• anticorpi monoclonali
• cgrp
• emicrania
• galcanezumab
• patologia di genere

Nel lavoro svolto si analizza la patologia emicranica nel suo complesso, ponendo l'accento sul fatto che le donne sono colpite da attacchi di emicrania più frequentemente degli uomini, ipotizzando un ruolo degli ormoni femminili in tal senso. Questa patologia è di forte impatto economico e sociale in quanto chi ne soffre dichiara di perdere giorni di lavoro o di scuola per l'insorgenza degli attacchi e di rinunciare anche ad attività ludiche per gli stessi motivi. Chi viene colpito da emicrania ha poi difficoltà nel raggiungere una diagnosi, con la conseguenza del peggioramento o del cronicizzarsi della patologia. L' emicrania infatti può essere classificata in episodica o cronica in base al numero degli attacchi verificatosi in un mese. Una rivoluzione nella cura è stata la scoperta del ruolo del CGRP, peptide correlato al gene della calcitonina, nella fisiopatologia dell' emicrania: questa proteina è in grado di dilatare i vasi sanguigni e diffondere la trasmissione del dolore al sistema nervoso. Sono stati realizzati anticorpi monoclonali in grado di bloccare questa molecola od il suo recettore, andando a ridurre gli attacchi di emicrania in maniera significativa, con scarsi effetti collaterali. In particolare si evidenzia il ruolo di Galcanezumab attraverso gli studi EVOLVE 1 e 2 e REGAIN che lo riguardano.