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Thesis etd-09062016-155405


Thesis type
Tesi di laurea magistrale
Author
MALTAGLIATI, GIULIA
URN
etd-09062016-155405
Thesis title
Il paradigma mitico negli oratori attici del IV secolo: tra continuità e innovazione
Department
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Course of study
FILOLOGIA E STORIA DELL'ANTICHITA'
Supervisors
relatore Prof.ssa Mirto, Maria Serena
correlatore Prof. Taddei, Andrea
Keywords
  • Isocrate
  • mito
  • oratori attici
  • paradigma
  • propaganda panellenica
  • storia
Graduation session start date
26/09/2016
Availability
Full
Summary
Nei loro testi, gli oratori del IV secolo impiegano frequentemente riferimenti al passato a fini persuasivi, recuperando una pratica già consolidata, in particolare, nell’epica omerica e nella tragedia. Questo lavoro si propone pertanto di indagare le potenzialità di uno strumento originariamente poetico, il paradigma mitico, quando impiegato in un diverso contesto, per mostrare come questo mezzo espressivo rimanga produttivo e acquisti inediti significati anche nella prosa oratoria del IV secolo, pur con i dovuti e indicativi adattamenti. Nella prima parte del lavoro si tenta dunque di definire il concetto di mito, esaminando poi lo spazio che il materiale mitico si ritaglia nell’attualità della prosa, e il margine di elaborazione che all’oratore è concesso in tale contesto. In particolare, risulta che la valutazione della qualità paradigmatica del passato mitico muti in relazione all’occasione del discorso e agli obiettivi che il singolo oratore intende perseguire. Nella seconda parte dell’elaborato viene assunto il paradigma della guerra di Troia come caso di studio particolare, per evidenziare come l’exemplum mitico abbia per gli oratori, e specialmente per Isocrate, anche una funzione propagandistica. L’analisi dimostra che, se introdotto a fini esortativi-politici, il paradigma mitico non può essere analizzato in tutte le sue diverse e talora contraddittorie sfumature, ma solo per gli aspetti necessari all’obiettivo contingente. Ecco che allora, per fungere da modelli di comportamento, gli eroi del ciclo troiano diventano, soprattutto in Isocrate, personaggi astratti e idealizzati, privi degli aspetti emotivi e dei chiaroscuri su cui aveva invece fatto leva specialmente la narrazione tragica. L’operazione di selezione e rielaborazione è del resto possibile proprio perché il mito è un materiale fluido, non verificabile, spesso distorto dall’opera dei poeti.
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