Thesis etd-10062021-101635 |
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Thesis type
Tesi di specializzazione (5 anni)
Author
VELASCO, FAUSTO
URN
etd-10062021-101635
Thesis title
Alterazione rapporto V/Q nei pazienti con polmonite da SARS-CoV-2: effetto dei vasodilatatori polmonari. Analisi impedenziometrica.
Department
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Course of study
ANESTESIA, RIANIMAZIONE, TERAPIA INTENSIVA E DEL DOLORE
Supervisors
relatore Prof. Forfori, Francesco
Keywords
- COVID-19
- Enoximone
- Impedenziometria
- SARS-COV-2
Graduation session start date
03/11/2021
Availability
Withheld
Release date
03/11/2091
Summary
La malattia da SARS-CoV-2 è una patologia estremamente eterogenea nella sua presentazione, variando da forme asintomatiche o paucisintomatiche fino a quadri critici caratterizzati da coinvolgimento sistemico ed insufficienza multiorgano.
Il polmone è sicuramente l’organo più colpito, con un interessamento che va da quadri di polmonite lieve a quadri di distress respiratorio acuto (ARDS) conclamati. L’ ARDS correlata alla malattia COVID-19 ha alcune peculiarità caratteristiche. Sono infatti stati descritti due tipi di presentazione, che possono comunque coesistere: un “tipo L”, caratterizzato da bassa elastanza polmonare (alta compliance), minor peso polmonare stimato dalla tomografia assiale computerizzata (TC) e bassa risposta alla Positive end-expiratory pressure (PEEP), e un "tipo H", con estesi consolidamenti alla TC, elevata elastanza (bassa compliance), peso polmonare più elevato e risposta a PEEP elevata. Inoltre, nella patogenesi della malattia, un ruolo rilevante è giocato dalla componente vascolare, con un’attivazione della cascata della coagulazione che risulta in quadri di alterazioni micro e macro-trombotiche sia a livello polmonare che negli altri distretti. Il danno endoteliale, inoltre, può compromettere il meccanismo di vasoregolazione ipossica polmonare, creando il caratteristico mismatch del rapporto ventilazione-perfusione con uno shunt destro-sinistro che rappresenta una causa fondamentale dell’ipossiemia in questi pazienti.
Queste osservazioni suggeriscono che il danno endoteliale e il coinvolgimento vascolare sono elementi centrali nella patogenesi e nella progressione di malattia, giustificando l’impiego di farmaci, come gli inibitori delle fosfodiesterasi, comunemente utilizzati come vasodilatatori polmonari nella gestione dell'ipertensione polmonare.
Nei pazienti affetti da COVID-19, la necessità di valutare la progressione di malattia e la risposta alle terapie si scontra con la difficoltà di eseguire indagini strumentali in pazienti posti in isolamento. In questo contesto può giocare un ruolo fondamentale lo studio impedenziometrico, un sistema di imaging non invasivo che permette di acquisire, in tempo reale e al letto del paziente, le variazioni del volume polmonare, la distribuzione della ventilazione regionale e la perfusione.
Obiettivo di questo studio, mediante valutazione retrospettiva, è descrivere gli effetti osservati nell’utilizzo dell’inibitore delle fosfodiesterasi Enoximone sulla perfusione polmonare e quindi sul rapporto ventilazione-perfusione nel quadro di ARDS da SARS-CoV-2, avvalendosi anche dell’impedenziometria come strumento di indagine al letto del malato. Da una prima valutazione empirica, l’enoximone per via aerosolica si può ragionevolmente considerare una interessante opzione terapeutica.
Il polmone è sicuramente l’organo più colpito, con un interessamento che va da quadri di polmonite lieve a quadri di distress respiratorio acuto (ARDS) conclamati. L’ ARDS correlata alla malattia COVID-19 ha alcune peculiarità caratteristiche. Sono infatti stati descritti due tipi di presentazione, che possono comunque coesistere: un “tipo L”, caratterizzato da bassa elastanza polmonare (alta compliance), minor peso polmonare stimato dalla tomografia assiale computerizzata (TC) e bassa risposta alla Positive end-expiratory pressure (PEEP), e un "tipo H", con estesi consolidamenti alla TC, elevata elastanza (bassa compliance), peso polmonare più elevato e risposta a PEEP elevata. Inoltre, nella patogenesi della malattia, un ruolo rilevante è giocato dalla componente vascolare, con un’attivazione della cascata della coagulazione che risulta in quadri di alterazioni micro e macro-trombotiche sia a livello polmonare che negli altri distretti. Il danno endoteliale, inoltre, può compromettere il meccanismo di vasoregolazione ipossica polmonare, creando il caratteristico mismatch del rapporto ventilazione-perfusione con uno shunt destro-sinistro che rappresenta una causa fondamentale dell’ipossiemia in questi pazienti.
Queste osservazioni suggeriscono che il danno endoteliale e il coinvolgimento vascolare sono elementi centrali nella patogenesi e nella progressione di malattia, giustificando l’impiego di farmaci, come gli inibitori delle fosfodiesterasi, comunemente utilizzati come vasodilatatori polmonari nella gestione dell'ipertensione polmonare.
Nei pazienti affetti da COVID-19, la necessità di valutare la progressione di malattia e la risposta alle terapie si scontra con la difficoltà di eseguire indagini strumentali in pazienti posti in isolamento. In questo contesto può giocare un ruolo fondamentale lo studio impedenziometrico, un sistema di imaging non invasivo che permette di acquisire, in tempo reale e al letto del paziente, le variazioni del volume polmonare, la distribuzione della ventilazione regionale e la perfusione.
Obiettivo di questo studio, mediante valutazione retrospettiva, è descrivere gli effetti osservati nell’utilizzo dell’inibitore delle fosfodiesterasi Enoximone sulla perfusione polmonare e quindi sul rapporto ventilazione-perfusione nel quadro di ARDS da SARS-CoV-2, avvalendosi anche dell’impedenziometria come strumento di indagine al letto del malato. Da una prima valutazione empirica, l’enoximone per via aerosolica si può ragionevolmente considerare una interessante opzione terapeutica.
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