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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09042012-102636


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
LINSALATA, GIUSEPPE, MICHELE
URN
etd-09042012-102636
Titolo
Neuropatia periferica e levodopa: risultati di uno studio clinico ed elettrofisiologico multicentrico
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Bonuccelli, Ubaldo
Parole chiave
  • Malattia di Parkinson
  • neuropatia
  • levo-dopa
Data inizio appello
25/09/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/09/2052
Riassunto
La Malattia di Parkinson (MP) è un disturbo neurodegenerativo caratterizzato principalmente da manifestazioni motorie come il tremore a riposo, l’ipertono plastico, la bradicinesia e l’esordio asimmetrico. Nella maggior parte dei casi specialmente negli stadi avanzati di malattia possono insorgere altri sintomi come instabilità posturale, crampi muscolari e intorpidimento molto più pronunciati agli arti inferiori. Questa sintomatologia tardiva nella MP può essere anche espressione di una neuropatia distale a carattere prevalentemente sensoriale. La sovrapposizione di una neuropatia periferica può costituire causa aggiuntiva del peggioramento della disabilità motoria e della qualità di vita nei pazienti con MP, e il riconoscimento di tale disturbo potrebbe essere di ausilio anche nella pianificazione di programmi di neuroriabilitazione più specifici. Negli ultimi anni si è registrato un crescente interesse in merito alla possibile occorrenza di un interessamento del sistema nervoso periferico in corso di MP, ed alcuni studi hanno accertato la presenza di neuropatia nei pazienti con MP, suggerendo che, spesso, questi ultimi possono presentare caratteristiche cliniche e/o elettrofisiologiche di polineuropatia. Tuttavia, questi studi presentavano delle limitazioni metodologiche, come l’inadeguata selezione, la ristrettezza del campione di pazienti reclutati e la mancanza di un gruppo di pazienti con MP non in terapia con levodopa (L-dopa). Per queste ragioni, negli studi precedenti non è stato possibile trarre delle conclusioni sulle cause responsabili
dell’insorgenza della neuropatia. Al fine di accertare i fattori di rischio per la neuropatia nella MP idiopatica, in particolare se la L-dopa gioca un ruolo causale cruciale, abbiamo coordinato uno studio multicentrico neurofisiologico e clinico in un ampio campione di pazienti con MP e controlli appaiati per età, stratificando la nostra popolazione sulla base della durata di esposizione alla L-dopa. Nello studio sono stati reclutati 330 pazienti con MP e 137 controlli appaiati per sesso e per età . La popolazione con MP è stata suddivisa in base all’esposizione alla L-dopa: 144 pazienti erano in terapia col farmaco da più di tre anni (Long Exposure to Levo-Dopa o LELD), 103 pazienti erano stati esposti al farmaco da meno di tre anni (Short Exposure to Levo-Dopa o SELD), e 83 pazienti non avevano ricevuto mai terapia con la L-dopa (No Exposure to Levo-Dopa, NOLD). Il quadro clinico della neuropatia è stato valutato tramite il “Total Neuropatic Score” (TNSr) di Cornblath e coll. (Cornblath et al., 1999) modificato da Cavaletti e coll.(Cavaletti et al., 2003). A tutti i soggetti reclutati nello studio è stata effettuata una valutazione elettrofisiologica per poter includere anche i casi subclinici di neuropatia. I valori dell’ampiezza dei potenziali della conduzione sensoriale antidromica del nervo surale e quella motoria del nervo peroneale comune sono stati valutati da neurofisiologi non a conoscenza delle condizioni cliniche del paziente. In tutti i pazienti sono stati dosati i livelli ematici di vitamina B12 e omocisteina. Dallo studio è emersa un’aumentata prevalenza della neuropatia nei pazienti con MP rispetto ai controlli e l’associazione della stessa oltre che con l’età, con la durata della
terapia con L-dopa e con la sua dose giornaliera. I risultati, infatti, hanno mostrato che nel 19,40% dei pazienti del gruppo LELD, nel 6,80% del gruppo SELD, nel 4,82% del gruppo NOLD e nell’8,76% dei controlli è stata diagnosticata una neuropatia assonale prevalentemente a carattere sensitivo. Il rischio di sviluppare neuropatia aumenta dell’8% all’anno con l’aumentare dell’età (p< 0.001; OR 1,08; CI 1,037-1,128) ed è risultato 2,38 volte più alto nel gruppo LELD rispetto ai controlli (p= 0,022; OR= 2,38; CI 1,130-5,014).
Nei casi di neuropatia, inoltre, si sono riscontrati livelli significativamente ridotti di vitamina B12 (p<0,0102) e livelli ematici di omocisteina più elevati (p< 0,0001) rispetto ai pazienti senza neuropatia, da cui deriva che uno screening periodico riguardante i livelli ematici di omocisteina e vitamina B12 unito a valutazioni elettrofisiologiche relative alla neuropatia può essere raccomandato in pazienti con MP in trattamento con L-dopa.
In conclusione il presente studio dimostra che la neuropatia, con caratteristiche preminenti di danno assonale sensitivo, è molto comune in corso di MP, e che il principale fattore di rischio, oltrechè l’età, è la durata di esposizione e la dose giornaliera di L-dopa, confermando un suo potenziale ruolo tossico sul nervo periferico, diretto, o mediato da modificazioni metaboliche indotte (riduzione livelli di vitamina B12, aumento dei livelli di omocisteina, aumento dei livelli di acido metil-malonico ).
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