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La presente tesi si propone di inquadrare la religione come prodotto spirituale e culturale dell'uomo storico. La cultura è quell’insieme complesso di conoscenze, credenze, abitudini e capacità che l’uomo acquisisce in quanto membro di una società. I processi societari inaugurano l’avventura per cui la natura si fa storia, la realtà animale realtà umana, l’esperienza biologica mondo ordinato del sapere e della civiltà. In questo senso l’esperienza religiosa costituisce una delle possibili cornici entro cui per l’individuo diventa possibile organizzare ordinatamente e coerentemente in base a criteri di universalità e di una qualche forma di razionalità il mondo frammentario e dispersivo della propria esperienza sensibile. Nella fenomenologia religiosa la società celebra ritualmente e simbolicamente il sistema di valori e di fondamenti che presiedono alla sua costituzione e alla sua coesione morale. Il divino, il “sacro” sono l’espressione più alta dell’autorità normativa della società stessa. Questo aspetto emerge chiaramente nella civiltà della Grecia antica. Il nostro lavoro si concentrerà sul periodo che va dal 700 al 300 a.C: partendo dalla critica all’antropomorfismo della religione tradizionale di Senofane, ci soffermeremo sulla divinizzazione della natura nella ricerca dei fisici per poi concludere con il dibattito sofistico sulla natura convenzionale della religione.