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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10042016-204021


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
MELAI, SIMONE
URN
etd-10042016-204021
Titolo
Leucoencefalopatia Multifocale Progressiva come complicanza della terapia con Natalizumab
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Cosottini, Mirco
Parole chiave
  • Pattern Risonanza Magnetica
  • fase asintomatica
  • diagnosi precoce
Data inizio appello
25/10/2016
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/10/2086
Riassunto
La Leucoencefalopatia Multifocale Progressiva è una malattia demielinizzante limitata all’encefalo che riconosce come agente eziologico il virus JC. Insorge in condizioni di soppressione dell’immunità cellulo-mediata. E’ stata descritta per la prima volta nel 1958 in 3 pazienti con malattie onco-ematologiche e si è osservato un aumento della prevalenza in corrispondenza dell’epidemia di AIDS a partire dagli anni 80.
Come suggerisce il nome, la PML è stata descritta come una malattia della sostanza bianca, in particolare quella sottocorticale e i peduncoli cerebellari, multifocale, e progressiva, con le aree di lesione che tendono ad accrescersi ed unirsi formando lesioni più grandi.
Dal punto di vista clinico la PML è caratterizzata dall’insorgenza di sintomi neurologici aspecifici, spesso monofocali all’esordio, come debolezza muscolare, difficoltà nella deambulazione, disturbi del visus, dell’eloquio, crisi epilettiche.
La diagnosi si basa sul reperto radiologico di aree di demielinizzazione seguito dal riscontro di DNA virale nel liquido cefalo rachidiano o dalla positività di un esame bioptico della lesione.
La Leucoencefalopatia Multifocale Progressiva come complicanza della terapia con Natalizumab in pazienti affetti da Sclerosi Multipla è comparsa dopo l’approvazione all’uso del farmaco nel 2005 negli Stati Uniti.
Il Natalizumab è un anticorpo monoclonale che lega il VLA-4, impedendo la migrazione leucocitaria nei siti di infiammazione.
Vista l’efficacia del Natalizumab per il trattamento della SM remittente recidivante, sono stati intrapresi numerosi studi per individuare eventuali fattori predisponenti e segni utili alla diagnosi precoce di malattia.
L’insorgenza della PML in pazienti affetti da Sclerosi Multipla, ha permesso di avere accesso agli esami di Risonanza Magnetica precedenti alla comparsa dei sintomi della malattia, cosa che in passato, nei casi di PML HIV correlata, non era stato possibile.
Lo scopo di questo studio è descrivere i reperti di Risonanza Magnetica nella fase asintomatica di PML associata all’assunzione di Natalizumab1, in un gruppo di pazienti italiani provenienti da vari centri Italiani per il trattamento della Sclerosi Multipla.
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