Thesis etd-09222009-182305 |
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Thesis type
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Author
LORIERI, LAURA
URN
etd-09222009-182305
Thesis title
Le eruzioni upper Pietre Cotte ed intermedia de La Fossa di Vulcano (Isole Eolie)
Department
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Course of study
SCIENZE GEOLOGICHE
Supervisors
relatore Prof. Rosi, Mauro
correlatore Dott. Pistolesi, Marco
correlatore Dott. Di Traglia, Federico
controrelatore Dott.ssa Gioncada, Anna
correlatore Dott. Pistolesi, Marco
correlatore Dott. Di Traglia, Federico
controrelatore Dott.ssa Gioncada, Anna
Keywords
- attività vulcanica
- Pietre Cotte
- Vulcano
Graduation session start date
16/10/2009
Availability
Partial
Release date
16/10/2049
Summary
L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di riconoscere, descrivere ed interpretare, attraverso uno studio stratigrafico ed analitico (che ha implicato attività di campagna e parallelamente di laboratorio), i prodotti appartenenti a due unità eruttive del cono de La Fossa di Vulcano (Isole Eolie). In letteratura (Frazzetta et al, 1983; Keller, 1980), una è stata chiamata “Pietre Cotte” e l’altra è stata descritta come un periodo di attività intermedio tra Pietre Cotte e l’ultimo ciclo eruttivo (1888-1890), ma senza che le fosse attribuito un nome; in questo studio, verrà chiamata “Eruzione Intermedia”. Gli studi presenti in letteratura riguardanti l’isola di Vulcano ed in particolare il cono de La Fossa, sono molto numerosi; tuttavia, non esistono elaborati monografici che abbiano trattato da vicino le due unità eruttive che sono oggetto di questo studio.
All’interno dell’unità eruttiva di Pietre Cotte sono stati individuati depositi con marcate differenze litologiche, quindi si è deciso di dividere la formazione in due membri; quello inferiore è stato chiamato Lower Pietre Cotte (LPC); quello superiore è stato chiamato Upper Pietre Cotte (UPC); questo elaborato descrive il membro superiore della formazione.
Il lavoro di campagna è stato svolto in varie fasi tra dicembre 2007 e marzo 2009 per una durata complessiva di circa un mese, ed ha preso in considerazione un’area di Vulcano di circa 1 Km2 di estensione, compresa tra il Cratere de La Fossa, i canaloni del settore SSE, la Caldera de La Fossa in località Grotta Di Palizzi e la colata di Pietre Cotte. Per lo studio di Upper Pietre Cotte sono state prese in esame sette sezioni stratigrafiche, in parte in affioramento e in parte scavate a mano, che sono state descritte e correlate sulla base delle osservazioni fatte in campagna. La correlazione è servita per ricostruire la sequenza eruttiva sulla base di soli depositi primari, a cui è stato fatto riferimento per lo studio di tipo analitico.
Per lo studio di Eruzione Intermedia è stata presa in esame una sola sequenza stratigrafica, che è stata ricavata da una trincea, scavata in uno dei canali del settore SE del cono.
Le analisi di laboratorio sono state di tipo granulometrico, dei componenti, di densità apparente ed assoluta, di vescicolarità; analisi chimiche XRF; osservazioni petrografiche; analisi ed osservazioni al SEM.
La “sequenza tipo” dell’evento eruttivo di Upper Pietre Cotte può essere divisa in due sub-sequenze, corrispondenti a due diverse fasi dell’attività. La prima è caratterizzata da due fallout pomicei . Le analisi di laboratorio hanno evidenziato l’abbondanza di materiale juvenile vescicolato (in cui si individuano due diverse tipologie di pomici), caratterizzato, dalla base al tetto, da una diminuzione della densità media da 1 g/cm3 fino a 0,5 g/cm3 (con vescicolarità variabile dal 60% all’ 80% ) ed una bassa cristallinità (<5-10%) dei prodotti. La seconda fase è caratterizzata da un’alternanza di depositi cineritici a granulometria fine e grossolana; dal basso verso l’alto della sub-sequenza si registra la diminuzione dello juvenile, sia denso che vescicolato, e il progressivo aumento di materiale litico (>50% in peso). Il contenuto in litici è indicativo di attività di tipo vulcaniana (Self et al.,1978). Le analisi di laboratorio indicano una lieve diminuzione del valore di densità media nel corso del tempo (da 1,4 g/cm3 a 1,3 g/cm3), con vescicolarità variabile dal 42% al 47%.
I depositi dell’unità eruttiva di Eruzione Intermedia sono invece costituiti da depositi da caduta alternati di cenere fine e grossolani; in questo lavoro non sono stati individuati i depositi da flusso a cui si fa riferimento in letteratura (Frazzetta et al.,1984). Le analisi di laboratorio evidenziano, nel tempo, trend costanti per lo juvenile denso (40% in peso), per lo juvenile vescicolato e per il litico (40% in peso); anche in questo caso si può parlare di attività vulcaniana (Self et al.,1978). Inoltre, dalla base al tetto della sequenza stratigrafica, si registra un progressivo aumento del valore della densità media (da 1,51 g/cm3 a 1,57 g/cm3), con decremento della vescicolarità (dal 38% al 41% ).
Le osservazioni al microscopio ottico ed elettronico hanno evidenziato la presenza di inclusi a composizione e tessitura diversa rispetto allo juvenile in cui sono contenuti; inoltre sono state messe in evidenza le differenze tessiturali e di cristallinità tra i vari tipi di materiale juvenile, in particolare tra i due tipi di pomici presenti nei depositi che caratterizzano la prima fase eruttiva di Upper Pietre Cotte.
Le analisi chimiche hanno evidenziato una composizione trachi-riolitica per Upper Pietre Cotte e riolitica per Eruzione Intermedia.
All’interno dell’unità eruttiva di Pietre Cotte sono stati individuati depositi con marcate differenze litologiche, quindi si è deciso di dividere la formazione in due membri; quello inferiore è stato chiamato Lower Pietre Cotte (LPC); quello superiore è stato chiamato Upper Pietre Cotte (UPC); questo elaborato descrive il membro superiore della formazione.
Il lavoro di campagna è stato svolto in varie fasi tra dicembre 2007 e marzo 2009 per una durata complessiva di circa un mese, ed ha preso in considerazione un’area di Vulcano di circa 1 Km2 di estensione, compresa tra il Cratere de La Fossa, i canaloni del settore SSE, la Caldera de La Fossa in località Grotta Di Palizzi e la colata di Pietre Cotte. Per lo studio di Upper Pietre Cotte sono state prese in esame sette sezioni stratigrafiche, in parte in affioramento e in parte scavate a mano, che sono state descritte e correlate sulla base delle osservazioni fatte in campagna. La correlazione è servita per ricostruire la sequenza eruttiva sulla base di soli depositi primari, a cui è stato fatto riferimento per lo studio di tipo analitico.
Per lo studio di Eruzione Intermedia è stata presa in esame una sola sequenza stratigrafica, che è stata ricavata da una trincea, scavata in uno dei canali del settore SE del cono.
Le analisi di laboratorio sono state di tipo granulometrico, dei componenti, di densità apparente ed assoluta, di vescicolarità; analisi chimiche XRF; osservazioni petrografiche; analisi ed osservazioni al SEM.
La “sequenza tipo” dell’evento eruttivo di Upper Pietre Cotte può essere divisa in due sub-sequenze, corrispondenti a due diverse fasi dell’attività. La prima è caratterizzata da due fallout pomicei . Le analisi di laboratorio hanno evidenziato l’abbondanza di materiale juvenile vescicolato (in cui si individuano due diverse tipologie di pomici), caratterizzato, dalla base al tetto, da una diminuzione della densità media da 1 g/cm3 fino a 0,5 g/cm3 (con vescicolarità variabile dal 60% all’ 80% ) ed una bassa cristallinità (<5-10%) dei prodotti. La seconda fase è caratterizzata da un’alternanza di depositi cineritici a granulometria fine e grossolana; dal basso verso l’alto della sub-sequenza si registra la diminuzione dello juvenile, sia denso che vescicolato, e il progressivo aumento di materiale litico (>50% in peso). Il contenuto in litici è indicativo di attività di tipo vulcaniana (Self et al.,1978). Le analisi di laboratorio indicano una lieve diminuzione del valore di densità media nel corso del tempo (da 1,4 g/cm3 a 1,3 g/cm3), con vescicolarità variabile dal 42% al 47%.
I depositi dell’unità eruttiva di Eruzione Intermedia sono invece costituiti da depositi da caduta alternati di cenere fine e grossolani; in questo lavoro non sono stati individuati i depositi da flusso a cui si fa riferimento in letteratura (Frazzetta et al.,1984). Le analisi di laboratorio evidenziano, nel tempo, trend costanti per lo juvenile denso (40% in peso), per lo juvenile vescicolato e per il litico (40% in peso); anche in questo caso si può parlare di attività vulcaniana (Self et al.,1978). Inoltre, dalla base al tetto della sequenza stratigrafica, si registra un progressivo aumento del valore della densità media (da 1,51 g/cm3 a 1,57 g/cm3), con decremento della vescicolarità (dal 38% al 41% ).
Le osservazioni al microscopio ottico ed elettronico hanno evidenziato la presenza di inclusi a composizione e tessitura diversa rispetto allo juvenile in cui sono contenuti; inoltre sono state messe in evidenza le differenze tessiturali e di cristallinità tra i vari tipi di materiale juvenile, in particolare tra i due tipi di pomici presenti nei depositi che caratterizzano la prima fase eruttiva di Upper Pietre Cotte.
Le analisi chimiche hanno evidenziato una composizione trachi-riolitica per Upper Pietre Cotte e riolitica per Eruzione Intermedia.
File
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1titolo.pdf | 745.48 Kb |
3RIASSUNTO.pdf | 38.86 Kb |
4ABSTRACT.pdf | 35.06 Kb |
12 file non consultabili su richiesta dell’autore. |