Thesis etd-09102013-095041 |
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Thesis type
Tesi di laurea magistrale
Author
BARRETTA, SERENA
URN
etd-09102013-095041
Thesis title
Performance riproduttive della Pernice rossa (Alectoris rufa) in relazione al tenore di selenio della dieta e all'eta dei riproduttori
Department
SCIENZE VETERINARIE
Course of study
SCIENZE E TECNOLOGIE DELLE PRODUZIONI ANIMALI
Supervisors
correlatore Prof. Bagliacca, Marco
controrelatore Prof. Gatta, Domenico
relatore Dott. Fronte, Baldassare
controrelatore Prof. Gatta, Domenico
relatore Dott. Fronte, Baldassare
Keywords
- età
- Pernice rossa
- riproduzione
- selenio
Graduation session start date
25/09/2013
Availability
Full
Summary
Performance riproduttive della Pernice rossa (Alectoris rufa) in relazione al tenore di Selenio della dieta e all'età dei riproduttori"
Sebbene molti studi siano stati condotti in merito all’effetto del tenore in selenio nelle diete zootecniche, pochissimi dati sono ancora disponibili per le specie “selvatiche” allevate a scopo faunistico-venatorio (lepri, fagiani, pernici e starne). In condizioni di cattività, le performance riproduttive di queste specie sono ben lontane dal poter essere equiparate a quelle di altre specie domestiche “assimilabili”; molti possono essere i fattori che possono influenzare tali performance e, oltre alla scelta dei riproduttori e alla tecnica di allevamento, certamente un ruolo fondamentale è svolto dall’alimentazione e la copertura dei fabbisogni nutritivi.
Per questo motivo, obiettivo del presente studio è stato quello di valutare sia l’effetto dell’età dei riproduttori, che quello di dosi crescenti di Selenio della dieta, sulle performance riproduttive d della Pernice rossa (Alectoris rufa).
Lo studio è stato condotto su un gruppo di 360 coppie divise in 4 gruppi, omogenei per numero ed età, e a ciascuno di questi sono stati somministrati mangimi (isoenergetici ed isoproteici) contenenti tenori crescenti di Se organico (0,2, 0,3, 0,4 e 0,5 mg kg-1). La prova sperimentale ha avuto una durate pari ad un ciclo di deposizione, ossia da marzo a giugno e i parametri relative alle performance riproduttive (uova prodotte, uova scartate alla speratura, uova non schiuse e nati) sono stati misurati al fine di valutare l’effetto sia dell’età della coppia che del tenore in Se della dieta.
Per quanto riguarda l'età dei riproduttori, nel complesso, la produzione di uova maggiore è stata osservata per le coppie di due anni , seguiti dai soggetti di tre anni e infine da quelli di un anno. Delle uova prodotte, la percentuale di uova scartate dopo speratura a 8 giorni è stata di 17,39%, 17,31% e 22,10% rispettivamente per i soggetti di uno, due e tre anni di età mentre la percentuale di uova non schiuse a fine incubazione, è stata di 7,54%, 5,31% e 6,32%. Infine, il numero di nati sempre in funzione dell’età dei riproduttori è stata di 75,07%, 77,38% e 71,58%.
Per quanto riguarda invece l’aspetto alimentare, e cioè il tenore in Se della dieta, i soggetti alimentati con 0,4 mg kg-1 hanno fatto osservare la più alta produzione di uova rispetto a quanto osservato, nell’ordine, per i soggetti che hanno ricevuto il mangime con 0,3, 0,5e 0,2 mg kg-1. Parimenti, delle uova prodotte, la percentuale di uova scartate dopo speratura a 8 giorni è stata di 22,38%,16,30%, 16,90% e 20,31% rispettivamente per i soggetti a cui è stata somministrata la dieta contenente 0,2, 0,3, 0,4, 0,5, mg kg-1 di Selenio, mentre la percentuale di uova non schiuse a fine incubazione, è stata di 6,81%, 4,11%, 8,18% e 6,18%. Infine, il numero di nati sempre in funzione della concentrazione di Se è stata di 70,81%, 79,59%, 74,92% e 73,51%.
In conclusione, si ritiene che, in allevamento è possibile ipotizzare un uso dei riproduttori per 4 stagioni riproduttive anziché tre; questo, probabilmente, è oggi possibile grazie anche al miglioramento nutrizionale delle diete comunemente in uso. Per quanto riguarda invece il contenuto in Selenio delle diete, per quanto riguarda il periodo di deposizione, si raccomanda un tenore compreso tra 0,3 e 0,4 mg kg-1 di mangime, al fine di ottimizzare le performance riproduttive della pernice rossa.
Sebbene molti studi siano stati condotti in merito all’effetto del tenore in selenio nelle diete zootecniche, pochissimi dati sono ancora disponibili per le specie “selvatiche” allevate a scopo faunistico-venatorio (lepri, fagiani, pernici e starne). In condizioni di cattività, le performance riproduttive di queste specie sono ben lontane dal poter essere equiparate a quelle di altre specie domestiche “assimilabili”; molti possono essere i fattori che possono influenzare tali performance e, oltre alla scelta dei riproduttori e alla tecnica di allevamento, certamente un ruolo fondamentale è svolto dall’alimentazione e la copertura dei fabbisogni nutritivi.
Per questo motivo, obiettivo del presente studio è stato quello di valutare sia l’effetto dell’età dei riproduttori, che quello di dosi crescenti di Selenio della dieta, sulle performance riproduttive d della Pernice rossa (Alectoris rufa).
Lo studio è stato condotto su un gruppo di 360 coppie divise in 4 gruppi, omogenei per numero ed età, e a ciascuno di questi sono stati somministrati mangimi (isoenergetici ed isoproteici) contenenti tenori crescenti di Se organico (0,2, 0,3, 0,4 e 0,5 mg kg-1). La prova sperimentale ha avuto una durate pari ad un ciclo di deposizione, ossia da marzo a giugno e i parametri relative alle performance riproduttive (uova prodotte, uova scartate alla speratura, uova non schiuse e nati) sono stati misurati al fine di valutare l’effetto sia dell’età della coppia che del tenore in Se della dieta.
Per quanto riguarda l'età dei riproduttori, nel complesso, la produzione di uova maggiore è stata osservata per le coppie di due anni , seguiti dai soggetti di tre anni e infine da quelli di un anno. Delle uova prodotte, la percentuale di uova scartate dopo speratura a 8 giorni è stata di 17,39%, 17,31% e 22,10% rispettivamente per i soggetti di uno, due e tre anni di età mentre la percentuale di uova non schiuse a fine incubazione, è stata di 7,54%, 5,31% e 6,32%. Infine, il numero di nati sempre in funzione dell’età dei riproduttori è stata di 75,07%, 77,38% e 71,58%.
Per quanto riguarda invece l’aspetto alimentare, e cioè il tenore in Se della dieta, i soggetti alimentati con 0,4 mg kg-1 hanno fatto osservare la più alta produzione di uova rispetto a quanto osservato, nell’ordine, per i soggetti che hanno ricevuto il mangime con 0,3, 0,5e 0,2 mg kg-1. Parimenti, delle uova prodotte, la percentuale di uova scartate dopo speratura a 8 giorni è stata di 22,38%,16,30%, 16,90% e 20,31% rispettivamente per i soggetti a cui è stata somministrata la dieta contenente 0,2, 0,3, 0,4, 0,5, mg kg-1 di Selenio, mentre la percentuale di uova non schiuse a fine incubazione, è stata di 6,81%, 4,11%, 8,18% e 6,18%. Infine, il numero di nati sempre in funzione della concentrazione di Se è stata di 70,81%, 79,59%, 74,92% e 73,51%.
In conclusione, si ritiene che, in allevamento è possibile ipotizzare un uso dei riproduttori per 4 stagioni riproduttive anziché tre; questo, probabilmente, è oggi possibile grazie anche al miglioramento nutrizionale delle diete comunemente in uso. Per quanto riguarda invece il contenuto in Selenio delle diete, per quanto riguarda il periodo di deposizione, si raccomanda un tenore compreso tra 0,3 e 0,4 mg kg-1 di mangime, al fine di ottimizzare le performance riproduttive della pernice rossa.
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