante creature immaginarie sono narrate a partire dalla mitologia greca, nei poemi omerici, nelle Storie di Erodoto, di Plutarco, nell’Eneide di Virgilio, nelle Metamorfosi di Ovidio e fuori dal mondo mitologico inteso in senso stretto, una fauna multiforme anima le pagine degli storici, dei filosofi e dei naturalisti greci e romani come Aristotele, Claudio Eliano, Plinio il Vecchio. Incredibili incroci fra diverse specie si trovano negli elaborati fogli dei Bestiari medievali, nei versi della Divina Commedia di Dante Alighieri, dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto fino alla letteratura dedicata al mondo medievale di Umberto Eco e nelle opere del genere Fantasy.
Rispetto alla letteratura, le arti visive e il cinema consentono che l’immagine interna, la fantasia, l’emozione non venga soltanto descritta mediante le parole, ma venga direttamente rappresentata; così lo stupore, la meraviglia, la paura, l’orrore prendono vita dal pennello o di volta in volta dallo strumento che usa l’artista.
Un viaggio dunque attraverso le opere di artisti famosi, esplorando le wunderkammern cinquecentesche, i serragli delle corti, i giardini 'eccentrici', fino alla letteratura fantasy, al cinema, per finire con la pittura poetica di Antonio Possenti, inventore di un bestiario multicolore che animava i suoi dipinti.
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